È iniziato ed è stato subito rinviato al 15 novembre prossimo il processo nei confronti dei presunti scafisti della Summer Love, l'imbarcazione che il 26 febbraio scorso è naufragata a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro causando la morte di 94 migranti - tra i quali 35 bambini - oltre ad una decina di dispersi. Solo 82 persone riuscirono a salvarsi.
Il procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia, precisa che «in relazione ad alcune notizie apparse sulla stampa, si rende noto che nella giornata odierna è stata depositata la richiesta di archiviazione riguardo alla posizione del trentunenne emerso nella vicenda relativa all'aggressione del giovane Davide Ferrerio».
La vicenda del parroco milanese che alcuni giorni fa ha celebrato messa nel mare di Crotone usando un materassino come altare in acqua, finisce sotto l'attenzione dell'autorità giudiziaria.
“Lo studio di fattibilità presentato da Syndial è buono e non presenta questioni nascoste, vediamo domani quello che deciderà il tavolo tecnico, noi abbiamo la riserva mentale per l’omessa bonifica e se le cose non dovessero andare bene vediamo su chi porre la nostra attenzione e non è detto che debba essere Syndial”. Non usa mezzi termini il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, Giuseppe Capoccia, nella conferenza stampa, tenutasi questa mattina, sulle questioni riguardanti la bonifica del Sito di interesse nazionale di Crotone. Capoccia ha esordito ricordando che la questione la sta seguendo sin dal suo insediamento alla Procura crotonese con l’atteggiamento di colui che si “sente di fare parte della cittadinanza”. In questa sua attività di controllo ha utilizzato periti esperti quali Mauro Sanna, Santilli e Filici che vantano esperienze fatte in diverse attività investigative realizzate in tante altre procure italiane. Negli anni sono state le parti interessate alla bonifica a bloccare l’inizio delle attività, mettendo in campo veti incrociati; oggi la situazione è cambiata in quanto c’è una soluzione ormai condivisa dalla popolazione che “non gradisce le colline fronte mare”, quali la passeggiata degli innamorati. La soluzione che ha incontrato il maggior consenso popolare è quella di togliere dall’aera inquinata i materiali e trasportarli in discarica. “Stiamo parlando – ha detto il procuratore – di 600.000 metri cubi di materiali”. Spetterà alla Syndial indicare dove andranno e con quali mezzi trasportarli. Ci vorranno, comunque, dieci anni di lavoro. Domani è una giornata importante perché si riunisce il tavolo tecnico, che “è propedeutico alla conferenza decisoria che si terrà al ministero dell’Ambiente”. Se domani qualcuno pensa di riprendere a ciullare nel manico per fare slittare l’attività di bonifica dovrà fare i conti con il procuratore Capoccia che ha già annunciato di essere pronto ad aprire un fascicolo “per omessa bonifica”. Ha già chiesto di avere subito il verbale della riunione di domani per valutare bene la questione.
Il presidente della giunta regionale calabrese, Mario Oliverio, ha incontrato il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Crotone, Giuseppe Capoccia. L’incontro è avvenuto questa mattina presso l’ufficio di Capoccia a Crotone ed Oliverio era accompagnato dall’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo. Secondo quanto è stato possibile apprendere l’argomento trattato è stato quello della bonifica dell’area industriale di Crotone. Sembrerebbe che Oliverio abbia voluto incontrare il procuratore Capoccia, prima della riunione del tavolo tecnico fissata per il prossimo 28 marzo, per informarlo di tutte le attività messe, sino ad oggi, in campo per la bonifica. Al di là di questo incontro il procuratore segue attentamente tutte le vicende che riguardano la questione ambientale di Crotone, sin dal primo momento del suo insediamento. Oliverio avrebbe proceduto ad informare Capoccia sui passaggi che sono stati fatti a livello istituzionale, prima della riunione del tavolo tecnico per gli interventi nell’ex area industriale, che è stata convocata, presso la sala giunta della Provincia di Crotone, lo scorso 17 marzo dal commissario per la bonifica, Elisabetta Belli. L’ordine del giorno prevede la trattazione di cinque punti: “Procedure operative di collaudo degli interventi di cui al decreto del ministero dell’Ambiente – direzione generale per la salvaguardia del territorio delle acque – Prot. n. 20/STA del 03/02/2017 concernente l’approvazione del “progetto operativo di bonifica dei suoli dello stabilimento ex Agricoltura – Revisione1”, trasmesso da Syndial attività diversificate Spa, ricadente nel sito di interesse nazionale di Crotone, Cassano e Crotone”; esiti delle sperimentazioni condotte nel sito ex Pertusola, giusta autorizzazione provvisoria all’avvio dei lavori di cui al Decreto ministro prot. 1098 del 25/1/2011; approfondimenti in merito ai vincoli idraulici nell’area ex industriale e alla loro incidenza sulla normativa relativa ai rifiuti pericolosi; interventi proposti dalla curatela fallimentare nell’area ex Sasol: iter di approvazione, modi e tempi di realizzazione dei lavori; varie ed eventuali”.
«Abbiamo bloccato una devastazione del territorio, una rapina ai danni delle bellezze naturali e della storia». Cosi' il procuratore della Repubblica presso di Crotone, Giuseppe Capoccia, ha motivato il sequestro dell'insediamento turistico denominato "Marine Park Village", in fase di realizzazione a Punta Scifo, sul promontorio di Capocolonna [LEGGI ARTICOLO]. Sequestro disposto, con decreto d'urgenza, dalla Procura di Crotone e attuato su iniziativa del sostituto procuratore, Gaetano Bono, nell'ambito di una indagine tesa a verificare la regolarita' delle autorizzazioni concesse per la realizzazione del Marine Park Village. L'indagine coinvolge otto persone accusate a vario titolo di abuso d'ufficio, falsita' e lottizzazione abusiva. Tra gli indagati per abuso d'ufficio figurano due dirigenti del Comune di Crotone, Elisabetta Dominijanni e Gaetano Stabile, un dirigente della Provincia di Crotone, Giuseppe Germinara, un funzionario della Soprintendenza alle belle arti e al paesaggio, Pasquale Lopetrone. Lottizzazione abusiva e' l'accusa ipotizzata nei confronti dei titolari del Marine Park Village, i fratelli Armando e Salvatore Scalise, e del direttore dei lavori, Gioacchino Buonaccorsi, mentre il soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, Mario Pagano e' accusato di falso. Secondo quanto riferito oggi in una conferenza stampa, ognuno a vario titolo avrebbero operato per realizzare un villaggio turistico presentandolo come campeggio all'interno di un agriturismo. «E' intollerabile essere presi in giro dicendo che quello e' un camping agrituristico», ha affermato il procuratore Capoccia. «La gettata di cemento realizzata per costruire una piscina di mille metri quadrati sul mare e' agghiacciante» ha aggiunto il sostituto Bono che coordina le indagini, sottolineando che l'attivita' si e' concentrata non solo sulle responsabilita' dei titolari, ma anche su quelle dei funzionari pubblici «che anche quando hanno saputo che la prima autorizzazione era illegittima, non hanno fatto nulla per rivedere i propri provvedimenti. Non hanno esercitato il pubblico potere favorendo i titolari del Marine Park Village non revocando l'autorizzazione».