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Domenica, 06 Ottobre 2024

PRIMO PIANO NEWS

Il presidente della Regione Mario Oliverio, in qualità anche di legale rappresentante della Regione Calabria e di socio della "Sacal Spa", ha scritto – informa una nota dell’Ufficio stampa della giunta - al presidente del Collegio sindacale della società aeroportuale per chiedere, in considerazione «della grave situazione che si è venuta a determinare a seguito delle dimissioni della maggioranza dei componenti il consiglio di amministrazione, nonché delle iniziative giudiziarie che hanno interessato parte del cda» che il Collegio sindacale voglia procedere, «con i poteri di cui all’articolo 2386, ultimo comma, del Codice civile, alla convocazione dell’assemblea straordinaria dei soci, ponendo al primo punto dell’ordine del giorno una modifica dell’articolo 10 dello statuto che (in ottemperanza alle disposizioni dell’articolo 11, comma 2, del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica), preveda, quale organo di amministrazione, in luogo del consiglio di amministrazione attualmente previsto, un amministratore unico». In alternativa – scrive Oliverio - ricorrendo i presupposti di cui al comma 3 dello stesso articolo, «un consiglio di amministrazione di cinque componenti, nonché le consequenziali modifiche degli articoli dello statuto che fanno riferimento all’organo di amministrazione». Le modifiche, secondo il presidente della Regione, si rendono necessarie «al fine di ottemperare alle succitate disposizioni del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, nonché al fine di garantire una soluzione immediata all’attuale situazione di stallo venutasi a creare in conseguenza della situazione sopra evidenziata».

 

 

 

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«La situazione degli aeroporti calabresi ed in modo particolare quella degli scali di Crotone e Reggio Calabria, necessita di un impegno istituzionale complessivo e coordinato, ma soprattutto guidato dalla Regione». A sostenerlo è il presidente della giunta regionale Mario Oliverio. «Dopo un lungo periodo di gestioni assolutamente inadeguate e scoordinate – scrive il presidente – che sono approdate alle procedure fallimentari delle società di gestione dei due scali aeroportuali di Reggio e di Crotone, si impone oggi la necessità di aprire una stagione nuova che ponga al centro un piano di collegamenti dei territori con il resto del Paese e del mondo. È per questo necessario assumere una impostazione unitaria nella costruzione della gestione del sistema aeroportuale calabrese. In questa direzione la Regione svolgerà con determinazione e direttamente il ruolo che le spetta al fine di recuperare anche su questo terreno ritardi accumulati negli anni. Ciò anche per evitare disservizi, confusione e preoccupazione sulla prospettiva degli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria che da tempo attraversano grandi e gravi difficoltà. Come è noto a tutti, il Consiglio regionale della Calabria, su proposta della Giunta regionale ha approvato, nel mese di dicembre 2016, il piano regionale dei trasporti, importante strumento di programmazione, che si fonda sulla esistenza irrinunciabile e imprescindibile dei tre attuali aeroporti calabresi di Crotone, Lamezia e Reggio Calabria. Lo sviluppo del sistema aeroportuale regionale non è una semplice enunciazione di principi contenuta nel piano, ma un obiettivo preciso che la Regione intende perseguire con determinazione, per assicurare all'intera popolazione calabrese l'inalienabile diritto alla mobilità, costituzionalmente riconosciuto. Ci troviamo ad affrontare una sfida importante, quella del riordino e del rilancio del sistema aeroportuale regionale, riordino e rilancio che devono avvenire lungo una direttrice chiara: una gestione unica e sinergica dei tre aeroporti, che assicuri continuità di voli su tutti gli scali, e dia garanzie ai territori e al mondo del lavoro. Per realizzare questi importanti obiettivi, la Regione ha già messo a disposizione cospicue risorse e gli strumenti a sua disposizione. Per questo nei prossimi giorni convocheremo alla Cittadella un apposito incontro con la Sacal, i sindaci e i consiglieri regionali di Crotone e Reggio Calabria per avviare un confronto che sarà allargato anche alle parti sociali».

