L'arte bianca
L'arte bianca
L'arte bianca
L'arte bianca

CATANZARO La "scalata" da ambienti degradati al monopolio del traffico di droga a Crotone, con diramazioni anche oltre il territorio pitagorico: è questo l'identikit dell'associazione criminale sgominata dalla polizia di Crotone nell'ambito dell'odierna inchiesta “Grecale” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

A delineare le dinamiche di un'organizzazione che si imponeva anche con metodi violenti, usati anche per definire gli equilibri interni al sodalizio, il procuratore facente funzioni di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, che in una conferenza stampa nella sede della Procura di Catanzaro ha parlato di un'associazione «radicata nell'area di Crotone che aveva acquisito il monopolio per la vendita della cocaina e dell'eroina, saturando il mercato, un'associazione che si era rigenerata dopo precedenti operazioni e che era composta da soggetti alcuni dei quali con addentellati e con rapporti con le cosche storiche nel Crotonese».
Un'operazione dunque «importante, anche perché - ha specificato Capomolla - si è trattato di un intervento in tempo reale, su vicende che erano di fatto in corso d'opera». L'area di operatività dell'associazione - è poi emerso dalla conferenza stampa - «era costituita da più fronti, dalla coltivazione in proprio di sostanze stupefacenti all'approvvigionamento che avveniva attraverso canali dalla Locride e dalla Piana di Gioia Tauro, e anche da un canale dalla Puglia attraverso soggetti albanesi». 
«Nel corso delle indagini - ha aggiunto Capomolla - sono emersi anche aspetti che dimostrano e confermano la pericolosità dell'uso e dell'abuso di sostanze stupefacenti, tanto è vero che abbiamo registrato anche due decessi. Un aspetto allarmante e inquietante sul piano sociale, mentre sul piano economico sono stati registrati flussi notevoli, che rappresentano anche loro un elemento di distorsione». 
È toccato poi al direttore dello Sco, Vincenzo Nicolì, spiegare che «l'attività investigativa è stata svolta con strumenti tradizionali ma anche con l'apporto di collaboratori di giustizia. L'egemonia dell'associazione sul territorio era esercitata attraverso la violenza che serviva anche a stabilire gli assetti. Abbiamo documentato un notevole flusso economico a monte e a valle dello spaccio e ancora una volta registriamo come il traffico stupefacenti sia uno dei motori della forza delle associazioni». 
Tesi confermata anche dal Questore di Crotone, Marco Giambra: «In Prefettura sono almeno 200 le segnalazioni di assuntori di stupefacenti e questo fa capire quanto il fenomeno sia radicato. Le attività sono ancora in corso e stiamo lavorando per cercare di ridurre la portata del fenomeno». Ulteriori dettagli sono poi stati forniti dal capo della Squadra Mobile di Crotone, Davide Bitorzoli, che ha sottolineato come i soggetti indagati «partivano da ambienti degradati ma sono stati capaci di creare una rete interregionale». Nel corso dell'operazione - è stato infine rilevato in conferenza stampa - sono stati sequestrati diverse armi, tre piantagioni, 10 chili cocaina ed eroina: 44 gli arresti, di questi 31 in flagranza.