CROTONE «Approvare subito una legge che congeli le richieste di autorizzazioni sollecitate dal nuovo Piano regionale dei rifiuti e intimare all'Eni di procedere con l'attuazione del Piano operativo di bonifica (Pob) fase 2 sul Sin di Crotone». È quanto richiesto da Mario Oliverio al presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, e al consiglio regionale nel corso della conferenza stampa tenuta nel pomeriggio odierno parlando a nome del comitato “Fuori i veleni, Crotone vuole vivere”. L'incontro si è svolto presso la Biblioteca della follia alla presenza dei componenti del comitato che sostengono le due proposte avanzate dall'ex presidente della giunta regionale.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

«È in atto un tentativo teso a confondere e che consente di far passare azioni torbide proprio in ragione del clima di confusione creata» ha esordito Oliverio, riferendosi a quelle che definisce crepe nel nuovo Piano dei rifiuti regionale approvato dall'assemblea di palazzo Campanella il 12 marzo scorso. «Un disegno – ha sottolineato l'ex presidente – venuto a galla grazie all'attività del comitato che è riuscito a mettere in discussione ciò che qualcuno forse dava per scontato. Purtroppo, l'intervento civico è andato in soccorso di quella scarsa rappresentatività istituzionale che caratterizza questo territorio».
Oliverio ha rivolto ancora un appello al sindaco Vicenzo Voce, in questo senso, a «costruire un fronte unitario sulla bonifica», aggiungendo che «senza i “se” e i “ma”, molto probabilmente, questi tentativi sarebbero emersi prima». Secondo l'ex presidente della giunta regionale, il nuovo Piano regionale dei rifiuti «è stato cucito su misura per le esigenze di Eni e della Bonifica di Crotone».
Oliverio ha quindi passato in rassegna la cronologia e soprattutto gli atti che «renderebbero sempre più nitido questo disegno. A partire dal fatto che «dopo nemmeno un'ora di discussione» è stato licenziato dal consiglio regionale un Piano «presentato come strumento innovativo» e che invece «spalanca le porte a tutto ciò che non era consentito col precedente piano», sia in termini di discariche, che di termovalorizzazione dei rifiuti.
La cartina di tornasole per l'ex presidente è il fatto che Eni ha avanzato al Mase la richiesta di variante al Pob fase due il 15 marzo scorso, cioè appena tre giorni dopo l'approvazione del Piano rifiuti, «motivandola proprio con l'entrata in vigore della nuova normativa regionale in materia di rifiuti». «Questo è stato reso possibile – ha quindi rivelato Oliverio – dal capitolo 32 lettera “n” del nuovo Piano rifiutiche consente la realizzazione di discariche di scopo sui Siti di interesse nazionale di bonifica».
L'ex presidente si è detto in attesa di leggere i verbali della Conferenza decisoria del 26 giugno scorso per comprendere meglio le dinamiche, al di là delle indiscrezioni giornalistiche trapelate nelle immediatezze.
«Dal 2019 a oggi (anno in cui fu approvato il Pob fase 2, ndr) – ha commentato nel merito Oliverio – non credo che le risultanze scientifiche in materia siano cambiate».
L'ultimo “frangiflutti” rimasto in essere, secondo quanto dichiarato sempre da Oliverio, è il Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale). Esso stabilisce infatti che i rifiuti, di qualsiasi matrice, rinvenienti dalle operazioni di bonifica devono essere trasferiti fuori dalla Calabria. «Dobbiamo stare attenti - ha avvertito - affinché quello della sua modifica non sia un secondo step».
«La Regione Calabria - ha incalzato -, approvando questo piano rifiuti, ha compiuto una grave assunzione di responsabilità», non solo perché apre alla possibilità di dare l'ok a una discarica di scopo a disposizione di Eni sul territorio. «La filosofia del nuovo piano dei rifiuti della Regione - ha messo in guardia - apre le porte della Calabria alle porcherie di tutta Italia e di Europa». «E nemmeno il recente provvedimento approvato in giunta regionale – aggiunge -, quello cioè relativo al fattore di pressione areale, risolve un bel niente» sulla partita in atto per la bonifica perché «autorizza le discariche nei Sin e, inoltre, dà il via libera ai termovalorizzatori», inoltre «non fa più distinzione tra rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali pericolosi».
Da qui il “suggerimento” dell'ex presidente a ricalcare quanto previsto dalla legge regionale numero 8 del 2016 che «nelle more dell'approvazione del Piano regionale dei rifiuti, congelò qualsiasi iter autorizzatorio in Calabria».
Nel finale di conferenza, Oliverio ha poi replicato su alcune dichiarazioni pubbliche rilasciate dal commissario delegato di Governo, Emilio Errigo. «Rispetto il generale nell'esercizio del suo ruolo – ha sottolineato Oliverio – ma ha più volte dichiarato che il sito di Columbra riceve quotidianamente “porcherie”. Dichiarazioni similari sono arrivate anche dal sindaco Voce. Se così fosse suggerisco a entrambi di recarsi dalla magistratura e segnalare il tutto perché troveranno in essa sicuramente tutta la sensibilità e l'interesse che meritano dichiarazioni del genere».