CROTONE La sensazione è che il commissario Emilio Errigo stia solo “limando” quell'ordinanza che tiene oramai da un po' di tempo nel suo cassetto e attraverso cui cui imporrà, nel nome dei “superpoteri” attribuitigli dalla legge e dal governo, ma sopratutto in ragione della tutela dell'interesse pubblico generale derivante dal diritto alla salute, di conferire le circa 360mila tonnellate stimate di rifiuti contenenti radionuclidi, ossia ternom, derivanti dalle operazioni di bonifica del Sito d'interesse nazionale all'interno della discarica di Sovreco in località Columbra a Crotone.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

La notizia è emersa a “microfoni spenti” al termine dell'incontro che si è svolto nella serata di lunedì 28 ottobre presso la sala “Borsellino” della Provincia di Crotone, alla presenza di una sparuta e non certo rappresentativa “selezione” di associazione e sindacati, in occasione della venuta a Crotone del direttore generale Luca Proietti del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Direzione generale “Economia circolare e bonifica”). Un “pezzo grosso” del Mase, per intenderci, che dopo essere stato nominato nel giugno di quest'anno, ha prodotto il suo primo atto per quanto riguarda la Bonifica di Crotone con ildecreto del 1° agosto scorso con cui si dà il là alla sconfessata ipotesi di conferire i veleni a Columbra.
Ebbene Proietti, laureato in ingegneria nucleare e manager di lungo corso nella pubblica amministrazione italiana, ha deciso di lasciare la sua postazione romana per venire a interloquire a Crotone con Enti e associazioni del territorio sulla prospettiva Bonifica nell'ottica delle opportunità offerte dall'economia circolare. Un blitz, una sorta di ''pacekeeping'' all'italiana, che si è rivelato però frettoloso e male organizzato.

L'apertura del dg Proietti: «Sono qui per mettere tutti d'accordo sulla bonifica»

«Sono qui – ha detto in Provincia – per affrontare insieme e chiarire ogni dubbio sui processi di bonifica, ma anche per pensare a un nuovo modello di rigenerazione del territorio». Un'apertura la sua, dunque, che avrebbe dovuto ricevere i favori della platea presente, ma che ha innescato forse maggiori perplessità in chi sta a difesa del territorio. Almeno stando a sentire il tenore degli interventi compiuti da Roberto Salerno (Movimento "Salute e ambiente"), Elisabetta Barbuto (M5s Crotone), Filippo Sestito (Arci Crotone), Franco Rocca (dirigente medico in quiescenza dello Spisal) e Fabio Tomaino (segretario generale della Uil di Crotone).
Questo perché, l'incontro, era già nelle premesse “ambiguo” e anche un po' “carbonaro”. Dell'incontro in Provincia, infatti, sembrerebbe esserne occupato qualche ora prima dell'arrivo di Proietti il commissario Errigo in persona, attraverso un “tam tam” sulla messaggistica istantanea con alcuni rappresentanti delle associazioni del territorio. Tra questi anche Legambiente ad esempio che ha diramato un comunicato stampa nella serata di domenica e dello stesso comitato “Fuori i veleni” che nella giornata di lunedì scorso ha diramato una lettera aperta all'indirizzo del direttore del Mase.
Sicuramente sarà stata una strategia studiata da commissario e dg per sembrare meno distanti dalla gente ma, almeno per quanto accaduto lunedì sera, non ha dato i suoi frutti. Perché se voleva essere una prova tecnica di avvicinamento al territorio, si è rivelata invece come un tentativo mal posto e confuso di “keep calm” (mantenere la calma) sulle frange più motivate sul fronte bonifica.

Errigo: «Se una minima parte di rifiuti va a Sovreco, non è la fine del mondo»

«I rifiuti non pericolosi – ha assicurato Errigo – andranno fuori dalla regione Calabria. I rifiuti pericolosi invece, se l'Eni troverà discariche fuori dal territorio nazionale andranno fuori dal territorio nazionale. Ove mai Eni non dovesse trovare discariche fuori dal territorio nazionale, quindi all'estero, si può pensare anche, come ha detto giustamente il direttore generale (Proietti, ndr), a delle tecnologie che possono abbattere il carico inquinante dei rifiuti per declassificarli e farli diventare non pericolosi. Questo è un auspicio che tutti ci auguriamo». Ma dietro la rassicurazioni, è arrivata anche la “postilla” del commissario: «Poi, se una minima parte dovessero andare a Sovreco, secondo me non è la fine del mondo».
Quindi il chiarimento sull'utilizzo dei depositi temporanei (15D) realizzati dall'Eni nell'ex sito di Pertusola Sud. «I depositi quindici – ha sottolineato Errigo – il Ministero ha detto che si possono usare come deposito temporaneo e, poi, naturalmente se ci sono le condizioni, si utilizzeranno nei minimi termini, non certamente per creare problemi. Ma l'intendimento non è quello, almeno sia del Commissario che del Ministero, di scaricare tutto a Crotone e arrivederci. No! Crotone se è possibile non deve pagare più le sofferenze che ha pagato».