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confindustria lucente«Sul sistema aeroportuale calabrese, ed in particolare sullo sviluppo futuro dell’aeroporto di Crotone, è necessaria una regia regionale in grado di far dialogare in maniera costruttiva i soggetti in campo». Così il presidente di Confindustria Crotone, Michele Lucente, interviene nel dibattito sul futuro dello scalo aeroportuale pitagorico. «Come Unindustria Calabria - prosegue Lucente -, mesi fa, avevamo valutato positivamente un percorso per la creazione di un’unica società di gestione, segnalando però la necessità che tutti i territori partecipassero con pari dignità alla definizione di un percorso di valorizzazione degli scali aeroportuali calabresi. Non è sufficiente annunciare l’operatività di due voli per la prossima stagione estiva: serve una strategia reale che oggi non vediamo e che, per come riportato sulla stampa, non sembra emergere dal Piano industriale della Sacal». Per Confindustria Crotone, l’accessibilità dei luoghi è precondizione indispensabile non solo per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini ma anche per sostenere qualsiasi percorso di sviluppo, produttivo e turistico. Lo scalo pitagorico, come da tempo Confindustria sostiene, non è l’aeroporto della città di Crotone ma una infrastruttura indispensabile per il versante ionico calabrese. «Ci aspettiamo di poter incontrare nei prossimi giorni nella nostra città il presidente della Regione a cui abbiamo più volte chiesto, anche attraverso il tavolo di confronto attivato dal Comune di Crotone, di dare seguito agli impegni presi per lo sviluppo dello scalo crotonese all’interno di un sistema integrato degli aeroporti calabresi, con una visione di medio e lungo periodo senza la quale difficilmente si potrebbero programmare e consolidare interventi ed investimenti nel settore produttivo e turistico», così conclude Lucente.

 

 

 

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aeroporto chiuso«La questione aeroportuale in Calabria – scrivono i portavoce del Movimento 5 Stelle Crotone Ilario Sorgiovanni e Andrea Correggia – sembra finita all'interno di una nebbia generata ad arte dalla solita politica calabrese che promette, si impegna per poi lasciare con un pugno di mosche in mano i cittadini della regione, che sperano che prima o poi in questa terra ci sia una classe politica degna di rappresentarli. E' arrivato per Oliverio – incalzano i due consiglieri comunali – il momento di essere chiaro, mostrare la sua volontà politica e trasferirla all'interno della società Sacal che, ricordiamolo, è a maggioranza pubblica, e per sua natura deve fare gli interessi pubblici, anche perché avrà la responsabilità di un diritto fondamentale per noi calabresi, la mobilità. Ma l'ambiguità su cui si muove il presidente della regione è disarmante. Oliverio deve dire chiaramente se vuole spingere per un'unica società di gestione dei tre aeroporti, o per un' unica società di gestione per un unico aeroporto, perché le indiscrezioni che stanno uscendo sulla stampa ci preoccupano e non poco! La Regione sulla carta, più precisamente sul Piano regionale dei trasporti, scrive che occorre in Calabria il quarto aeroporto, più precisamente quello della Sibaritide, ma poi le scelte e gli atti politici fanno presagire il rafforzamento di un'unica infrastruttura aeroportuale, quella lametina. Dall'altra parte dispiace anche il comportamento del sindaco di Crotone Pugliese, che lancia ingannevoli proclami di unione sulla questione aeroporto, come nell'ultimo consiglio riguardante tale argomento in cui ci si impegnò in un tavolo tecnico permanente mai messo in funzione. Veniamo anche a sapere di incontri sul tema con i consiglieri di maggioranza e l'esclusione dell'opposizione... Il movimento 5 stelle sul tema si è mosso subito, supportando la battaglia con gli interventi su tutti i livelli istituzionali, con l'intervento del senatore Morra al consiglio comunale, unico parlamentare intervenuto, e con quelli della deputata Federica Dieni alla Camera. Noi rimaniamo disponibili a condividere un percorso per la difesa del diritto alla mobilità nel territorio crotonese e non solo. Il sindaco, da parte sua, deve smetterla di isolarsi e mostrarsi aperto alle altre forze politiche in campo. Lo deve ai crotonesi, a una gran parte di calabresi che rientrano nel bacino dello scalo pitagorico e infine anche agli ex lavoratori della Sant’Anna Spa».

