CROTONE «La risposta che ci aspettavamo, un mix di volgarità e delirio di onnipotenza. Ritenere i rappresentanti dei cittadini crotonesi nell'assise comunale, ancora prima che dirigenti politici o professionisti, "brandelli", la dice tutta sul rispetto che ha nei confronti di chi dissente da lei». È la controreplica dei nove consiglieri all'opposizione nel consiglio comunale di Crotone all'indirizzo del sindaco Enzo Voce.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

Il documento è nuovamente a firma di Antonio Manica (capogruppo Forza Italia), Giuseppe Fiorino (Forza Italia), Enrico Pedace (Consenso), Andrea Tesoriere (Forza Italia), Anna Maria Cantafora (Fratelli d'Italia), Carmen Giancotti (Noi moderati), Andrea Devona (Pd), Salvo Riga (Azione) e Fabrizio Meo (Crotone libera).
«Sindaco, con questi toni – replicano i consiglieri – oltre a mancare di rispetto alle due donne presenti tra i firmatari, manca di rispetto ad un'intera città che non può essere rappresentata da un soggetto così rozzo che non utilizza la benché minima terminologia istituzionale. Si moderi e parliamo in maniera appropriata di politica e di come intende amministrare la nostra città e soprattutto con chi».
«Innanzitutto sul trasformismo e il "voltagabbanismo" – incalzano i consiglieri – stendiamo un velo pietoso, in soli quattro anni ha fatto vedere di tutto e di più pur di rimanere attaccato a quella poltrona che oggi vale quasi 10.000 euro al mese. Poltrona di primo cittadino che ha ottenuto dilaniando e screditando una parte politica ed i suoi rappresentanti, promettendo di non stringere mai e poi mai accordi con loro».
«Le chiediamo la cortesia – prosegue la nota – di spiegare con chiarezza alla città il motivo per cui ha stretto alleanze e patti politici con quegli uomini che durante la campagna elettorale schifava e disprezzava. Se non lo vuole dire a noi, lo dica alla città che di certo non si accontenta di qualche concerto o sagra popolare figlie dello sperpero del denaro di Eni».
«Al resto dell'opposizione diciamo – conclude la nota –: prendete posizione pubblicamente, perché da oggi in poi faremo emergere alla città intera chi per trenta denari si è venduto».