L'arte bianca
L'arte bianca

CROTONE «Preoccupa il silenzio, o forse di più l'indifferenza dietro cui si sono chiusi gli Enti preposti davanti alle prescrizioni di Arpacal in merito ai livelli di radioattività registrati in tre siti dalla città di Crotone per la presenza nel sottosuolo di Tenorm». È quanto scrivono i consiglieri Carmen Giancotti (Noi con l'Italia) ed Enrico Pedace (Consenso) dopo aver effettuato una richiesta d'accesso agli atti all'Agenzia regionale per l'ambiente della Calabria a seguito di quanto emerso nel corso della puntata di "Presa diretta" su Rai 3 dello scorso 22 settembre.

L'arte bianca
L'arte bianca

«Nella relazione fornitaci da Arpacal – avvertono Giancotti e Pedace – vengono segnalate nel territorio della città di Crotone due aree classificate per contaminazione da Tenorm, che sono "ricadenti nell'area Sin" e di "libero accesso" alla popolazione, e una terza area ritenuta "sospetta" per la quale si consiglia "una particolare attenzione soprattutto per eventuali opere di manutenzione o scavo". Si tratta del parcheggio dell'ex Sasol, della rotonda insistente su via Fermi nella zona industriale di Passovecchio e del molo del Porto vecchio sul quale, com'è noto, sono in corso i lavori di rifunzionalizzazione dello scalo crotonese».
«Secondo quanto messo nero su bianco da Arpacal – rendono noto Giancotti e Pedace – in almeno tre zone della città l'intensità di dose gamma a un metro dal terreno è superiore di tre/quattro volte i valori previsti per norma. Per quanto riguarda il porto vecchio, Arpacal ci dice che "durante il controllo radiometrico, purtroppo, le operazioni di scavo e movimentazione intorno all'area erano state già completate e la presenza di porfido e ciottoli, materiali più uraniferi ha impedito di classificare in modo univoco il sottosuolo della pavimentazione del vecchio porto". L'agenzia comunque ricorda che "è fatto obbligo da norme territoriali di misurare la radioattività ambientale dei siti quando si opera nel sottosuolo in esame per escludere o accertare la presenza di contaminazioni da Tenorm". E la presenza visiva di meta silicati e Tenorm è stata comunque individuata da Arpacal attraverso documentazione fotografica pervenutale».
«Alle autorità preposte – scrivono i consiglieri di minoranza Giancotti e Pedace – e già informate da Arpcal nel 2020 di tale situazione ambientale nella citta di Crotone (ossia Prefettura di Crotone, Mase, Ispra, Regione Calabria, Provincia, Comune e Asp di Crotone), chiediamo innanzitutto di procedere secondo quanto prescritto da Arpacal e cioè che "al fine di contenere il rischio radiologico è necessario: inibire l'area e avviare un processo di rimedio per ristabilire i livelli di radioattività tipici della città di Crotone (96 – 110 nGyh-1)". E per quanto concerne i lavori sul porto vecchio di riferire al consiglio e alla cittadinanza sulla sicurezza nell'esecuzione degli stessi e i valori di radioattività finora lì registrati da parte di chi ha il compito di monitorare tale situazione».
«Sebbene tali informazioni fossero già in possesso alle autorità preposte – concludono Giancotti e Pedace – ci duole segnalare che, ancora una volta, si viene a conoscenza delle stesse attraverso procedura d'accesso agli atti e non per volere espresso, ad esempio, dell'Amministrazione comunale che, con ogni evidenza, nonostante i proclami elettorali enunciati nella campagna elettorale del 2020, non ha alcun interesse alla divulgazione, quanto alla partecipazione attiva delle massime assise cittadine sui temi più delicati e cruciali riguardanti l'ambiente e la salute della città di Crotone»