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Venerdì, 13 Settembre 2024

PRIMO PIANO NEWS

«Il rinnovo dei consigli comunali di Cosenza e Crotone e di altri Comuni costituisce una condizione indispensabile per contribuire al successo del Pd e del centrosinistra in questa tornata elettorale». Lo ha detto il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno, nel corso dell'assemblea del partito calabrese. «E dobbiamo partire - ha aggiunto - proprio formando liste autenticamente pulite: il Partito democratico non deve permettere che l'illegalità inquini il proprio progetto. Noi non vogliamo i voti della 'ndrangheta e continueremo a rifiutare l'arroganza e i freni inibitori di una cultura politica, frutto di affari illeciti e pericolose connivenze con la mafia. È questo l'impegno che fin dall'inizio ho preso come segretario regionale e che continuerò a mantenere, sicuro di interpretare anche il pensiero di tutti i democratici calabresi e la grande richiesta di trasparenza e di legalità dei cittadini. Lo dobbiamo, soprattutto, a quanti, come Francesco Fortugno, hanno dato la vita per affermare i valori dell' onestà e della legalità. Sempre in riferimento alle prossime elezioni amministrative, - ha concluso Magorno - va precisato che la selezione dei candidati a sindaco, in assenza di designazioni condivise e unitarie, sarà affidata alle elezioni primarie che, anche in Calabria, si svolgeranno nella data dell'Election day nazionale».

 

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vallone magornoLa "convocazione urgente e straordinaria" dell'Assemblea regionale del Pd sui temi della Sanità é stata chiesta al presidente, Peppino Vallone, da 165 componenti dell'organismo rispetto ai trecento che ne fanno parte complessivamente. La richiesta é stata inviata anche al segretario regionale del partito, Ernesto Magorno, e al responsabile nazionale delle Politiche sanitarie, Federico Gelli. In particolare, hanno sottoscritto la richiesta 70 componenti della Federazione di Cosenza, 41 di Reggio Calabria, 27 di Catanzaro, 15 di Crotone e 12 di Vibo. «La gestione commissariale disposta dal governo nazionale - é detto nella richiesta - ha fallito. Anche l'azione dell'attuale commissario si svolge nella continuità con i cinque anni trascorsi. Non si attua il Piano di rientro dal disavanzo sanitario e soprattutto si allontana sempre di più l'obiettivo di un servizio riqualificato. Non si tagliano gli sprechi, né si razionalizza la spesa. I livelli essenziali di assistenza sono preclusi a vaste aree territoriali della regione. I servizi ospedalieri sono sempre più dequalificati. La professionalità degli stessi operatori, medici e paramedici, viene quotidianamente mortificata ed esposta a rischi elevati. Viene accentuato il tasso di sfiducia verso l'offerta sanitaria locale ed è aumentato il numero dei viaggi della speranza verso altre regioni. Nonostante la maggioranza dei calabresi avesse dato fiducia a Mario Oliverio, al Presidente della Giunta regionale eletto è stato impedito di cimentarsi nel tentativo di riordino e riqualificazione della sanità. Il Pd - proseguono i componenti dell'Assemblea regionale del partito - non può stare inerme e silente di fronte a tutto ciò. Non è sostenibile la contraddizione di un partito che dovrebbe puntare al raggiungimento dell'obiettivo di riqualificazione del servizio sanitario e invece, va assumendo su di sé la responsabilità dell'insufficiente azione interpretata dai Commissari Scura ed Urbani. Né il Pd può essere arbitro di una falsa contesa tra la Regione e la gestione commissariale della sanità. Il problema non è dato dalla presunta contrapposizione tra il Presidente della Regione ed il Commissario governativo, ma dalla rotta sbagliata che la gestione commissariale sta attuando conducendo al naufragio la sanità calabrese. Insomma, il Pd non solo non può assumere su sé stesso le responsabilità dello sfascio della sanità regionale ma, al contrario, dovrà essere la vela per il cambiamento e per ridare fiducia ai calabresi di poter esercitare il diritto primario alla cura della salute attraverso un sicuro ed efficiente servizio sanitario regionale. Per questa ragione - concludono - di fronte alla manifesta incertezza della direzione politica del Pd calabrese su questo versante, riteniamo necessario che sia l'Assemblea regionale a determinarsi. A tal fine, nella qualità di componenti dell'organismo, chiediamo, sulla base dell'art. 5 dello Statuto del partito, la convocazione straordinaria ed urgente dell'Assemblea regionale alla presenza dell'onorevole Federico Gelli responsabile della politica sanitaria del Pd».

