CROTONE Un’area di circa 3.500 metri quadrati è stata sequestrata dai militari del nucleo operativo di Polizia ambientale della Capitaneria di porto – Guardia costiera di Crotone in località “Cicala” del Comune di Crotone nel perimetro dell’Area marina protetta “Capo Rizzuto”.
Nel corso delle attività finalizzate alla prevenzione e contrasto degli illeciti in materia ambientale, i militari della Capitaneria di porto – Guardia Costiera hanno individuato un’area ricadente, parte, in Zona “A” di Riserva integrale e, parte, in Zona B dell’Area marina protetta di Capo Rizzuto che era interessata da consistenti lavori i quali hanno apportato una sostanziale alterazione e modifica della zona costiera.
In particolare i lavori accertati dai militari, sono consistiti in movimentazione del terreno, riprofilatura e rimodellamento del versante e della scarpata oltre al posizionamento di numerosi massi in pietra arenaria e realizzazione di una strada sterrata di accesso al mare
Dagli accertamenti eseguiti è stato verificato che l’area interessata da tali lavori, oltre a ricadere nell’Area marina protetta di Capo Rizzuto, è soggetta a vincoli paesaggistici e ricade in Zona speciale di conservazione (Zsc) – Zona di protezione speciale (Zps).
Dalle misurazioni eseguite è stato accertato che l’intero tratto di costa e di scarpata interessato dai lavori ammonta a circa 3.500 metri quadrati. Tali lavori sono stati realizzati senza alcuna autorizzazione rilasciata dai numerosi Enti preposti alla tutela del sito protetto.
Tutta l’area, in considerazione delle violazioni accertate, è stata posta sotto sequestro a disposizione dell’Autorità giudiziaria con contestuale deferimento del proprietario del terreno e del committente dei lavori per diverse ipotesi di reato sia ambientali che edilizie.
«Tali attività - precisa la nota - continuano ad essere condotte dalla Capitaneria di porto-Guardia Costiera di Crotone in stretto raccordo con la Procura della Repubblica di Crotone guidata dal dottor Domenico Guarascio e continuano ad inserirsi, anche, tra quegli obiettivi prioritari indicati dall’Autorità giudiziaria finalizzati a tutelare l’ambiente ed il territorio e di contrasto a tutte quelle attività illecite in grado di arrecarvi nocumento».