Bonifica, Salerno e Filareto: «Vaporizzatori e centraline non bastano»
I due attivisti crotonesi, in una lettera aperta al sindaco Voce, chiedono l'installazione di una tensostruttura per evidare il diffondersi delle polveri durante i lavori

CROTONE «Abbiamo ascoltato con attenzione l’intervento del sindaco di Crotone durante l’ultima seduta del Consiglio comunale. Come cittadini che hanno firmato un esposto pubblico sulla bonifica del sito industriale, riteniamo doveroso offrire alcune precisazioni, nel rispetto del confronto democratico». È quanto scrivono in una nota i due attivisti crotonesi, Enzo Filareto e Roberto Salerno.
«Il nostro esposto – riferiscono i due – è stato protocollato e inviato alle autorità competenti. Non si basa su impressioni personali, ma sulla lettura attenta di documenti ufficiali, come il Piano di sicurezza e coordinamento e il Piano di monitoraggio ambientale. Segnalare un rischio per la salute pubblica è un dovere civico. Non occorre essere tecnici per chiedere maggiore attenzione, soprattutto in un Sito di interesse nazionale che si trova a ridosso di case, scuole e strade trafficate».
«Nel suo intervento – entrano nel merito Enzo Filareto e Roberto Salerno –, il sindaco ha ricordato la presenza di vaporizzatori e centraline. Ma i dati ci dicono che questi strumenti rilevano il problema dopo che la polvere è già nell’aria. Si tratta di strumenti di monitoraggio, non di prevenzione. Il Psc non prevede tensostrutture, che avrebbero potuto contenere le polveri alla fonte. E una foto mostra un operaio completamente protetto con tuta e maschera, mentre lavora a pochi metri dalla strada consortile percorsa ogni giorno da cittadini comuni. Se lui deve proteggersi così, cosa dovremmo fare noi?», chiedono i due attivisti.

«Sappiamo che sul cantiere – proseguono Enzo Filareto e Roberto Salerno – vigilano Arpacal, Ispra e Carabinieri. Ma questi enti verificano la corretta esecuzione del progetto. E se il progetto stesso è carente, è lì che bisogna intervenire. Ci accusano di non aver letto i documenti, ma è stato proprio studiandoli che abbiamo deciso di firmare l’esposto. Continuiamo a chiedere misure più efficaci a tutela della salute pubblica».
Infine, Enzo Filareto e Roberto Salerno ribadiscono che non sono «contro l’Amministrazione comunale» ma chiedono «solo di essere ascoltati in commissione Ambiente, come richiesto ufficialmente il 6 giugno, per contribuire con trasparenza e rispetto». «Solo così potremo aprire un confronto vero – sostengono Enzo Filareto e Roberto Salerno –, serio e utile per la salute della città».
«La nostra preoccupazione è rivolta al “mostro a sei zampe” – concludono Enzo Filareto e Roberto Salerno – che, dopo aver tentato di imporci gli alberelli e i batteri magici, oggi vorrebbe convincerci ad accettare anche gli spruzzini magici e le centraline della speranza».