Accorpamento Corte tributaria, Rocca e Irrera: «Decisione solo politica»
I presidenti degli ordini degli avvocati e dei commercialisti lanciano appello congiunto: «Crotone ha i numeri per rimanere autonomari rispetto a Catanzaro»

CROTONE Salvatore Rocca, presidente dell'Ordine degli avvocati (Oac) di Crotone, e Giuseppe Irrera, presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Odcec) Crotone lanciano un appello affinché la Corte di giustizia tributaria di Crotone «non venga chiusa e accorpata a Catanzaro».
«La riorganizzazione, prevista dalla delega fiscale - spiegano -, dovrà essere attuata entro il 31 agosto, salvo proroghe di cui però allo stato non si parla. Sicuramente si tratta di una riorganizzazione necessaria, se si vuole ottenere la riuscita della legge di riforma della giustizia tributaria (L. 130 del 2022) che ha istituito il giudice professionale a tempo pieno al posto di quello onorario con impiego part time».
«Una misura determinante per il Pnrr - sottolineano -, che comporta la riduzione dei giudici dagli attuali 1.648 a 448 per le Corti di primo grado. L’obiettivo dichiarato dal Mef è quello di mantenere aperte le sedi che raccolgano almeno 1.000-1.500 ricorsi su base annua. Orbene, a Crotone nell’ultimo anno, 2024, sono pervenute 1.262 controversie e decise ben 925. Nell’ultimo lustro la media di controversie decise a Crotone è stata pari a 1.125, quasi il doppio della media italiana».
«Numeri questi - commentano -, che dovrebbero scongiurare da soli la chiusura. Allora la domanda nasce spontanea: perché? Giova a qualcuno? Appare chiaro che si tratta di una decisione politica e riteniamo che sia necessario coinvolgere i territori. Il nostro territorio merita più attenzione, cura e rispetto, non è possibile accettare la perdita di un presidio come la Corte tributaria».
«Per questo motivo rivolgiamo un accorato appello - scrivono - a tutte le istituzioni civili e politiche per organizzare un tavolo di lavoro al fine di scongiurare questa situazione di grave criticità che andrebbe a danneggiare in particolare il nostro territorio, in quanto i cittadini si dovranno rivolgere alla “nascente” Corte di giustizia tributaria di Catanzaro con un aggravio di costi non indifferente».
«In attesa di un immediato riscontro ci riserviamo di intraprendere ulteriori iniziative a tutela dei nostri iscritti ed in particolare dei cittadini della provincia di Crotone», concludono Salvatore Rocca e Giuseppe Irrera.