L'arte bianca
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CROTONE In merito all'episodio verificatosi nel pomeriggio del 28 giugno presso l'ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone, dove un mozzicone di sigaretta avrebbe innescato un principio d'incendio nei pressi del reparto di Ginecologia e ostetricia, la Uil Fpl esprime «viva preoccupazione e chiede che siano chiarite con precisione le circostanze che hanno reso possibile un simile evento e le eventuali responsabilità di chi avrebbe dovuto prevenirlo».

La nota della Uil Fpl Calabria è a firma del segretario generale Walter Bloise, della Gestione straordinaria territoriale della Uil Fpl Crotone, Annarita Mancuso, e della segreteria Gau e Rls Uil Fpl dell'Asp di Crotone Daniele Cristina, Gianfranco Malena e Saletta Succurro.

«Pur riconoscendo la tempestività e l'efficacia dell'intervento del personale sanitario e tecnico – scrive il sindacato, che ha evitato conseguenze a persone, strutture e apparecchiature, non può essere sottovalutata la gravità dell'accaduto. Un principio d'incendio in un ospedale, luogo destinato alla cura di pazienti, spesso in condizioni di particolare fragilità, impone una riflessione seria sull'efficacia delle misure di prevenzione adottate».

«È legittimo e necessario interrogarsi – incalza il sindacato –: su come sia stato possibile, nonostante il divieto assoluto di fumo, che un mozzicone sia stato gettato da una finestra di un reparto di degenza; sull'effettiva operatività del sistema di vigilanza e controllo, affidato ai preposti e al personale incaricato della sicurezza; e sull'applicazione concreta e continua delle misure previste dalla normativa vigente e dal Documento di valutazione dei rischi (Dvr)».

«In tal senso – ravvisa il sindacato –, si evidenzia come da tempo giungano segnalazioni, provenienti sia da personale interno che da utenti, relative alla frequente percezione di odore di fumo di sigaretta in zone dell'ospedale dove è espressamente vietato fumare. Questo dato, purtroppo ricorrente, alimenta dubbi sull'efficacia delle azioni di prevenzione e vigilanza attualmente in essere e conferma l'urgenza di interventi strutturali e organizzativi».

Alla luce dei fatti, la Uil Fpl, nelle sue articolazioni regionali, territoriali e aziendali, «accoglie con favore l'intenzione già annunciata dall'Asp di Crotone di avviare verifiche interne, e auspica che esse siano condotte con trasparenza, tempestività e rigore, non solo per accertare eventuali responsabilità, ma soprattutto per rafforzare il sistema di prevenzione e controllo. Il datore di lavoro, ai sensi del D.Lgs. 81/2008, ha l'obbligo di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, adottando tutte le misure necessarie per evitare rischi, a maggior ragione in contesti sanitari».

Un episodio del genere – avverte il sindacato –, seppur fortunatamente privo di conseguenze, rappresenta un campanello d'allarme che non può essere ignorato

La Uil Fpl ribadisce «il proprio impegno per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in coerenza con la campagna nazionale di sensibilizzazione promossa dalla Uil, volta a rafforzare la cultura della prevenzione, della vigilanza e della responsabilità collettiva. Inoltre, si sensibilizza l'Azienda a valutare lo stato dei sistemi di sicurezza anche negli altri luoghi di lavoro afferenti all' Asp di Crotone, al fine di verificare il corretto funzionamento dei dispositivi previsti, l'adeguatezza delle procedure di emergenza e l'efficacia dei controlli, nella logica di una prevenzione uniforme e realmente operativa su tutto il territorio».

«Si invita infine la Direzione aziendale – conclude la nota – a promuovere azioni informative rivolte al personale e all'utenza, e a potenziare i controlli sul rispetto delle norme comportamentali, affinché simili episodi non abbiano a ripetersi. La salute e la sicurezza nei luoghi di cura non sono negoziabili».


 


 


 

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