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maurizio tricoli internaOltre il commissariamento. Si terrà il prossimo venerdì (23 ottobre) alle ore 17 in via Panella l'Assemblea cittadina del Pd consovcata dal commissario cittadino Maurizio Tricoli al fine di «strutturare organicamente il partito cittadino come strumento indispensabile per guidare i tanti militanti ed i dirigenti verso le prossime Amministrative». «La vita politica del nostro partito - è scritto nella convocazione del comissario Tricoli - rinnova, in questi giorni, la necessità di mettere a fuoco una serie di questioni organizzative e di lavoro che devono rappresentare l'impegno complessivo di una forza politica centrale come la nostra. Il prossimo appuntamento elettorale - prosegue Tricoli - guarda alle elezioni comunali come momento fondamentale per riconfermare il governo di espressione Pd. In questa ottica diventa necessario che il partito dia maggiore slancio alla discussione sulle tematiche e sulle emergenze della città. Ma per compiere questo cammino - specifica il commissario cittadino - avvertiamo la indubbia necessità di andare oltre la fase del commissariamento strutturando organicamente il partito cittadino come strumento indispensabile per guidare i tanti militanti ed i dirigenti verso una presenza più viva e più ispirata ai valori dell'unità del Pd, molto spesso travagliata da polemiche che bisogna superare. Proprio in virtù di questo molteplice impegno sei invitato a partecipare all'Assemblea cittadina del Pd che si terrà in via Panella il prossimo venerdì 23 ottobre alle ore 17.00». La nota si chiude con l'augurio e la volontà del commissario cittadino a «rafforzare un ragionamento politico teso a valorizzare al meglio tutte le risorse disponibili nel Pd cittadino».

 

 

 

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consiglio comunale4«Chi in questi giorni - scrive l'Ufficio stampa del Pd - sta esprimendo pubblicamente la propria preoccupazione per la eventualità di nuove trivellazioni al largo della costa crotonese, magari proponendo ricette magiche e taumaturgiche dell'ultimo momento, probabilmente è un pochino distratto. Stiano sereni. Se questi neo paladini dell'ambiente - è scritto nella nota - si sono accortii del problema solo oggi, la città invece ne ha preso contezza già da qualche anno. Risale infatti al 2013 il "No" netto espresso dalla città di Crotone, attraverso il consiglio comunale, ad eventuali nuove trivellazioni nel mare Ionio, ed in particolare al largo delle coste crotonesi. Quella che è la preoccupazione degli smemorati di oggi - scrive il Pd - è stata la netta presa di posizione della città di Crotone espressa attraverso il consiglio comunale. Un "No" senza possibilità di appello, condiviso fin da allora anche con associazioni ambientaliste, che pone Crotone tra le prime città che ha abbracciato una battaglia, oggi comune a molti comprensori della fascia ionica, contro il pericolo di nuove trivellazioni. Un "No" che ribadiamo ancora oggi in maniera convinta, frutto di analisi, di studio, di dibattito e non di scelta opportunistica dell'ultimo momento. La battaglia per la salvaguardia dell'ambiente è stata abbracciata dall'amministrazione Comunale di Crotone molto tempo fa. Una battaglia alla quale si può anche aderire legittimamente, ma senza tuttavia ammantarsi dell'aurea del salvatore della patria. Il nostro "No" è motivato da una battaglia politico-amministrativa cominciata molto tempo fa. Mentre i "No" pronunciati in questo momento, poco tempestivamente, hanno solo l'odore dell'argomento buono da tirare fuori in modo poco opportuno, e da cavalcare non a caso in un periodo ormai molto vicino alla campagna elettorale».

