C’è stato a Roma un incontro con il sottosegretario al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per discutere delle royalties non concesse pescatori crotonesi.
«L’annosa problematica delle Royalties dei pescatori crotonesi – informa una nota –, oggetto di un consiglio camerale straordinario aperto della Camera di commercio di Crotone svoltosi lo scorso 9 luglio, è ad un punto di svolta. La Cciaa di Crotone ha promosso un incontro, svoltosi a Roma ieri 16 luglio, alla presenza del sottosegretario al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, Franco Manzato, affiancato Luciano Nieto, capo della Segreteria tecnica, e Giuseppe Nezzo, capo della Segreteria politica, e con la partecipazione dell’avvocato Emanuela Asteriti, in rappresentanza legale dei pescatori, di Gilberto Ferrari e Giampaolo Bonifiglio, in rappresentanza dell’Alleanza delle coopertive italiane, nonché di Silvano Giangiacomi (Fai-Cisl) e dei comandanti Lorenzo Savarese (Reparto pesca marittima) e Paolo Marzio (corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera)».
«L’impegno profuso dell’ente camerale ha dato i suoi frutti – afferma Alfio Pugliese, presidente della Camera di Commercio di Crotone – e finalmente ci sono notizie positive in merito al conferimento diretto ai pescatori, per la quota loro spettante, delle Royalties che l’Eni paga per la concessione dello sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi presenti nelle acque antistanti il territorio crotonese. Dal 2014 i pescatori crotonesi non percepiscono più la quota loro spettante delle Royalties versate da Eni Spa e ciò per una interpretazione distorta della normativa di riferimento, secondo cui esse si configurerebbero come aiuto di Stato; circostanza tuttavia esclusa dal ministero che ha chiarito che si tratta di fondi provenienti da un privato, come tali da considerare esclusivamente un ristoro per il mancato pescato - commenta il presidente Pugliese, il quale aggiunge – il sottosegretario Manzato ha manifestato l’apertura del ministero a una soluzione definitiva della vicenda sia per le spettanze dal 2014 ad oggi, garantendo un’interpretazione tecnica della normativa di riferimento, sia per il futuro, essendosi impegnato a sollecitare una modifica di detta normativa al fine di renderla più chiara ed evitare ulteriori fraintendimenti nell’interpretazione».
Il compositore di origine crotonese Franco Eco è in nomination per l’assegnazione del prestigioso premio Globo d’oro con la colonna sonora firmata insieme a Gabriele Panico del film “Il bene mio” di Pippo Mezzapesa. Un risultato considerevole dal momento che oltre ad Eco e Panico nelle terne finali per l’assegnazione del Globo d’oro come migliore musica figura anche un premio Oscar del calibro di Nicola Piovani in gara con le musiche de “Il traditore” di Marco Bellocchio. La serata di premiazione avrà luogo il 19 giugno a Villa Wolkonsky, residenza ufficiale dell'ambasciatore britannico in Italia.
Franco Eco, socio dell’Acmf (Associazione compositori musica da film) il cui presidente onorario è Ennio Morricone, commenta: “Una nomination del tutto inaspettata, che non penso di meritare ma che accolgo con grande entusiasmo. Il mio ringraziamento è soprattutto per il collega Gabriele Panico e il regista Pippo Mezzapesa”. Il Globo d'Oro è un premio cinematografico italiano assegnato con cadenza annuale dai giornalisti della stampa estera accreditata in Italia. Nato nel 1959, sulla scia dei Golden Globe del cinema statunitense, la prima premiazione si tenne nel 1960 e decretò la vittoria del film “Un maledetto imbroglio” di Pietro Germi. Nel corso degli anni, le categorie del premio vennero ampliate e furono inclusi anche i professionisti del settore, oltre che i film. L'edizione 1981-1982 vide la partecipazione del presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini. Ad oggi è considerato fra i tre più importanti premi italiani, insieme ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento.
Inoltre, lo stesso Franco Eco sarà impegnato il 13 giugno a Los Angeles per una masterclass sulla colonna sonora presso l’Istituto Italiano di Cultura in occasione dell’evento internazionale “Fare Cinema 2019” promosso dal ministero degli Esteri in cui 100 testimonial del cinema italiano racconteranno i mestieri e i segreti del cinema nostrano.
«Ho scritto una lettera all’onorevole Bonisoli sulle nomine dei nuovi direttori di sei fra i principali musei e parchi archeologici statali». Lo rende noto la senatrice Margherita Corrado (M5S – Commissione Cultura) in una nota stampa.