 

 

 

 

 

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area orlando sorieroNemmeno “il pompiere” Nicodemo Oliverio riesce a spegnere l’incendio che sta divorando il Partito democratico della provincia di Crotone. Ad innescare la miccia la mozione Orlando con la denuncia “del tesseramento fasullo” e della nomina della commissione del congresso fatta senza l’approvazione della direzione provinciale del partito. Nelle ultime ore la vicenda Crotone ha assunto un ruolo nazionale, tanto da essere riportata da autorevoli quotidiani. A darle questo ruolo è il leder della mozione, Andrea Orlando, che ha chiesto ai rappresentanti di Crotone di non partecipare al prossimo congresso. Orlando non è solo il leader della mozione, perché è anche ministro della Giustizia. La sua denuncia di presunti brogli pesa come un macigno ed è per questo che è sceso in campo il parlamentare Nicodemo Oliverio. Una missione subito diventata difficile per la posizione rigida assunta dai rappresentanti crotonesi della mozione Orlando. Il tentativo di spegnere il “fuoco” è stata fatto ieri in una riunione, tenutasi in via Panella, ed andata avanti sino a quasi mezzanotte. Alla riunione era presente tutto il gruppo dirigente della mozione Orlando guidato dall’ex parlamentare Pino Soriero. Per i Renziani erano presenti tra gli altri, oltre ad Oliverio, Giovanni Puccio e in serata è arrivato anche Mario Paraboschi. La richiesta di ritirare la commissione per il congresso avanzata dai rappresentanti della mozione Orlando non è stata accolta, perché avrebbe potuto significare fare slittare sine die le operazioni congressuali e allora hanno preso il sopravvento i toni alti delle voci, che si sentivano addirittura fuori dalla federazione del Pd. Alla fine si sono dovute arrendere e per il momento il Pd crotonese resta profondamente diviso e attira l’attenzione dei media nazionali. Intanto la riunione per la votazione della convenzione di Crotone è stata spostata a domani (domenica 2 aprile) dalle ore 15 alle 21.

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oliverio sitra«Meraviglia che l’onorevole Oliverio – scrive Giancarlo Sitra – replichi alla mozione Orlando di Crotone, anziché far uso dell’autorevolezza della sua funzione per dirimere le due questioni da noi sollevate: l’avvenuta elezione della commissione congressuale in spregio al regolamento del Pd e la nota vicenda del tesseramento gonfiato, in uno, alla mancata approvazione da parte degli organi statutari della platea congressuale degli aventi diritto al voto. Si limita invece, sconfinando dal tema, a ergersi a difensore del segretario provinciale Gino Murgi, persona che gode di tutta la mia stima personale, e non solo, e che credo non abbia necessità di questa difesa. Il tema da noi posto è, però, diverso: noi abbiamo posto l’esigenza di far valere nel nostro Partito principi a me cari ed ineludibili, quali la democrazia, la legalità ed il rispetto delle regole che sono l’abc di un partito che si chiama democratico. E allora, ripetiamo, a nostro avviso la commissione provinciale nominata (da chi?) per il congresso è illegittima. Così recita all’articolo 2 il regolamento per l’elezione del segretario e dell’Assemblea nazionale del Pd: “Le direzioni provinciali o territoriali eleggono, entro il 3 marzo 2017 su proposta del segretario provinciale e con la maggioranza dei due terzi dei votanti, la Commissione provinciale per il Congresso”. Di grazia, Onorevole, può dirci quando è stata convocata la Direzione provinciale di Crotone per procedere al prescritto adempimento? Le rispondo io: fino ad oggi non è mai stata convocata? Caro onorevole, io non intendo remare insieme a chi si dà le regole, poi non le rispetta e vuole giocare con le carte truccate. Non è questo, né può essere questo il Partito democratico. Su un punto sono d’accordo con lei: occorre lottare con la gente e fra la gente. Mi rammento, allora, che la sua lotta di parlamentare attivo nella XIV, XV, XVI e XVII legislatura non ha portato grandi benefici a Crotone ed alla sua provincia, terra che in questi lunghi anni, da anomalia positiva della Calabria e del Mezzogiorno, è divenuta il lembo più povero d’Italia. Quanto alle liti "da cortile" da lei rammentate, mi rimetto alla sua maggiore esperienza, frutto di lunghi anni di attività parlamentare in tema di materie agricole. Le assicuro che se lei, per l’autorevolezza della sua posizione, contribuirà insieme a noi a fare sparire le carte truccate dal tavolo, avremo modo - insieme - di confrontarci per fare delle primarie una vera “festa della democrazia”. Altrimenti, in difesa dei diritti degli iscritti, del Partito, della legalità e della democrazia, nostro malgrado, saremo costretti ad adire la magistratura per mettere ordine nel Pd di Crotone».

 

 

 

 

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