L'arte bianca
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CROTONE Quando la bellezza si intreccia con l’impegno sociale, nascono esperienze che lasciano un segno profondo. È in questo spirito che Michele Affidato ha partecipato con le sue creazioni all’evento conclusivo del progetto “Filo dopo filo: cucire il futuro”, svoltosi presso il Teatro Vittoria della Casa circondariale “Rosetta Sisca” di Castrovillari

L’iniziativa, promossa dall’Associazione Jole Santelli, in collaborazione con il direttore dell’Istituto Giuseppe Carrà e lo stilista Claudio Greco, ha restituito dignità, speranza e una concreta prospettiva di futuro a 25 donne in detenzione. 

Le preziose creazioni del maestro orafo della collezione “L’evoluzione del gioiello dall’antica Magna Grecia ai nostri giorni”, hanno arricchito la sfilata, che ha visto protagoniste modelle professioniste e detenute insieme, in un dialogo visivo e umano di straordinaria forza

La presenza di Affidato all’interno del progetto non è casuale: è infatti frutto di un rapporto profondo di amicizia e stima che lo legava a Jole Santelli, donna coraggiosa e visionaria. Il legame con la famiglia Santelli, oggi portato avanti attraverso l’associazione che ne custodisce l’eredità umana e politica, si è consolidato nel tempo grazie a valori comuni e a un sentire condiviso: creare bellezza dove sembra esserci solo emarginazione, generare riscatto dove spesso resta solo il giudizio. 

Nel corso degli anni, l’orafo calabrese ha dato vita a numerosi progetti benefici, collaborando con realtà come Unicef, di cui è ambasciatore nazionale, associazioni antiviolenza, enti carcerari e missioni umanitarie, con l’obiettivo di trasformare la sua arte in veicolo di speranza e riscatto. 

Il maestro orafo ha inoltre collaborato in numerose iniziative, sia culturali che di solidarietà, portando la sua arte all’interno di progetti scolastici, incontri istituzionali, attività di beneficenza e manifestazioni in difesa dei diritti umani. 

La sfilata di Castrovillari si è chiusa con un gesto simbolico potente: le detenute, sfilando con una candela accesa sul palmo della mano, hanno illuminato il buio del pregiudizio con la luce della dignità riconquistata. Un’immagine che si sposa perfettamente con la visione di Affidato, per il quale ogni gioiello è una scintilla di bellezza che nasce dal cuore e si fa segno di un nuovo inizio.

Ospiti dell’evento Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno, e Gianluca Gallo, assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, e le più alte cariche civili e militari del territorio. 

«Jole è stata una donna - ha affermato Michele Affidato - che ha creduto nella bellezza come strumento di riscatto e rinascita. Oggi ritrovarla idealmente in un progetto che porta il suo nome è un modo per tenere vivo il suo spirito, fatto di empatia, determinazione e visione. Portare i miei gioielli in un luogo come questo, dove ogni gesto e ogni abito raccontano una storia di rinascita, è stata un’emozione intensa - ha aggiunto il maestro orafo - La bellezza può essere anche un mezzo per riconciliarsi con la propria umanità».


 

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