L'arte bianca
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ROMA Il “Movimento forense” ieri in piazza Cavour a Roma per una manifestazione volta a «sensibilizzare l'opinione pubblica sulle gravi conseguenze che le criticità registrate presso gli Uffici del Giudice di pace in tutta Italia comportano per la difesa dei diritti» e lanciare, al contempo, un «messaggio forte e unito da parte dell'avvocatura alle istituzioni affinché adottino le tanto auspicare misure volte ad arginare un fenomeno che, giorno dopo giorno, assume sempre di più i tratti di una crisi».

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

«Il Movimento forense – si legge in una nota –, che già da tempo ha istituito un Osservatorio nazionale sul Giudice di pace, ha preso parte attivamente alla manifestazione con una delegazione composta dal direttivo e dai componenti della sezione romana del Movimento forense per denunciare i gravi disagi che quotidianamente vengono segnalati dalle colleghe e dai colleghi di tutta Italia. I dati sono sempre più allarmanti».
«L'ultimo sondaggio lanciato dall'Osservatorio – riferisce il Movimento forense – appena quattro giorni fa ha evidenziato una situazione decisamente più drammatica rispetto al mese scorso: da Nord a Sud la fissazione dell'udienza di comparizione avviene mediamente ad oltre un anno di distanza dall'iscrizione a ruolo dei ricorsi mentre i rinvii di udienza, nella quasi totalità delle segnalazioni pervenute, superano l'anno».
La nota prosegue citando alcuni casi. «A Roma, Torino e Milano – denuncia il Movimento forense – i rinvii vengono mediamente disposti al 2026 mentre a Napoli Nord al 2025; a Napoli occorre attendere mediamente un anno per la fissazione dell'udienza di comparizione e il 2026 per la trattazione della causa; a Catanzaro le udienze di comparizione dei ricorsi iscritti a ruolo nel 2023 si sono tenute a partire dal mese di ottobre 2024, con rinvii disposti mediamente al 2026; a Velletri la situazione oscilla tra giudici solerti e lunghi rinvii; a Crotone sono attivi solo 3 giudici di pace su 8, con rinvii di circa 1 anno e sentenze pubblicate dopo circa 7 anni; a Tivoli occorre attendere il 2026 per la precisazione delle conclusioni. Fa ben sperare la presenza di 5 giudici di pace, attualmente in fase di formazione, che a breve entreranno in servizio, ma permangono gravi criticità nelle cancellerie a causa della carenza di organico; emblematico, infine, il caso del Giudice di pace di Busto Arsizio, dove è stato disposto un rinvio al 2029».
«Questi dati – sottolinea la nota –, che rappresentano una minima parte del più ampio e capillare lavoro svolto dall'Osservatorio, costituiscono solo il preludio di un disastro annunciato su cui il Movimento forense aveva acceso i riflettori già nel 2022, anticipando i tempi e chiedendo un intervento che allora sarebbe stato risolutorio. Oltre un anno fa la presidente Elisa Demma invitava le Istituzioni, pur senza esito, a voler istituire un tavolo di lavoro che coinvolgesse tutte le Parti interessate allo scopo di trovare soluzioni concrete per arginare le criticità che la Riforma Cartabia avrebbe inevitabilmente portato con sé. Il Movimento forense invita le Colleghe e i Colleghi a supportare l'attività di costante monitoraggio svolta tramite il proprio Osservatorio e a segnalare le criticità riscontrate nei propri Fori affinché questa battaglia, che è la battaglia di tutti, possa concludersi con il trionfo della Giustizia» conclude la nota.