 

Ferrara (M5S): «Il ministero Economia viola direttive Ue».

laura ferrara«Sono sempre più evidenti le contraddizioni delle autorizzazioni alle trivellazioni nel nostro mare e che mettono a nudo decisioni assunte a prescindere della legittimità e del buon senso». È quanto afferma l'eurodeputata di M5S Laura Ferrara all'indomani della terza tappa calabrese del tour itinerante "Giù le mani dal nostro mare", nella città di Crotone. «Il ministero dell'Economia e dello sviluppo - prosegue Ferrara - rispetti la Convenzione di Aarhus, concedendo ai cittadini la possibilità di essere informati, interpellati e che il loro giudizio sia preso nella giusta considerazione. La partecipazione del pubblico non può considerarsi esaurita con un mero atto formale di richiesta di parere agli enti locali, i quali, peraltro, quasi nella totalità, solo due Comuni non si sono pronunciati, hanno chiaramente espresso parere contrario alle trivellazione lungo le coste di competenza. Parere assolutamente ignorato in piena violazione della convenzione di Aahrus che prevede ben altro. Questo Governo, - afferma la Ferrara - troppo attento agli interessi delle lobby e poco a quelli dei cittadini, dimentica evidentemente che l'Italia ha aderito alla Convenzione che prevede che i cittadini prendano parte all'iter decisionale. L'espediente per aggirare queste disposizioni, così come altre - prosegue l'eurodeputata - è giuridicamente rozzo ed offensivo per l'intelligenza dei cittadini. Infatti il permesso di ricerca DR74AP è situato a 4 km dalla costa e la perforazione sarà effettuata a partire dalla terraferma per cui la ricerca esulerebbe dal campo di applicazione della direttiva sulla sicurezza delle operazioni in mare. Continueremo a mettere a nudo le molteplici contraddizioni e paradossi di una decisione presa non certo per il bene comune intanto esorto pubblicamente tutte le amministrazioni comunali, non solo calabresi, che potrebbero vedersi deturpate le proprie coste dagli impianti di trivellazione, a valutare urgentemente e molto seriamente la possibilità di ricorrere alla commissione ad hoc prevista dalla convenzione di Aahrus (Aarhus Convention Compliance Committee). Al contempo invito tutti i cittadini, senza distinzione di appartenenza, ad unirsi al nostro grido, perché sia sempre più assordante: giù le mani dal nostro mare».

 

 

 

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giunta comunale estateIl Pd continuerà ad essere unito fino alle elezioni amministrative della prossima primavera? Riuscirà a confermare un proprio sindaco? Pochi mesi ancora e poi i cittadini crotonesi dovranno recarsi alle urne (primavera 2016) per il rinnovo del consiglio comunale. In anticipo non è dato sapere quanti cittadini si recheranno ai seggi. Se sarà rispettata la tendenza delle ultime elezioni regionali, però, si dovrebbe registrare una maggiore propensione al non voto. Meglio che ciò non avvenga. La partecipazione al voto è l'atto più democratico di un Paese e tutti gli aventi diritto dovrebbero esercitarlo. Vero però che non si può costringere nessuno a recarsi a votare. L'unico strumento per convincere i cittadini a farlo è la buona politica. Difficile invertire la rotta dopo quasi dieci anni di amministrazione a guida centrosinistra. Ad ascoltare, infatti, il giudizio delle persone che s'incontrano per strada, nei negozi, nei supermercati, al mare, esprimono solo pareri negativi nei confronti dell'attuale amministrazione Vallone. Si registra un diffuso malcontento a trecentosessanta gradi. I cittadini compiono un lungo elenco delle cose che non funzionano. Mettono in evidenza il contenzioso tra Sorical e Soakro che sta penalizzando l'utenza di tutta la provincia con interruzione volontaria della distribuzione idrica, nonostante l'esosa bolletta che i cittadini pagano (chi non la paga riceve la messa in mora da parte di Soakro). Così come si interrogano sulla questione dei lavoratori di questa società che potrebbero perdere il posto di lavoro. Non accettano l'ambiente inquinato con i continui sversamenti di liquami fognari nella spiaggia. Se la prendono con la pessima viabilità delle strade cittadine, piene di buche e prive di segnaletica. Altro punto negativo che i cittadini tengono a segnale riguarda la fermata del pullman in mezzo alla strada per consentire al passeggero di salire o scendere dal mezzo pubblico: ciò, oltre ad essere un pericolo per gli utenti, provoca lunghe code di macchine. Così come stigmatizzazon l'abusivismo degli ambulanti ormai sparsi per tutte le vie di Crotone e in continuo aumento. Il degrado del colonnato di piazza Pitagora (che si sta sbriciolando) è diventato anche una questione di sicurezza. Sullo sfondo anche l'incompiuta realizzazione della strada Tufolo-Mare. Pesa inoltre la questione della ferrovia, smantellata senza un'adeguata presa di posizione da parte dell'amministrazione. Il silenzio sull'Antica Kroton per comprendere se esistono veramente i 65 milioni di euro per riportarla alla superficie e dare lavoro ad una parte dei tantissimi disoccupati di Crotone. Il problema non ancora risolto dell'aeroporto che, se non dovesse essere più operativo, sarebbe un vero dramma per tutta la provincia giacché i treni da e per Crotone a lunga percorrenza non esistono. Resta ingarbugliata e penalizzante per il territorio la questione Eni per quanto riguarda l'estrazione del metano nel mare crotonese. L'elenco delle negatività che i cittadini fanno sarebbe ancora più lungo. L'Amministrazione conosce tutti questi problemi tant'è che di continuo cambia assessori con l'intento di un'inversione di marcia. L'ultimo cambio in ordine di tempo ha riguardato l'assessore ai Lavori pubblici: fuori Emilio Candigliota (Mov.139) dentro Giancarlo De Vona (Pd). Operazione che ha ricompattato il Pd, ma ha fortemente compromesso l'alleanza col Movimento 139. Fra giorni ci sarà il consiglio comunale per l'approvazione del bilancio di previsione. In quell'occasione il Pd dimostrerà di essere tutto unito, ma subito dopo, quando inizierà la bagarre per le candidature a sindaco, a continuerà ad esistere un Pd coeso o inizieranno i giochi delle parti e le "vendette" di chi continua a rimanere fuori dalle istituzioni?

