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#SalviamoCapoColonna tra esposti in Procura, manifestazioni culturali e nuove adesioni

Posted On Venerdì, 16 Gennaio 2015 15:44 Scritto da

capocolonna8«Salviamo Capocolonna con la cultura». È con questo grido che il comitato spontaneo #SalviamoCapoColonna (da martedì scorso in presido presso il sito archeologico di Capo Colonna) ha lanciato un'inizaitiva per domani (sabato 17 gennaio) nei luoghi in cui si sta svoplgendo la protesta. «Dalle ore 14 e fino al tramonto - informa una nota del comitato - si terrà una manifestazione culturale che si svolgerà nell'area del parcheggio del Parco Archeologico. Con questa manifestazione - spiega la nota - il comitato, che si oppone alla colata di cemento in atto su importati resti archeologici rinvenuti durante i lavori in corso, vuole far emergere l'anima della cultura crotonese e calabrese tutta. Per questo - prosegue - chiunque sia animato da una vena artistica o, comunque sia amante dell'arte e della cultura calabrese è invitato a partecipare alla manifestazione, con il proprio bagaglio artistico, per condividere con tutti la nostra cultura che non deve essere coperta, ma mostrata a tutti. Pittori, musicisti, scultori, cantanti, ballerini, attori, giocolieri, artisti di strada, writers, freestylers, scrittori, fotografi, sportivi, inventori, ecc... sono tutti invitati a contribuire con la vostra arte alla manifestazione. Le istituzioni - conclude il comunicato - che, finora hanno espresso opinioni e considerazioni, sono tutti invitati a rendersi conto di cosa spinge noi cittadini ad opporci a tali lavori, partecipando alla manifestazione».

 

"Gettini di Vitalba" e "Sette soli" hanno presentato un esposto in Procura per fare chiarezza sui lavori.

Intanto le associazioni "Gettini di Vitalba" e "Sette soli" hanno comunicano di aver depositato stamattina un esposto alla magistratura in cui chiedono «di fare chiarezza intorno alle pesanti manomissioni nell'area archeologica di Capo Colonna». «Anche questa volta - è scritto in un comunicato - gli interventi incomprensibilmente autoritari nei confronti dell'immenso patrimonio storico/archeologico della città di Crotone, conosciuto e studiato nel mondo intero, non lasciano altra scelta. Le associazioni "Gettini di Vitalba" e "Sette soli" - rendo noto il comunicato - ininterrottamente impegnate per aiutare la conoscenza e la tutela del bene comune, chiedono in un esposto alla magistratura, depositato stamattina, di fare chiarezza intorno alle pesanti manomissioni nell'area archeologica di Capo Colonna. Oltre all'assurda distesa cementizia - prosegue la nota -, praticata in questi giorni ricoprendo importantissimi e visibilissimi resti del foro romano nell'area antistante la chiesa; per predisporre una discutibile copertura, si è proceduto a trivellare l'area termale (sempre di epoca romana) dove sono custoditi oltre tutto preziosissimi mosaici. L'utilizzo di strumenti meccanici - sottolinea il comunicato - e il passaggio ininterrotto di betoniere proprio in zona assolutamente vietata anche ai pedoni, fanno supporre, data la fragilità del sito, ad irreparabili rovine. Si spera, viste le procedure progettuali ed operative come sempre tenute nascoste alla cittadinanza, di ottenere dall'autorità giudiziaria,chiarezza e rassicurazioni e se danni sono stati arrecati, finalmente qualcuno ne paghi il prezzo. Quel che accaduto a Capo Colonna - conclude la nota - ferisce l'animo di tutti, luogo caro oltre che per la storia millenaria, anche per l'affetto sconfinato per Maria, la Madonna, appunto, di Capo Colonna».

 

Anche il Wwf di Crotone sta aderendo all'iniziativa dei cittadini in presidio nel parco archeologico.

Il Wwf della provincia di Crotone ha annunciato di aderire alla manifestazione spontanea in favore del sito archeologico di Capo Colonna in programma domani alle 14 ed auspica una svolta nella cura della struttura. «L'area archeologica di Capocolonna - afferma il responsabile del Wwf di Crotone, Francesco Zurlo - è minacciata già dalle trivellazioni dell'Eni per sfruttare le sue condotte di metano, è sede di un bellissimo museo che dovrebbe essere maggiormente valorizzato, invasa da cartacce e rifiuti, con la mitica colonna simbolo di Crotone e della Calabria ed il piccolo Santuario con la Madonna nera protettrice della città, a cui i crotonesi sono devoti fin dal profondo dell'anima, in balia dei barbari e di gente che non conosce e se ne frega della cultura e dell'identità di una comunità». «Attorno a questi tesori - prosegue - si può costruire il nostro sviluppo, ma non tramite spianate di cemento o
megalitiche tettoie, bensì con infrastrutture e servizi coerenti e di qualità. Che questa rivolta popolare sia il primo passo, un punto di partenza nuovo. Che le istituzioni capiscano il messaggio importantissimo che viene dalle nostre comunità, e si mettano al servizio di questa volontà popolare di tutela e valorizzazione della nostra cultura, altrimenti si facciano da parte e si dimettano da ruoli che usurpano impunemente».