«Il 22 maggio scorso – scrive la senatrice – avevo annunciato una interrogazione sulla procedura adottata per tale pseudo-concorso, iniziativa necessaria e urgente a prescindere dai ricorsi presentati qualche giorno dopo da due candidati esclusi dalle terne proposte al titolare del Mibac per la scelta definitiva. In merito ai ricorsi, però, credo sia doveroso chiedere l’immediata pubblicazione di tutti i verbali delle commissioni esaminatrici. Avanzo la richiesta nonostante che il ministro, a mezzo stampa e in aula alla Camera, senza dare spiegazioni soddisfacenti, abbia ribadito la legittimità della procedura di conferimento degli incarichi, ignorando le contestazioni mosse da più parti e con speciale puntualità, ieri, dall’Unione nazionale dei dirigenti dello Stato. In una materia delicata come l’accesso ai ruoli dirigenziali di livello generale nella Pubblica amministrazione (soprattutto se, come in questo caso, vi concorrono anche semplici funzionari ed estranei alla stessa Pa), sono senz’altro indispensabili la massima trasparenza e correttezza. Le chiedo da portavoce al Senato del M5s che si rivolge fiduciosa ad un ministro espresso dal medesimo gruppo. Escludo, cioè, che l’onorevole Bonisoli possa stimare le pretese di continuità dei campioni della precedente (mala) gestione, per quanto pressanti esse siano, più degne di essere assecondate e soddisfatte delle legittime aspettative di cambiamento in direzione dell’interesse pubblico manifestate chiaramente dagli elettori pentastellati».
La libertà di pensiero, coscienza e religione nell'Unione europea al centro di un incontro dibattito promosso dall'Università Pegaso di Roma, dalla Rete Scelgo Europa, in collaborazione con il Lions Club Cerveteri Ladispoli. A moderare l'importante iniziativa accademica è stata la giornalista Rai del Tg1 Adriana Pannitteri. Per l'ateneo ha fatto gli onori di casa il rettore Alessandro Bianchi, mentre per Scelgo Europa è intervenuto il professor Franz Ciminieri.
La relazione introduttiva è stata curata dal Garante dei detenuti comunale di Crotone, Federico Ferraro, che ricopre anche l’incarico di vicepresidente di Scelgo Europa. Tra le importanti rappresentanze presenti l'associazione ebraica B'nai B'rith, Comunità Sikh Occidentali e kundalini-yoga, l'Uaar e il mondo cattolico, rappresentato dal teologo don Raffaele Pettenuzzo.
Nella relazione di Ferraro non è mancato un riferimento all'impegno profuso dalla Ue per evitare forme discriminatorie su base etnica razziale o religiosa: dal Trattato di Amsterdam all'Accordo di Coutonou, dai Fondi comunitari fino alle scuole europee.
«La libertà religiosa – commenta la nota – appartiene oramai al patrimonio giuridico internazionale e la tutela dell'identità culturale religiosa è baluardo di legalità e garanzia per i credenti e anche per chi ha un approccio alla vita laico. Solo attraverso la tutela dei diritti sociali e non squisitamente economici l'unione diventerà soggetto giuridico completo».
