Il Tar ha sospeso l'interdittiva antimafia nei confronti della Prociv Arci di Isola
La prima sezione del Tar della Calabria ha accolto quest'oggi il ricorso presentato dalla “Prociv Arci di Isola di Capo Rizzuto Ets” e ha sospeso l'interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Crotone lo scorso 24 gennaio.
All'associazione, che da almeno un ventennio è attiva nel settore dell'accoglienza ai migranti e tuttora gestisce alcuni centri Sprar dislocati sul territorio crotonese, la Prefettura di Crotone aveva notificato una interdittiva antimafia a conclusione di una articolata istruttoria, avviata già nell'agosto dello scorso anno, all'esito della quale «è stata accertata - secondo il prefetto Franca Ferraro - l'esistenza di un effettivo rischio di contaminazione mafiosa attraverso la contiguità con elementi appartenenti a sodalizi criminali locali».
In seguito all'interdittiva antimafia, la Prociv Arci non poteva assumere la gestione del centro per i migranti di Sant'Anna per la quale nel gennaio dello scorso anno si era aggiudicata la relativa gara d'appalto bandita dalla Prefettura di Crotone.
È stata accolta, invece, l’istanza presentata dall’avvocato Gaetano Liperoti, che assiste la Prociv del giudizio davanti al Tribunale amministrativo e che aveva impugnato l’interdittiva.
Nel ricorso, è stato contestato che la sussistenza di rapporti di parentela controindicati, alcuni dei quali frutto di errore, in assenza di ulteriori elementi, sia idonea a costituire rischio di infiltrazione mafiosa.
«In una comunità locale segnata dalla presenza della ‘ndrangheta e da varie operazioni di polizia giudiziaria che hanno coinvolto decine e decine di persone – afferma l’avvocato Liperoti –, l’incidenza genealogica di parenti attinti da pregiudizi è naturalmente più diffusa della media; tale elemento non può contribuire ad escludere dal mondo del volontariato e del terzo settore un’associazione che opera con finalità non lucrative, in mezzo agli ultimi del mondo, fra terremoti, macerie e sbarchi».
Nel ricorso è stata altresì contestata la ricostruzione dei rapporti tra Prociv e Misericordia, evidenziando l’assenza di contiguità della Prociv rispetto ai fatti e alle persone che portarono all’Operazione Jonny che ebbe ad oggetto un presunto sistema di malaffare nel Cara di Sant’Anna.
Il presidente del Tar, nel concedere la sospensiva urgente, ha «ritenuto sussistente il periculum con riferimento alla verosimile prospettiva di definitiva perdita dei rapporti in corso da parte dell’associazione ricorrente», che gestisce – allo stato – tre progetti del Sistema accoglienza integrazione a Crotone e ad Isola di Capo Rizzuto.
Incassato questo primo risultato, il processo amministrativo prosegue il 6 marzo in camera di consiglio davanti ai giudici della Prima sezione del Tar della Calabria.