«Arrivano rifiuti da tutta Italia a Crotone, perché non quelli della bonifica?»

D'altro canto, il generale Errigo, ha quindi sostenuto che «non possiamo rimanere col problema e col pericolo» e che dunque bisogna «trovare soluzioni condivise con i cittadini, condivise con le istituzioni, condivise con tutti, ma le dobbiamo trovare».
«Il commissario – ha tenuto a precisare – deve raggiungere l'obiettivo e non può lasciare insoluta l'attività di bonifica perché è un compito che gli deriva dalla missione e dalla legge, ma anche Eni ha l'obbligo di bonificare». Per il commissario il «problema serio, grave, difficile da gestire» è quello di «far convogliare su Sovreco i rifiuti della bonifica, relativamente ai rifiuti pericolosi presenti a Crotone».
Il commissario ha così detto di trovare «molto strano che a Crotone arrivano rifiuti da tutta Italia» e che «i rifiuti di Crotone devono andare fuori da Crotone». Inoltre, in questa matassa sempre più intricata da vincoli e provvedimenti «non c'entra niente il Paur, perché esso non c'entra per i rifiuti che arrivano da tutta Italia a Crotone». «La Regione ha i suoi buoni motivi per non modificarlo (il Paur, ndr) – ha incalzato Errigo –, ma la legge va interpretata e il commissario interpreta che se i rifiuti di altre Regioni arrivano a Crotone, quelli di Crotone possono andare anche a Crotone. Questa è la legge, però il mio desiderio è di portare i rifiuti pericolosi fuori da Crotone. Questa è l'interpretazione giuridica, sono un professore di diritto e dico che è difficile sostenere in giudizio questa discrasia, questa incoerenza».

Proietti: «Se siamo tutti d'accordo che la bonifica deve iniziare, la bonifica può iniziare»

Il dg Proietti ha tenuto a sottolineare che, per iniziare a fare la bonifica, «è chiaro che bisogna agire dal punto di vista legittimo e dal punto di vista amministrativo della legittimità». Un fatto importante, in quest'ottica, secondo il dirigente del ministero, è che «se siamo tutti d'accordo che la bonifica deve iniziare, la bonifica può iniziare. Noi siamo qua, sarò qua io con i miei collaboratori, insieme ai dirigenti, saremo qua diverse volte all'anno, istituiremo un tavolo tecnico permanente in Prefettura, ma ripeto, congiuntamente, dovrà esserci un piano strategico industriale».
Da qui il richiamo alla creazione di una "vision" per il riutilizzo delle aree che Proietti assicura «lo dovranno fare gli enti, le istituzioni territoriali, insieme agli attori territoriali, che possono essere Confindustria, le istituzioni datoriali, ma anche i rappresentanti dei lavoratori, quindi una sorta di patto di sviluppo del territorio. Solo così possiamo intravedere la luce in fondo al tunnel e penso che questa possa diventare, con questo approccio, un'opportunità piuttosto che una criticità».
Il dg si è espresso anche sulla proposta di Legambiente circa la creazione di una discarica dentro il sito a gestione pubblica. «È una delle possibilità – ha affermato Proietti -. Se siamo qui è per prendere decisioni congiuntamente al territorio e a chi lo rappresenta. È questo il nuovo cambio di marcia che vogliamo dare al ministero, un ministero vicino, un ministero attento alle esigenze del territorio, anche e soprattutto degli abitanti del territorio.
Nella convergenza di intenti che vedere Regione, Provincia e Comune di Crotone non volere che i rifiuti pericolosi restino in loco, Proietti ha ancora una volta sottolineato che il ministero prenderà «decisioni congiuntamente a tutti gli organi territoriali, anche con il commissario, quindi non ci sono problemi da questo punto di vista, prenderemo delle decisioni unanimi e omogenee».
Sulla diatriba sorta attorno ai vincoli imposti dal Paur, il direttore generale ha voluto rendere noto che «nel decreto c'è scritto che se la regione non modifica il Paur, il decreto prevede la sua applicazione, quindi è perfettamente coerente con esso, quindi quel vincolo rimane».


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