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Domenica, 08 Settembre 2024

PRIMO PIANO NEWS

CROTONE Inserire la Torre Vecchia di Isola Capo Rizzuto, antica costruzione costiera risalente ai primi deĺ '500, nel circuito museale calabrese evitando di darla in concessione a privati. È l'appello rivolto al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e alle strutture periferiche del Ministero, dalla sezione di Italia nostra di Crotone e dal Gruppo archeologico Krotoniate.

 

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CROTONE Le associazioni Italia nostra e Gruppo archeologico krotoniate hanno inviato (in data 10 giugno scorso) una missiva alla Soprintendenza, al Segretariato regionale e al ministero della Cultura attraverso la quale chiedono che sia emanato un nuovo decreto di vincolo che comprenda il Centro storico di Crotone nella sua interezza, con l’aggiunta delle aree adiacenti, pertinenti agli antichi fossati.

 

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CROTONE «Italia nostra e Gruppo archeologico di Crotone denunciano lo stato di abbandono e di degrado della cinta urbana dell’antica Kroton». È quanto rendono noto Teresa Liguori, consigliera nazionale di Italia nostra, e Vincenzo Fabiani, direttore del Gruppo archeologico krotoniate.

 

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alluvione 1996 2Italia Nostra e Gruppo Archeologico propongono che venga realizzato il parco naturale-archeologico del fiume Esaro, ricordando la terribile esondazione del 14 ottobre 1996. Domani cade infatti la tragica ricorrenza, mentre è prevista una cerimonia religiosa e civile per domenica 15 ottobre alle ore 11, organizzata dalla parrocchia del Santissimo Salvatore nel quartiere Fondo Gesù. «Sono trascorsi ben 21 anni – scrivono le due associazioni – dalla esondazione del fiume Esaro, un evento drammatico rimasto nella memoria collettiva di tutti i crotonesi e non solo. Nel ricordare le vittime innocenti e le sofferenze dei loro familiari oltre che i pesanti danni subìti dal territorio, Italia Nostra e Gak chiedono alle autorità responsabili che siano adottate tutte le misure di prevenzione e di cura del territorio per evitare che eventi così luttuosi si ripetano, con le conseguenze nefaste per i cittadini e per l’ambiente che tutti conosciamo. I recenti roghi boschivi che hanno interessato vaste superfici anche boscate della regione hanno devastato il manto vegetale, che, impoverito e privo dell’humus, durante le copiose alluvioni tipiche della stagione autunnale, potrebbe essere facilmente aggredito da dissesto idrogeologico come in quella tragica giornata del 14 ottobre a Crotone. Anche per prevenire questi eventi luttuosi, Italia Nostra e Gruppo Archeologico Krotoniate rinnovano la proposta di istituire il Parco naturale fluviale ed archeologico dell’Esaro, dopo aver messo in sicurezza/ bonificato il fiume e dragato il suo corso fino alla foce, attualmente insabbiata. Tale idea-progetto era stata lanciata il 2 dicembre 2000, durante il convegno “Il fiume Esaro: ieri, oggi e domani”, organizzata dalla sezione, con la partecipazione di numerosi esperti, per discutere sulle funzioni del fiume e per proporre delle soluzioni per il suo recupero ambientale, così da restituire all’Esaro la dignità di antico corso d’acqua (attualmente perduta). Le fonti documentali e storiche confermano che in epoca magno-greca il fiume era in parte navigabile: Teocrito , nel quarto Idillio, descrive la scena dei due pastori che pascolano le greggi e gli armenti lungo le sponde erbose. In epoca ellenistica la foce dell’Esaro fungeva da porto fluviale, arretrata rispetto a quella attuale. Lungo le sponde sorgevano i quartieri degli artigiani e la presumibile “agorà”, per cui il fiume aveva la duplice funzione di mezzo di comunicazione e di scambi commerciali, oltre a rivestire un ruolo sacrale, dato che i Greci veneravano le divinità delle acque. Ritornando alla proposta progettuale di Parco Fluviale, per contribuire a purificare le acque dell’Esaro da eventuali residui inquinanti, si potrebbero piantumare delle essenze tipiche dell’habitat, così da contemperare l’esigenza del risanamento ambientale a quella della tutela del paesaggio e della tradizione storica, non solo magno-greca, ma anche più recente, come quella tramandata dalle testimonianze di alcuni viaggiatori del Grand Tour, come George Gissing (1897) e Norman Douglas (1911), i quali descrivevano con stupore i giardini profumati situati lungo le sponde dell’Esaro. Alla luce dei rinvenimenti archeologici vecchi e nuovi sulle sponde (resti di fortificazione) e nelle dirette adiacenze (scavi di via Acquabona) del corso fluviale cittadino, sarebbe auspicabile, proficuo e naturale il suo inserimento nel progetto Antica Kroton. Messa in sicurezza idro-geologica, tutela dell’ambiente e del paesaggio fluviale potrebbero essere così contemperate nel parco fluviale naturale ed archeologico del fiume Esaro, che, se realizzato, doterebbe il quartiere di Fondo Gesù di un’area verde risanata, bonificata e finalmente restituita alla fruizione dei cittadini ed alla memoria collettiva delle vittime dell’alluvione, alle quali è stata dedicata la “piazza 14 ottobre 1996”. Infine, le due associazioni parteciperanno alla cerimonia religiosa e civile organizzata domenica 15 ottobre alle ore 11 dalla parrocchia del Santissimo Salvatore nel quartiere Fondo Gesù».

