Il sindaco Voce, a conti fatti può contare così su 17 consiglieri dalla propria parte, cioè la metà più una delle assise di piazza della Resistenza (sede del Palazzo comunale di Crotone). Nessuna “menzione diretta” agli altri due consiglieri del Gruppo, Salvatore Riga e Anna Maria Cantafora, che non firmano il documento e che quindi scelgono la via dell’autodeterminazione in consiglio. Dal confronto emerso, invece, tra Corigliano e Famigliari con il sindaco Voce è scaturita la promessa di un «rilancio dell’attività amministrativa» che dovrà passare anche dalla «riorganizzazione delle deleghe assessorili anche con l'apporto di nuove e diverse professionalità».
La lettera «In nome di questi concetti-guida – scrivono i Corigliano e Famigliari – siamo stati, laddove si rendeva necessario, critici, per aggiustare il tiro e proseguire, interpretando, tra l'altro, il sentimento comune dei crotonesi, che non vogliono fare passi indietro, ma andare avanti con spirito onesto e costruttivo, dei crotonesi che intendono, al contrario di quanto vogliono far credere i disfattisti quotidiani con tanta rumorosità, scongiurare una nuova esperienza commissariale. Crediamo in una vera democrazia, dove lo spirito critico viene esercitato liberamente e responsabilmente. Non esiste per noi un capo e una folla apatica e assertiva, ma al contrario, gente pensante e laboriosa che supporta, con idee e suggerimenti, chi ha la responsabilità di amministrare. Responsabilità, una parola che ritorna, che tutti pronunciano, e che bisogna realmente mettere in pratica. Responsabilità, che vuol dire superare i personalismi e gli screzi/equivoci per il fine grande di portare avanti Crotone. Responsabilità, una parola che non tutti comprendono, e per la quale è necessario abbassare il capo e tendersi sempre la mano, per costruire insieme e per non essere mai più gli ultimi in Italia. Questo è il nostro impegno, quello che abbiamo promesso in campagna elettorale e che mai tradiremo. Spiace invece constatare come per alcuni, finanche per chi riveste un ruolo politico determinante, l'esercizio del pensiero critico venga confuso con un atto di tradimento. Ciò ci induce a pensare quanto sia ancora lungo e laborioso il cammino che ci aspetta per arrivare a un buon livello di maturità politica. Dove una critica costruttiva non venga confusa con un atto di tradimento. Per altri ancora, con tanta vacuità, l'assumere una posizione critica, in seno a un gruppo politico di appartenenza, significa addirittura essere indefinibile, dal punto di vista politico, ed essere oggetto di biasimo e di offese, che invocano querela. Ma andiamo avanti, non scivoliamo sul terreno di chi la dice più grossa, devono sapere costoro che il modo in cui ciascuno di noi vede le cose non è l'unico plausibile! Praticare l'arte del dubbio non può che aiutare. Il nostro fine è quello di continuare ad assumere un comportamento assolutamente lineare rispetto a come ci siamo presentati ai cittadini nella competizione elettorale. Continuiamo, dunque, a essere fedeli a quelle idee, principi e indirizzi propugnati in campagna elettorale e sulla base dei quali abbiamo ricevuto il consenso. Spiace constatare di aver deluso quanti speravano di poterci tirare per la giacca. Il dialogo e il confronto, lontano da ogni personalismo, nell'accezione negativa di questo termine, resta pur sempre la strada maestra da seguire per il bene comune. Sulla base di ciò abbiamo deciso, interpretando il sentimento comune in città, di non lasciare nulla di intentato per uscire fuori da questa crisi politica. Ci siamo dunque confrontati con il sindaco su argomenti, percorsi e visioni allo scopo di cercare una soluzione nell'ottica di un forte rilancio dell'attività amministrativa, anche basato su un cronoprogramma che affronti con rinnovato vigore i temi che interessano i cittadini, il loro futuro, e che non possiamo permetterci di tralasciare, perché ogni giorno perduto sarebbe un giorno perduto per la comunità. In considerazione altresì della disponibilità dimostrata da Voce in ordine a una, per noi necessaria, rivalutazione generale degli assetti di governo in previsione di un vigoroso rilancio dell'azione politica amministrativa (obiettivo da perseguirsi attraverso la riorganizzazione delle deleghe assessorili anche con l'apporto di nuove e diverse professionalità) riteniamo di dover opportunamente appoggiare il sindaco in un percorso programmatico condiviso, in vista del perseguimento degli obiettivi di mandato che interessano la comunità tutta».