Disatteso tale l'obbiettivo per la schiacciante certezza matematica decretata dall'urna, pare che il Pd pitagorico si sia accontentato di piazzare al loro posto due bei distributori automatici che somministrano snack e bevande (sono comparsi realmente in via Panella all'indomani dell'esito elettorale). A detta di molti, sono questi a dare l'esempio in federazione dopo il 23 novembre: sono gli unici, infatti, a rispondere ai comandi! Sì, perché il problema più grosso che queste elezioni regionali hanno evidenziato all'interno dei "democrat" qui in riva allo Ionio è stata la tendenza dei suoi massimi esponenti ad assumere alcuni atteggiamenti estranei alla condotta consigliata ad un componente di partito. Si va dal non rispettare gli ordini di scuderia; al misconoscere la dirigenze e gli organismi eletti (democraticamente o meno) ai congressi; dal non assumere una guida super partes e garantista del timone; alla volontà di sopraffare chi è al comando per riequilibrare i rapporti di forza all'interno del partito. Sabato scorso, in via Panella, si è consumata la direzione cittadina convocata, fra l'altro, proprio per fare il punto sul voto. Ma chi si aspettava animi battaglieri e rivendicazioni di sorta è stato smentito. Nella sala "Dionigi Caiazza" della federazione provinciale del Pd non si è avuta nessuna resa dei conti. Gli animi erano molto pacati e a tratti anche sommessi. La ragione di tutto questo è molto semplice: nessuno aveva i numeri per poter rivendicare quanto sperato fino a prima dell'esito elettorale. Nessuno è stato eletto, nessuno ci è andato vicino, nessuno ha sfoggiato grandi muscoli. Arturo Crugliano Pantisano, candidandosi da segretario provinciale del partito, ha forse scompaginato un po' tutto. Perché c'è stato chi come il consigliere uscente Ciccio Sulla non si è sentito garantito dal suo segretario in sede di composizione delle candidature e ne ha chiesto le dimissioni all'indomani della presentazione delle liste durante una conferenza stampa cui era lui stesso presente. Del resto tra i due, i rapporti politici erano già degenerati allorquando, concluso il congresso provinciale, Sulla ha detto di non riconoscere gli organismi eletti dall'assemblea. Ma oltre al caso Sulla, in via Panella rimane da sciogliere il "caso Devona" e dei 9 consiglieri comunali di maggioranza che, non solo hanno appoggiato il loro capogruppo alle regionali, ma avevano precedentemente determinato l'esito incerto per il centrosinistra durante le ultime elezioni provinciali (Vallone ha vinto di un soffio). Anche loro non riconoscono l'asse Vallone-Pantisano-Contarino. Il fatto andrà a riflettersi con ogni probabilità anche all'interno del consiglio comunale. E chissà se al sindaco potranno tornare utili i 4 consiglieri comunali dei Demokratici (Sculco, Pedace, Cimino e Trocino) ora che la loro corrente moderata ha scelto di appoggiare il centrosinistra alla Regione... Il partito, però, al momento non è solo spaccato in tre, ma frammentato. Perché a cavallo di queste aree, vi è anche chi fluttua in zone intermedie schierandosi ora con l'una, ora con l'altra corrente. E poi c'è chi fa il dirigente di partito e continua a lavorare per questo compiendo le proprie scelte secondo quanto l'etica politica impone. Adesso potete selezionare pure il vostro prodotto!