 

 

 

 

 

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stemma carloV donpedroItalia nostra e Gruppo archeologico krotoniate chiedono al Comune di Crotone di far inserire gli stemmi imperiale e vicereale e il bastione San Giacomo nella lista dell'Artbonus. «Nel dicembre 2013 – scrivono Teresa Liguori del collegio nazionale probiviri Italia nostra e Vincenzo Fabiani direttore Gruppo archeologico krotoniate – le associazioni Italia nostra, Gruppo archeologico e Società Dante Alighieri di Crotone avevano lanciato un appello alle Istituzioni nazionali e locali a difesa delle Armi imperiale e vicereale, bassorilievo in pietra arenaria del XVI secolo, soggetto alle ingiurie del tempo ed all'incuria degli uomini, fortemente a rischio: per questo motivo, inserito anche nella “Lista rossa” di Italia nostra insieme all'ex Convento dei Cappuccini. Tale monumento scultoreo, tra i più rilevanti del meridione d'Italia, fu inserito nella cortina del baluardo Don Pedro nel 1547 ed i lavori furono eseguiti insieme alla riqualificazione della cinta muraria, "grande opera" che durò ben dieci anni. Il progettista delle fortificazioni, Giangiacomo Della Caia, il più importante ingegnere militare dell'epoca, fece apporre altri stemmi anche a Capua ed a Lecce, dove sono tuttora ben conservati e fruiti dai cittadini, mentre a Crotone non è consentito dato che gran parte delle mura sono utilizzate da privati. Nonostante le numerose ed autorevoli sollecitazioni, tra cui quelle dell'ex direttore generale Archeologia, Gino Famiglietti, e del prefetto dell'epoca, Maria Tirone, nessun intervento di consolidamento e di restauro conservativo è stato mai programmato dal Comune di Crotone, cui spetta la custodia e la manutenzione di tale rilevante bene storico-culturale, vincolato come le Mura, appartenenti al demanio pubblico. Italia nostra e Gruppo archeologico krotoniate, preoccupate per le condizioni sempre più precarie in cui versano in particolare il Bastione San Giacomo del Castello e le Armi del Bastione don Pedro, chiedono al Comune di attivare al più presto la piattaforma dell'Artbonus, misura agevolativa per incentivare le donazioni (mecenatismo) di cittadini/imprese a sostegno della cultura e dello spettacolo, misura introdotta dall'art.1 dal D.L.n. 83/2014, poi resa permanente dalla legge di stabilità 2016, che consente al donatore (persona fisica o giuridica) di godere di un regime fiscale agevolato nella misura di un credito di imposta pari al 65% delle erogazioni effettuate a partire dal 2014. Purtroppo, l'Artbonus non ha trovato nella nostra regione un favore degno delle sue condivisibili finalità, tant'è che, scorrendo la lista degli interventi previsti in Calabria, questi risultano molto ridotti (solo 10) rispetto al gran numero di beni culturali pubblici esistenti nel territorio, spesso in condizioni precarie. Al contrario di quanto avviene nelle regioni centro-settentrionali, nelle quali la piattaforma ha trovato ampio consenso da parte di cittadini e di imprese, grazie anche al coinvolgimento delle Istituzioni. Sempre più convinti che l'Artbonus sia la strada maestra da percorrere per salvare dal degrado tanti beni culturali a rischio, Italia Nostra e GAK chiedono al Comune di programmare dei progetti (collaborando con i tecnici della Soprintendenza) per il consolidamento ed il restauro conservativo del Baluardo S.Giacomo del Castello e del Baluardo don Pedro con le Armi, in modo da inserirli nella lista dell'Art Bonus per la Calabria. I cittadini (ciascuno secondo le proprie disponibilità) avranno così l'opportunità di fare generosamente e responsabilmente la loro parte per salvare dal degrado un patrimonio storico-artistico-architettonico di immenso valore, appartenente alla memoria collettiva, stimolando altresì le Istituzioni a mobilitarsi per tale importante obiettivo».

