«A seguito di istanza di riesame - spiegano i legali - il tribunale ha annullato l'ordinanza per carenza di gravità indiziaria in ordine al delitto associativo, confermando la gravità indiziaria per l'interposizione fittizia e ha disposto la sostituzione della misura con quella degli arresti domiciliari.
Avverso detto provvedimento - proseguono i legali - hanno presentato ricorso per Cassazione, sia l'ufficio di Procura, che la difesa. La Corte di cassazione - riferiscono ancora gli avvocati - ha annullato l'ordinanza del Tribunale del Riesame, accogliendo sia il ricorso del pubblico ministero, che quello della difesa, disponendo il rinvio per un nuovo giudizio di riesame. All'esito del nuovo giudizio di riesame - spiegano ancora i legali - il Tribunale ha annullato totalmente la misura disponendo l'immediata liberazione della Megna ritenendo non sussistente la gravità indiziaria per il reato associativo e non sussistenti le esigenze cautelari per il residuo reato di interposizione fittizia», concludono gli avvocati.