L'arte bianca
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È presente dall’8 dicembre in edicola e libreria il cartonato "Tex Willer. Il mio amico Hutch", edizioni Bonelli, sceneggiatura di Giorgio Giusfredi, disegni Fabio Valdambrini con copertina di Massimo Carnevale.

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Il volume è racchiuso in uno “scrigno” di carta “invecchiata”, che restituisce tutta l’atmosfera della frontiera e dell’avventura robusta on the road, con pochi fronzoli e molta sostanza, in perfetto accordo con i bei colori ambrati del tramonto su cui si stagliano i cavalli galoppanti di Tex e Hutch della copertina.
I disegni giocati con chiaroscuri netti evocano il mondo più selvaggio e rude del far west; molto realistiche ed efficaci le scene di azione e le inquadrature corali; ebbene è proprio in luoghi inospitali come il deserto e di prostrazione psicofisica come la prigione che si affermano prepotentemente i valori umani: la solidarietà, l’amicizia, il rispetto, la lealtà.

Un giovane Tex, fuorilegge per necessità, ma mai dimentico dei suoi imperativi categorici, sfida la forza bruta del potere, quello che si esprime nelle forme più spregevoli, ammantato di pseudo esercizio della legalità; sfida la sorte in nome dei suoi ideali e dei rapporti umani in cui crede.
Accanto a lui comprimari di tutto rispetto, ben caratterizzati nelle sfumature psicologiche; soprattutto i villain, “contraddistinti” fisicamente e caratterialmente dal segno della violenza, e dell’abbrutimento morale che offusca qualsiasi barlume di ravvedimento. Un giovanissimo Kit Karson incrocia quasi la sua pista con quella del futuro Aquila della Notte, ma nonostante rappresenti la legge, mentre Tex ne sia ancora perseguitato, è possibile già presagire i segni di un futuro sodalizio tra due uomini ispirati dalla stessa sete di giustizia, che non sfocia mai nella vendetta fine a sé stessa.

Interessante ed emozionante il taglio narrativo adottato, strutturato in modo quasi circolare e foriero di significative incursioni nel passato di Tex, quando era un ragazzino addirittura, utili a comprendere meglio il suo percorso umano e formativo: il nostro eroe è tutt’altro che un personaggio statico e i tasselli che si aggiungono in diverse occasioni ne delineano in modo efficace la complessità umana.
In molti casi le avventure di Tex e i pards pare siano state ispirate da vecchie canzoni del West; le vicende del presente volume, epiche e romantiche, potrebbero verosimilmente ispirare qualche nuova strofa e capitolo dell’infinita “oral composition” delle praterie americane.