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La parabola di Brescello: l'arrivo dei Grande Aracri, la costruzione di Cutrello e i rapporti con la politica

Posted On Mercoledì, 20 Aprile 2016 17:39 Scritto da

francesc grande aracri sindaco brescelloQuando dichiarò: «Grande Aracri? Gentile, educato, non sembra quello che dicono che sia», lasciò tutti basiti. A pronunciare queste parole fu Marcello Coffrini, il primo cittadino di Brescello, Comune che è stato oggi sciolto per infiltrazioni mafiose dal Consiglio dei ministri [LEGGI ARTICOLO]. Coffrini fu eletto in quota Pd nel 2014 e, solo qualche mese dopo, scatenò un vero e proprio caso politico, mettendo in serio imbarazzo il Partito democratico. Era il settembre dello stesso anno, infatti, quando il "caso Coffrini" balzò agli onori della cronaca, grazie a un'inchiesta di Cortocircuito, una web tv studentesca che diffuse il video con le dichiarazioni ambigue del sindaco di Brescello.

 


"La 'ndrangheta di casa nostra, radici in terra emiliana", così era intitolata la video-inchiesta di Cortocircuito sul radicamento della 'ndrangheta nella "Bassa". I videomaker autori del servizio andarono con un'auto guidata dal sindaco Coffrini nel bel centro dell'inchiesta, a filmare la zona di residenza di Francesco Grande Aracri. Appena entrati nel "perimetro" (il tutto è documentato nel film), la troupe viene affiancata da un furgoncino cui segue l'arrivo in bicicletta di Francesco Grande Aracri.


francesc grande aracri sindaco brescello2Nelle immagini del filmato, si vede a quel punto il sindaco di Brescello in una zona appartata del quartiere discutere con Francesco Grande Aracri (che è tra l'altro condannato in via definitiva nell'ambito del processo per mafia denominato "Edilpiovra" e in quel momento era in stato di sorveglianza speciale). Rientrato in macchina, il sindaco tenta di tranquillizzare i ragazzi, dicendo loro: «È gentilissimo, è uno molto tranquillo... è molto composto, educato, ha sempre vissuto a basso livello. Hanno un'azienda... con cui fanno i marmi... mi fa piacere che siano riusciti a ripartire». Docufilm a parte ne seguirono una serie di dichiarazioni stridenti del sindaco che comparirono su quotidiani regionali e nazionali dell'Emilia.


La delibera di scioglimento venuta oggi dal Consiglio dei ministri (proposta del ministro dell'interno Angelino Alfano) dice che, visti gli atti giunti da Reggio Emilia, ci sono «forme di condizionamento tali da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l'imparzialità delle amministrazioni comunali e provinciali, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad esse affidati, ovvero che risultino tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica».


marcello coffriniNegli atti della commissione prefettizia, figurerebbero più episodi come la delocalizzazione (avvenuta agli inizi degli anni 2000) dei diritti edificatori residenziali su via Pirandello, dove sorse poi "Cutrello", zona d'insediamento del clan Grande Aracri. Nel mirino della commissione c'è anche la costruzione di un supermercato di Brescello. Unite a tutto ciò, non hanno fatto certamente migliorare la posizione del sindaco le parole benevole spese dall'ex sindaco Marcello Coffrini per Francesco Grande Aracri che è fratello del boss Nicolino Grande Aracri.


Nella proposta di scioglimento sono indicati in modo analitico le anomalie riscontrate ed i provvedimenti necessari per rimuovere tempestivamente gli effetti più gravi e pregiudizievoli per l'interesse pubblico; la proposta indica anche gli amministratori ritenuti responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento. Sulla proposta del consiglio dei ministri dovrà ora pronunciarsi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.