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La Marina italiana tace sul ritrovamento del Foca. E' stato il sub Jean-Pierre Misson a individuare il relitto

Posted On Mercoledì, 31 Agosto 2016 17:36 Scritto da Marina Vincelli

mario ciliberto focaLa notizia del ritrovamento del sommergibile Foca è arrivata come una freccia. Perché il bel capitano crotonese scomparso in mare col suo silurante durante una missione di guerra nel 1940, è vivo nella memoria e nel cuore di tutta una città che lo ricorda ancora oggi come l’eroe coraggioso e intrepido che fu. Perché Mario Ciliberto non si è tirato indietro ed ha voluto servire ed onorare la sua patria fino in fondo, ed ha accettato l’incarico che gli era stato assegnato anche sapendo di dover morire. Per questo lui, prima di partire aveva salutato tutti, aveva voluto tutti attorno a sé, amici familiari, un’intera città lo aveva accompagnato fino al Porto dove si sarebbe imbarcato su un sommergibile, per porgergli quello che sarebbe stato l’ultimo abbraccio. Prima di partire, a cena in famiglia, con la giovane moglie, il capitano aveva espresso ai famigliari le sue preoccupazioni, forse per prepararli ad una tragica eventualità. Aveva capito che ai sommergibili non bastava inabissarsi per rendersi invisibili e che nuovi metodi rendevano individuabili i loro movimenti. Ma questa consapevolezza non bastò a farlo recedere dal proposito di andare. Il padre Gregorio, la madre Guglielmina non poterono fare altro che accettare questo sacrifico immenso. Il podestà, il vescovo, i fratelli, la moglie, un’intera città era lì sul molo a salutarlo per l’ultima volta quella mattina. Il padre era lì.

 

 

sommergibile focaLui sorrideva spavaldo come sempre, forse un’ombra offuscava il suo sguardo, intrepido. E poi, ieri. La notizia è arrivata, intera, come un siluro lanciato nel tempo, all’improvviso, imprevista, attesa da sempre: “E’ stato ritrovato il sommergibile, è stato trovato il Foca”. Ad annunciare la scoperta del relitto al largo della costa libica è stato il sub belga Jean-Pierre Misson che sulla base di indagini sonar e altri riscontri documentali, ha ritenuto di aver ritrovato proprio il sommergibile Foca, scomparso con l’intero equipaggio un fatidico giorno di ottobre. Ancora l’ufficialità della scoperta non c’è. I famigliari stessi si dicono meravigliati di questo annuncio che in cuor loro aspettavano da anni. Qui a Crotone gli è stata dedicata una scuola che porta il suo nome, un Istituto nautico e un intero plesso, anche una targa marmorea e un monumento. Il dirigente del “Ciliberto” pare stia cercando di sapere di più e aspetta informazioni ufficiali. La notizia è apparsa per la prima volta sul Crotonese a firma del giornalista Giulio Grilletta, che giovedì dedicherà alla vicenda un’intera pagina e che da sempre è interessato alla storia del Foca tanto da avergli dedicato un libro. L’entusiasmo è alle stelle anche se la prudenza vuole che si cerchi prima di capire fino in fondo se il ritrovamento fatto da Misson può trovare riscontro anche da fonti ufficiali e dalla stessa Marina che ancora non si è espressa. I famigliari attendono trepidanti che gli venga comunicato qualcosa dalle autorità, il tempo sembra non essere mai trascorso.

 

mario cilibertoQuello che si sa dell’ultima missione è che al tramonto del 1° ottobre 1940 il Foca lasciò Taranto al comando del capitano di corvetta Mario Ciliberto, per posare le mine al largo dell’importante porto e base navale di Haifa, in Palestina, costruita nel 1933 ed utilizzata Royal Navy. Sarebbe dovuta essere la sua terza missione di guerra. L’indomani, superata Crotone, il sommergibile doppiò Capo Colonna e fece rotta su Alessandria d’Egitto, per portarsi nel punto prestabilito dal Comando Sommergibili (Maricosom), cento miglia a nord di Alessandria, da dove sarebbe proseguito con rotta est verso la baia di Haifa. Quello che successe dopo è avvolto dal mistero. Il ritrovamento del relitto in Libia, ove la notizia fosse confermata dalle autorità militari, potrebbe significare che la missione venne portata a termine da Ciliberto che però non riuscì mai a fare ritorno in patria. Il Foca entrò in servizio nel novembre 1937 insieme ai gemelli Atropo e Zoea e viene assegnato alla XLV Squadriglia Sommergibili (Gruppo Sommergibili di Taranto), Nella primavera del 1940. Il comando del Foca viene affidato al giovane capitano di corvetta Mario Ciliberto. All’entrata in guerra dell’Italia, il Foca (capitano di corvetta Mario Ciliberto) forma insieme al Micca la XVI Squadriglia del I Gruppo Sommergibili, di base a La Spezia. Del Foca si parla in diverse pubblicazioni tra cui “Sommergibili in guerra” di Achille Rastelli ed Erminio Bagnasco, Albertelli Edizioni, 1994.

 

 

 

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