Non è detto che le elezioni regionali in Calabria si terranno il prossimo 11 aprile. A rendere complessa la situazione non c’è solo la pandemia Covid-19 da non sottovalutare e sempre più pericolosa. Il problema è politico e non riguarda solo la Calabria.
I miracoli li fanno soli i santi, mentre i politici possono fare promesse la cui realizzazione è sempre legata ad una serie di circostanze. I cittadini sono sempre più arrabbiati e spesso si lasciano infinocchiare dalle promesse elettorali.
La memoria corta e lo scarica barile. Non tutti sono propensi a riconoscere i propri fallimenti e le proprie responsabilità. Questo vezzo di scaricare sugli altri le proprie responsabilità è molto più presente tra i politicanti. Prendiamo ad esempio la vicenda attualissima del fallimento della sanità in Calabria.
La colpa non è del generale Saverio Cotticelli, ma di chi lo ha nominato. Cotticelli è nato ed ha costruito la sua carriera nell’Arma dei carabinieri, dove ha mostrato tutta la sua professionalità. Ha fatto l’accademia ed ha iniziato la scalata professionale. Da semplice ufficiale è riuscito a diventare addirittura generale.
In questa ultima tornata elettorale è successa una cosa straordinaria per Crotone e i Crotoniati: una "sommossa" politica che ha sbaragliato in un sol colpo una classe dirigente superata e inadeguata ai bisogni della gente.
Ora occorre pedalare. Il popolo di Crotone ha scelto il nuovo sindaco attribuendogli una grossa e importante percentuale di fiducia. Il sindaco Enzo Voce, nel giro di una settimana, ha nominato otto assessori e per completare l’esecutivo manca il titolare del bilancio, che in questo momento riveste una importanza fondamentale per rilanciare la città.