Ferrari trionfa con Occhiuto: oltre 12mila voti ed è mister preferenza in Fi
Il presidente della Provincia è l'unico rappresentante del Crotonese eletto in Consiglio regionale. I piazzamenti degli altri candidati del territorio

CROTONE Stravince Roberto Occhiuto con uno scarto del 15,53% rispetto a Pasquale Tridico. I voti complessivi conquistati dal presidente riconfermato sono 453.926 mentre il suo avversario si è fermato 330.813. La differenza tra i due in termini numerici è stata di 123.113 voti.
Forza Italia si conferma il primo partito in Calabria con il 17,98% a cui ba aggiunto il 12,39% conquistato dalla lista Occhiuto presidente. Molto più indietro Fratelli d’Italia con l’11,64% e la Lega con il 9,40%. Le liste di occhiuto conquistano 20 seggi e quelle di Tridico 9.
A questi 29 eletti vanno aggiunti il presidente Occhiuto e Tridico per cui la situazione vede il centrodestra con 21 consiglieri regionali e il centrosinistra con 10. Questa sarà la nuova composizione nell’assise regionale della seconda Legislatura di Occhiuto che, con il voto di ieri, risulta essere l’unico presidente regionale ad essere stato eletto per la seconda volta.
Il risultato del voto lascia spazio a diversi spunti di riflessione. La prima riguarda il successo elettorale conquistato da Sergio Ferrari, sindaco di Cirò Marina e presidente della Provincia di Crotone. Ferrari è stato il primo eletto in Forza Italia nella circoscrizione centro. Ha ottenuto 12.134 voti di preferenza. Una dimensione di successo che nessuno gli attribuiva.
Vince Ferrari e insieme a lui il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che lo ha sostenuto. In questa competizione elettorale nel Crotonese c’è stata una prova di forza all’interno del centrodestra tra i sostenitori di Ferrari e di Vito Pitaro (Noi moderati) che è stato eletto 11.995 voti. Solo una parte di questi voti sono venuti dalla provincia di Crotone, mentre Ferrari ha ottenuto gran parte dei consensi dagli elettori del Crotonese.
L’alleanza Ferrari-Voce ha funzionato e rappresenterà il viatico per le elezioni comunali di Crotone che si terranno nella prossima primavera. Ferrari è l’unico rappresentante della provincia di Crotone ad avere avuto successo. Non sono stati eletti la coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia, Simona Ferraina, che si è fermata a 3.834 voti, la cutrese Maria Teresa stirparo (Lega) con 2.843 voti, Giusy Mellace (Noi Moderati) con 3.046, Rino Lerose (Noi Moderati) con 2.310 voti Salvatore Gaetano detto Pablo (Occhiuto presidente) con 3.249 voti, Francesco Afflitto (Forza Azzurri) con 242 voti, Leo Barberio (Pd) con 3.803 voti, Alessandra Pugliese 1.101 voti, Filippo Sestito (Tridico presidente) 1.756 voti, Emanuela Capalbo (1.976 voti) Elisabetta Barbuto (5 stelle) 2.045 voti, Ilario Sorgiovanni (5 stelle) 1.200 voti e Margherita Perri (Avs) con 671 voti.
In Calabria il partito più rappresentativo è Fi e dalla tornata elettorale esce ridimensionata anche la lista di Fdi, che non elegge nemmeno la sottosegretaria Wanda Ferro che è stata battuta Antonio Montuoro che ha ottenuto 11.920 voti di preferenza, oltre 1.500 in più di Ferro (10.406). È un voto che, a meno di stravolgimenti al momento non previsti, dice che la Calabria vota i partiti moderati del centrodestra e Fdi, per i prossimi cinque anni, dovrà accontentarsi di recitare un ruolo di comparsa e non uno da protagonista.
Protagonista nel prossimo futuro sarà sicuramente Gianluca Gallo che ha conquistato 30.165 voti di preferenza. Questi numeri dicono che dovrebbe essere Gallo il successore di Occhiuto. L’ultima questione da evidenziare riguarda la distribuzione dei voti nei tre collegi in cui è stata divisa la Calabria. Il centrosinistra perde principalmente nella provincia di Reggio Calabria dove il distacco dato da Occhiuto a Tridico è abissale quasi il 34% (65,53% per Occhiuto e solo il 33,57% per Tridico).
Il candidato del campo largo perde malamente anche nel collegio centro (Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia) dove Occhiuto distacca Tridico del 14,41% (56,76% contro il 42,30%). Va meglio, anche se perde, nella provincia di Cosenza dove il distacco tra i due è solo 4,50% (51,70% contro il 47,10%). Quando c’erano i partiti gli sconfitti si dimettevano dagli incarichi politici: è la terza batosta in cinque anni per il Pd e i dirigenti regionali del partito restano incollati al posto di comando.