 

 

 

 

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giunta comunale tricoliNon è tardata ad arrivare la reazione del sindaco e della giunta dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dal coordinatore cittadino del Pd Maurizio Tricoli nel corso di un'intervista pubblicata dalla nostra testata [LEGGI ARTICOLO].  Il commissario del Pd aveva attribuito un voto «insufficiente» all'operato dell'amministrazione, motivandolo in ordine a «sicurezza, ambiente, la Tufolo Mare, il mercato di piazza Nettuno, la vicenda Soakro, la Società dei servizi e tutti settori che stanno mettendo a dura prova i cittadini». In serata era anche arrivata una nota di chiarimento da parte del commissario cittadino del Pd [LEGGI ARTICOLO], ma è bastato. Quelle parole al "vetriolo" hanno urtato e non poco nell'orgoglio il sindaco Vallone e il suo esecutivo, arrivando a definirle «come sale sulle ferite». Insieme hanno così deciso di replicare con una nota altrettanto dura a quelle dichiarazioni. «Cogliamo nelle parole espresse sull'operato della giunta comunale da parte commissario cittadino del Partito democratico - scrivono - una profonda ingenerosità. Avremmo auspicato - recita la nota - se non parole di sostegno almeno il silenzio dello stesso. Lo stesso silenzio - commentano - che ha accompagnato in questi mesi tutti gli sforzi che questa amministrazione ha dovuto mettere in campo per fronteggiare situazioni emergenziali che riguardano tanti settori della vita cittadina. Questa giunta - precisano - si è fatta carico non solo delle problematiche che competono all'amministrazione ma anche, e soprattutto, di quelle che esulano dai compiti di istituto e per le quali viene profuso un impegno costante. Abbiamo fronteggiato - ricordano - in pochi giorni emergenze ambientali, quelle relativa agli sbarchi di migranti ed in particolare di centinaia di minori non accompagnati ed altre che sono gravate sulla comunità. Sempre in prima linea e sempre mettendoci la faccia. Le dichiarazioni del commissario - stigmatizzano - sono come sale sulle ferite mentre probabilmente era opportune parole se non di riconoscimento al lavoro svolto almeno di incoraggiamento rispetto alle difficoltà nelle quali l'amministrazione è chiamata ad operare. Le parole che abbiamo letto - concludono - seppur espresse in buona fede da parte del commissario, circostanza della quale non dubitiamo, suonano come profondamente ingenerose».

 

 

 

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