''Divorzio'' da Voce, Stanchi dei soliti: «A testa alta, fuori dal minestrone politico»
CROTONE Più che una rottura, è da inquadrarsi come un divorzio consensuale “a testa alta”. Proprio come quando un rapporto ha esaurito la sua spinta attrattiva. È finita così tra il gruppo di “Stanchi dei soliti” e il sindaco di Crotone Vincenzo Voce.
Lo hanno ufficializzato questo pomeriggio il leader del movimento, Andrea Arcuri, assieme a tre componenti del Gruppo, Iginio Pingitore, Cristian Prisma e Chiara Capparelli, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sala consiliare del Comune di Crotone. La quarta componente eletta nel 2020 tra le stesse fila, Floriana Mungari, ha invece scelto di restare nella maggioranza andando a formare il gruppo “Crescere” che infoltirà così quelli già esistenti nelle assise di piazza della Resistenza.
Arcuri: «Usciamo dalla maggioranza a testa alta»
Nel corso della conferenza stampa, il gruppo ha esposto tra i banchi del consiglio comunale uno striscione con su scritto «A testa alta», stando così a testimoniare il valore etico del loro “salto nel vuoto”.
Non rabbia, dunque, ma solo tanto risentimento alla base della decisione che ha spinto il movimento a dire addio al governo della città. «Abbiamo scelto di abbandonare – ha esordito Arcuri – nel momento più florido per l'amministrazione per un fatto di coerenza politica e siamo altrettanto convinti che il sindaco Voce verrà rieletto alle prossime Amministrative. Lo facciamo in ragione di quel minestrone politico che sta caratterizzando l'attuale maggioranza con innesti del centrodestra e non solo, a partire da Danilo Arcuri e per finire addirittura alla Lega con Marisa Luana Cavallo. Non ci sentiamo di andare oltre per nostra coerenza politica a costo che la nostra esperienza finisca».
Il movimento politico nato nel 2010 per contrastare Vallone
“Stanchi dei soliti” è un movimento nato nel 2010 e che si palesò l'anno dopo all'attenzione della cittadinanza crotonese tra quelle compagini elettorali che volevano contrastare la coalizione di centrosinistra che sosteneva l'allora sindaco Peppino Vallone per la seconda volta. Il movimento fece poi registrare una consiliatura di stop tra le urne allorquando avvenne l'elezione di Ugo Pugliese nel 2016 ed eccoli quindi risorgere dalle ceneri come “Araba fenice” nel 2020 a sostegno del sindaco Enzo Voce, quando risultarono il primo gruppo per preferenze nella sua coalizione civica. Coalizione che sbaragliò la corazzata di centrodestra con dieci liste, senza far registrare al suo interno l'ombra alcuna dei partiti.
A volte il potere, però, al contrario di quello che diceva Giulio Andreotti, logora chi ce l'ha. Ed ecco subentrare nel corso di questi quattro anni di governo della città il vento di centrodestra che ha sferzato governo, regione e provincia, prima, inglobando adesso anche il Comune di Crotone.
Tutta colpa di Mario Megna e del «minestrone politico»
La “scissione dell'atomo”, riferisce “Stanchi dei soliti”, sta allora tutto in quel «minestrone politico» che ha portato, prima, all'elezione di Mario Megna a presidente del Consiglio comunale (previo abbandono della sua militanza in Forza Italia), e poi, si è consumata nella nomina di altri avversari politici come Antonio Megna a ufficiale di governo a Papanice, e oggi prosegue attraverso la compravendita di pezzi della minoranza come l'altro componente dell'ex coalizione allora guidata dall'ex consigliere regionale Enzo Sculco, Danilo Arcuri, fino all'appoggio non sbandierato ma concreto della consigliera leghista, Maria Luisa Cavallo, e di quel pezzo di Forza Italia in consiglio con Fabio Manica e Alessia Le Rose. «Si tratta di un sostegno strutturale – ha sottolineato Arcuri – che si palesa nelle votazioni su punti cruciali in consiglio e nella tenuta del numero legale. E coerentemente noi scendiamo quindi dal carro dei vincitori».
La proposta di Pingitore sulla bonifica bocciata in consiglio
La goccia che ha fatto quindi traboccare il vaso è stata poi la scelta della maggioranza di bocciare la proposta di legge promossa dal capogruppo, Iginio Pingitore, e che sarebbe dovuta essere posta all'attenzione della Regione Calabria, durante il consiglio comunale aperto del primo ottobre scorso sulla Bonifica. «La crisi – ha rivelato Arcuri – si era già aperta già con l'elezione di Mario Megna a presidente del consiglio, ma abbiamo proseguito per dare continuità al quel programma amministrativo che, a conti fatti, ci ha dato ragione, ma adesso non ci sentiamo più di proseguire».
Arcuri ha quindi reso noto di aver a lungo interloquito con il sindaco Voce e con pezzi della maggioranza che li avrebbero più volte invitati nel desistere dal loro intento, «ma noi – ha proseguito – abbiamo mantenuto fede al nostra carta dei valori che è alla base dello statuto del movimento».
«Gli assessori Parise e Pollinzi verso il movimento "Crescere"»
Arcuri ha anche detto di non aver ricevuto le dimissioni dal movimento dei due assessori in carica in quota Stanchi dei soliti, Rossella Parise e Filly Pollinzi, né di aver chiesto loro il “naturale” passo indietro. «Rinnoviamo ai due assessori la nostra stima – ha detto Arcuri – e siamo sicuri che nelle prossime ore, queste, ci faranno pervenire la comunicazione che attendiamo. Quasi certamente aderiranno al gruppo di “Crescere” di recente annunciato dalla consigliera Mungari che ringraziamo per l'apporto datoci in questa avventura». "Crescere" è la creatura politica di natura civica promossa dal sidaco Voce assieme ad altri primi cittadini calabresi.
Pingitore: «Comissioni a orari improbabili, comode solo ai disoccupati»
Iginio Pingitore, nel ricordare i principi che lo hanno avvicinato al movimento e che sono serviti da «attrattiva per tanti giovani crotonesi», ha stigmatizzato la scelta di tornare a fare politica «al servizio dei partiti». Ecco perché, secondo Pingitore, è il momento di «uscirne a testa alta». Il capogruppo ha inoltre stigmatizzato gli orari mattutini in cui si tengono le commissioni su cui il gruppo ha condotto le sue battaglie, anche in relazione dei gettoni di presenza. «Sono diventate le comissioni per i disoccupati – ha stigmatizzato Pingitore – non certo per chi come noi ha orari di lavoro rigidi e che non possono permettersi di assentarsi quotidianamente dalla propria occupazione».
Lo sfogo di Prisma: «Noi, sempre stati malvisti dalla maggioranza in consiglio»
Cristian Prisma, nel suo significativo intervento, ha compiuto qualche passo indietro nel racconto rispetto alle fasi che hanno condotto all'abbandono della maggioranza. Ha così ricordato le bocciature registrate sin nelle prime fasi della consiliatura all'indirizzo di "Stanchi dei soliti". Come quando venne "silurata" la prima idea di realizzare la statua di Pitagora nell'omonima piazza cittadina. «Siamo sempre stati malvisti dalla maggioranza – ha rivelato il consigliere comunale – e abbiamo comunque scelto di votare la presidenza di Mario Megna, ma adesso siamo a un punto di non ritorno. Non butteremo via così la nostra dignità politica, piuttosto torniamo alle nostre occupazioni».