"Dal 2009 ad oggi sono stati spesi 102 milioni di euro per il Cara di Isola Capo Rizzuto (Crotone) e di questi 36 milioni sono andati agli Arena, famiglia di 'ndrangheta tra le piu' importanti della Calabria". Lo ha detto il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso di una audizione davanti al il Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attivita' di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.
CATANZARO - "Abbiamo ridato liberta' alla gente". Con queste parole il procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha commentato l'esito dell'operazione "Borderland" che ha portato in carcere 48 esponenti della cosca Trapasso di San Leonardo di Cutro. Nel corso della conferenza stampa, Gratteri ha aggiunto: "Si tratta di un'indagine importante, completa e difficile, che racchiude tutte le tipologie di indagine sulla mafia". Anche il questore Giuseppe Racca ha sottolineato l'importanza dell'operazione: "La provincia di Catanzaro - ha detto - non e' esente dal predominio della criminalita' organizzata", mentre il capo della squadra Mobile, Nino De Santis, ha evidenziato il controllo della cosca sui villaggi turistici della zona con il pagamento di "mazzette" da parte dei condomini. Il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, nell'illustrare i retroscena dell'operazione, ha sottolineato gli interessi non solo nel comprensorio a cavallo tra le province di Catanzaro e Crotone, ma anche gli interessi della cosca in Veneto ed Emilia Romagna. L'indagine, come ha affermato Bombardieri, ha potuto utilizzare sia le numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, sia "le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia quali Marino, Cortese, Pulice e Vrenna". Lo stesso procuratore aggiunto ha ribadito sia l'ostentazione del potere da parte degli esponenti della cosca, sia la violenza con cui venivano imposte le regole del clan. Secondo il procuratore aggiunto Vincenzo Luberto, "la cosca Trapasso ha avuto il controllo del battito cardiaco del territorio, con il controllo totale sui villaggi turistici, ma anche attraverso il condizionamento mafioso alle elezioni amministrative del 2014". (AGI)
«Questa nomina mi onora e nello stesso tempo la ritengo una missione di vita. Missione lodevole che l’Unicef da sempre con il suo costante lavoro promuove a sostegno dei minori». Con queste parole Michele Affidato ha commentato la sua nomina a testimonial per la Calabria di Unicef Italia. Il maestro orafo crotonese ha ufficialmente ricevuto questa “missione”, nel corso dell’iniziativa che si è svolta giovedì 10 novembre nella sala consiliare del Comune di Crotone, dal tema “Protezione dei minori 3.0” promossa dal comitato regionale Unicef Calabria e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente nazionale Unicef Giacomo Guerrera e del procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri. «Viviamo - ha commentato durante il suo intervento Affidato - in un mondo dove ci sono troppe diversità. Una delle problematiche è proprio la condizione di vita dei minori. I bambini sono il nostro domani, mi allaccio infatti ad una affermazione di Papa Francesco che in merito tra l’altro dice: “Una società che abbandona i bambini oscura il suo futuro. Bisogna aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. Ciò mi ha molto colpito e nello stesso tempo mi ha fatto riflettere perché è un dovere di tutti assicurare i diritti dei minori, proteggerli ed accompagnarli nella loro crescita al fine di garantire loro un futuro migliore. Il mio impegno - continua Affidato - sarà quello di sostenere e promuovere iniziative a sostegno dei minori ed in tutto questo sono sicuro di essere affiancato dal presidente regionale Unicef Francesco Samengo, dalla segretaria del comitato regionale Calabria per l'Unicef, Paola Bianchi, dal presidente provinciale Donatella Fauci, e dalla segretaria provinciale Francesca Puccio che tanto hanno già fatto per l’Unicef».
La manifestazione, introdotta dalla segretaria Paola Bianchi, si è aperta con il sindaco della città di Crotone Ugo Pugliese che ha espresso soddisfazione per la nomina di un crotonese: «Siamo onorati che questa scelta sia caduta sul maestro orafo Michele Affidato. Grazie al suo genio, alla sua arte ed al suo lavoro ha saputo accendere i riflettori su questo nostro territorio spesso dimenticato. Siamo certi che dal cuore sensibile e dall’animo nobile di Michele possa giungere un contributo importante alla causa dell’Unicef». Parole di stima per il maestro orafo anche dall’amico procuratore Nicola Gratteri che nel suo intervento, dopo aver ricordato che sulla “questione minori” anche l’Onu ha le sue co-responsabilità, ha puntato l’attenzione sulla necessità di prevenire gli atteggiamenti ‘ndranghetisti nelle famiglie dove spesso i bambini sono “iniziati” alla vita mafiosa. Durante il dibattito, moderato dalla giornalista Maria Elena Scandaliato, sentito e appassionato è stato anche l’intervento del presidente Guerrera che ha ricordato come il mondo industrializzato ha voltato le spalle ai paesi meno sviluppati e il risultato è l’esodo di questi ultimi anni. Ecco perché servono interventi pratici, azioni che l’Unicef sta già mettendo in campo in Sicilia, Puglia e anche in Calabria. Alla manifestazione hanno preso parte le più alte cariche istituzionali e religiose, ma anche imprenditori, referenti del mondo associazionistico e tanti cittadini. Presente anche l’arcivescovo di Crotone e Santa Severina Domenico Graziani.