 

 

 

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esaro fiumeItalia Nostra e Gruppo Archeologico lanciano un appello all’Amministrazione comunale per creare il Parco naturale del fiume Esaro nel 20° anniversario dell’alluvione (14 ottobre 1996-2016). «Quest’anno – è scritto in una nota – ricorre il ventesimo anniversario della terribile esondazione del fiume Esaro, che ha causato sei vittime innocenti e pesanti danni al territorio. Una data che la città di Crotone non deve dimenticare sia per onorare le vittime ricordando il loro sacrificio che per evitare che eventi così drammatici possano ripetersi in futuro. Italia Nostra e Gruppo Archeologico Krotoniate – esorta il comunicato – rinnovano la proposta di istituire il Parco naturale fluviale dell’Esaro, dopo aver messo in sicurezza/bonificato il fiume e dragato il suo corso fino alla foce, attualmente insabbiata. Tale idea-progetto – ricorda ancora la nota – era stata lanciata il 2 dicembre 2000, durante il convegno “Il fiume Esaro: ieri, oggi e domani”, organizzata dalla sezione, con la partecipazione di numerosi esperti, per discutere sulle funzioni del fiume e per proporre delle soluzioni per il suo recupero ambientale, così da restituire all’Esaro la dignità di antico corso d’acqua (attualmente perduta). In epoca magno-greca – spiega il comunicato – il fiume era in parte navigabile: Teocrito, nel quarto Idillio, descrive la scena dei due pastori che pascolano le greggi e gli armenti lungo le sponde erbose. In epoca ellenistica la foce dell’Esaro fungeva da porto fluviale, arretrata rispetto a quella attuale. Lungo le sponde sorgevano i quartieri degli artigiani e la presumibile “agorà”, per cui il fiume aveva la duplice funzione di mezzo di comunicazione e di scambi commerciali, oltre a rivestire un ruolo sacrale, dato che i Greci veneravano le divinità delle acque. Ritornando alla proposta progettuale di Parco Fluviale, per contribuire a purificare le acque dell’Esaro da eventuali residui inquinanti, si potrebbero piantumare delle essenze tipiche dell’habitat, così da contemperare l’esigenza del risanamento ambientale a quella della tutela del paesaggio e della tradizione storica, non solo magno-greca, ma anche più recente, come tramandata dalle testimonianze di alcuni viaggiatori del Grand Tour, come George Gissing (1897) e Norman Douglas (1911), i quali descrivevano con stupore i giardini profumati situati lungo le sponde dell’Esaro. A parere delle associazioni – suggerisce il comunicato –, il Parco fluviale potrebbe essere collegato con il Parco archeologico naturalistico-paesaggistico, ipotesi proposta recentemente da Italia Nostra e Gruppo Archeologico Krotoniate, che comprende Parco “Zanotti Bianco”, l’area attuale dello Stadio e Parco Pignera, sino a Parco Carrara (all’interno del quartiere centrale della città antica) fino alle mura greche per poi arrivare alla villa comunale ed all’ex orto Candela in Discesa Castello. Naturalmente – precisa il comunicato –, attività indispensabili e preliminari alla realizzazione del parco fluviale dovrebbero essere la bonifica del bacino idrico, l’attivazione di un nuovo depuratore, il dragaggio della foce, attualmente ricoperta di detriti sabbiosi che impediscono il regolare deflusso delle acque meteoriche, oltre ad un’adeguata forestazione delle sponde. Messa in sicurezza idro-geologica, tutela dell’ambiente e del paesaggio fluviale potrebbero essere così contemperate nel parco fluviale naturale del fiume Esaro, che, se realizzato, doterebbe il quartiere di Fondo Gesù di un’ area verde risanata, bonificata e finalmente restituita alla fruizione dei cittadini ed alla memoria delle vittime innocenti dell’alluvione, alle quali è stata dedicata la “piazza 14 ottobre 1996” come proposto nel 2014 da Italia Nostra e Gak insieme alla Parrocchia SS.Salvatore del Gesù. Con l’auspicio – chiude la nota – che la nuova Amministrazione comunale prenda in considerazione tali proposte, avviando le relative procedure e costituendo un “Comitato tecnico e di esperti” che si impegni per realizzare questa idea-progetto». Aderiscono alla proposta di Parco naturale fluviale del fiume Esaro le associazioni Arci, Enpa, Legambiente e Mddc di Crotone.

 

 

 

 

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