Salta il tentativo di conciliazione a livello governativo per la realizzazione della discarica a Santa Marina di Scandale. Questo il responso balzato fuori dal tavolo convocato a Roma in mattinata dal capo del Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del consiglio dei ministri, Paola Paduano. L’obbiettivo dell’incontro era quello di cercare una soluzione condivisa e di superamento rispetto all’impasse venutosi a creare in merito al parere favorevole espresso dalla Conferenza dei servizi in atto alla Regione Calabria sulla richiesta di Ecolsystemi di modifica dei codici per l’insediamento della discarica. Ma non c’è stato nessuno spazio per la concertazione, anzi la volontà delle isitituzioni locali è quella di allontanare il rischio di realizzare un ulteriore sito per rifiuti in provincia di Crotone. I rappresentanti delle amministrazioni territoriali presenti hanno ribadito il loro secco no al rilascio del decreto autorizzativo. Com’è noto, la riunione di coordinamento era stata convocata dal dipartimento della Presidenza del consiglio dei ministri a seguito dell’opposizione presentata dal Comune di Scandale il 23 gennaio scorso a firma del sindaco Antonio Berberio. Un atto dovuto per legge, questo, nel corso del quale i sindaci e gli altri amministratori del territorio crotonese hanno avuto fra l’altro l’opportunità di far presente ulteriori motivazioni legali perché venga bloccato il rilascio dell'autorizzazione alla modifica dell'Aia. Adesso, le istituzioni faranno direttamente appello del Consiglio dei ministri, chiedendo alla Regione una conferenza dei servizi in autotutela per bloccare il parere favorevole. Oltre al sindaco di Scandale Barberio, hanno espresso parere negativo alla certificazione il delegato dell’Ato 3, Tommaso Blandino, in rappresentanza dei sindaci del territorio; e il consigliere Rino Le Rose per la Provincia di Crotone che ha annunciato inoltre l’opposizione al parere favorevole rilasciato dai tecnici dell’Ente intermedio in sede di Conferenza dei servizi. La riunione del tavolo di coordinamento è iniziata con una lunga disamina dell’iter che ha riguardato la richiesta di realizzazione dell’impianto, iniziato circa 10 anni fa (nel 2009), e che ha contemplato l’avvicendarsi di due sindaci, Iginio Pingitore, con quest’ultimo che ha preso parte all’ultima e decisoria Conferenza dei servizi svoltasi lo scorso 10 gennaio. Stupore è stato espresso dai tecnici del dipartimento della Presidenza del consiglio dei ministri in quanto non consci del fatto che l’impianto fosse ancora solo sulla carta e dunque non realizzato. È stato allora il sindaco Barberio a snocciolare nel corso della riunione il percorso accidentato subito dall’iter autorizzativo che ha trovato più volte ostacoli legali. A partire dal “niet” pronunciato dal Capo dello Stato nel 2010 e che, secondo Barberio, escluderebbe a priori la richiesta di modifica dei codici in entrata della discarica in quanto dichiarata decaduta la primaria istanza. Per Barberio, che nel frattempo ha preso visione anche dei verbali precedenti della Conferenza dei servizi, vi sarebbero da impugnare alcuni documenti presi per buoni nel corso degli anni (come alcune sentenze del Tar e delle certificazioni del Comune di Scandale) che, per il primo cittadino di Scandale, sarebbero «non veritieri». Da qui la necessità di passare la palla al Consiglio dei ministri, chiedendo alla Regione di pronunciarsi in autotutela.
Si e' concluso da poco l'incontro al ministero per lo Sviluppo economico per la vertenza del Marrelli Hospital, con la decisione di mantenere "aperto" il tavolo di crisi. Un tavolo che dovrebbe riunirsi nuovamente entro fine ottobre per cercare di trovare una soluzione finale alla vertenza. Al tavolo erano presenti il consulente di Luigi Di Maio delegato alle crisi di imprese, Francesco Vanin, e del responsabile dell'unita' gestione crisi aziendali del ministero Giampietro Castano. All'incontro romano hanno presenziato, inoltre, oltre al management del Marrelli Health Srl, il delegato alla Sanita' della Regione Calabria Franco Pacenza accompagnato dal dirigente generale Zito, le parti sociali con i rappresentanti nazionali e provinciali, il commissario Massimo Scura, il direttore della programmazione del ministero della Salute Andrea Urbani, ma anche i deputati Ernesto Margorno (Pd) ed Elisabetta Barbuto (M5s), il presidente di Confindustria Crotone Michele Lucente, il sindaco di Casabona, Natale Carvello in rappresentanza dei sindaci crotonesi. Sotto il dicastero la protesta dei dipendenti, arrivati a Roma a far sentire la propria voce. Una partita importante, forse una delle piu' importanti per la struttura crotonese, da quando ha aperto con l'obiettivo di offrire al territorio calabrese una servizio sanitario piu' adeguato a quelle che sono le esigenze della sua utenza ."E' stato sicuramente un incontro importante per la nostra vertenza - ha dichiarato a fine incontro il medico/imprenditore, Massimo Marrelli - il ruolo del ministero dello Sviluppo economico e' stato fondamentale perche' dopo aver ascoltato le forze sociali, il sindaco e la regione, ed alla luce della discussione ha deciso di lasciare il tavolo aperto nel tentativo di arrivare ad un punto di incontro, ad una soluzione". Il tavolo e' stato riaggiornato. Quindi, tra circa due settimane dovrebbe esserci un nuovo incontro, con al centro un tentativo di mediazione con la speranza da parte del gruppo di non trovarsi davanti ad un muro, viste le dichiarazioni del commissario Scura, che anche in questa sede ha ribadito la sua posizione.