L'arte bianca
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ROMA «La notizia di oggi è questa: il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri». Lo ha annunciato quest'oggi la premier Giorgia Meloni in un video.

«Avviso di garanzia - ha reso ancora noto Meloni - inviato anche al ministro Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano presumo al seguito di una denuncia che è stata presentata dall'avvocato Luigi Ligotti ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi». 

«Ora i fatti sono abbastanza noti - ha detto la premier - la Corte penale internazionale dopo mesi di riflessione emette un mandato di arresto internazionale nei confronti del capo della polizia giudiziaria di Tripoli, curiosamente la Corte lo fa proprio quando questa persona stava per entrare sul territorio italiano dopo che per 12 giorni aveva serenamente soggiornato in altri tre Stati europei».

Osama Almasri

Il procedimento

Il procedimento che ha portato la Procura di Roma all'iscrizione nel registro degli indagati della premier Giorgia Meloni, i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano, nasce da un esposto presentato dall'avvocato Luigi Li Gotti in cui si ipotizzano i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del generale libico Almasri
Nella denuncia si chiede ai pm di piazzale Clodio che vengano «svolte indagini sulle decisioni adottate e favoreggiatrici di Almasri, nonché sulla decisione di utilizzare un aereo di Stato per prelevare il catturato (e liberato) a Torino e condurlo in Libia».

Nella denuncia, trasmessa il 23 gennaio scorso, Li Gotti, citando i reati, ricorda che secondo il reato di favoreggiamento personale (art. 378 co.1 cod.pen.) «chiunque, dopo che fu commesso un delitto per il quale la legge stabilisce l'ergastolo o la reclusione, e fuori dei casi di concorso nel medesimo, aiuta taluno a eludere le investigazioni dell'Autorità, comprese quelle svolte da organi della Corte penale internazionale, o a sottrarsi alle ricerche effettuate dai medesimi soggetti, è punito con la reclusione fino a quattro anni».

Il penalista denuncia la premier e i ministri in relazione «alla liberazione di Osama Almasri, catturato su mandato della Corte penale internazionale, con l'accusa di tortura, assassinio, violenza sessuale, minaccia, lavori forzati, lesioni in danno di un numero imprecisato di vittime detenute in centri di detenzione libiche».
«In relazione all'indicato procedimento gli atti sono stati inoltrati al Collegio per i reati ministeriali del Tribunale dei Ministri«. E' quanto si legge nella comunicazione di «iscrizione nel registro delle notizie di reato», firmato dal procuratore Francesco Lo Voi.

Li Gotti: «Dopo denuncia, l'iscrizione è un atto dovuto»

«Io ho fatto una denuncia ipotizzando dei reati e ora come atto dovuto, non è certo un fatto anomalo, la Procura di Roma ha iscritto nel registro la premier e i ministri. Ora la Procura dovrà fare le sue valutazioni e decidere come proseguire, se individuare altre fattispecie o inviare tutto al tribunale dei Ministri. Io mi sono limitato a presentare una denuncia». Lo afferma all'Ansa l'avvocato Luigi Li Gotti che il 23 gennaio scorso ha inviato una denuncia alla Procura di Roma sul caso della liberazione del generale libico Almasri.

L'avvocato Luigi Li Gotti

Chi è l'avvocato Li Gotti

Crotonese (originario di Mesoraca), 78 anni, Luigi Li Gotti, l'avvocato che ha denunciato la premier Giorgia Meloni per il caso Almasri, è noto per essere stato il difensore di alcuni dei principali pentiti italiani di mafia, tra cui Tommaso Buscetta, Totuccio Contorno, Giovanni Brusca, Francesco Marino Mannoia e Gaspare Mutolo
Sono molti i processi di primo piano da lui seguiti negli anni. Avvocato di parte civile nel processo per la strage di Piazza Fontana, Li Gotti ha anche assistito i familiari di due uomini della scorta di Aldo Moro, il maresciallo Oreste Leonardi e l'appuntato Domenico Ricci, assassinati dalle Br nella strage di via Fani del 16 marzo 1978.
Ha inoltre rappresentato la famiglia del commissario Luigi Calabresi in un lungo iter processuale. Il legale ha partecipato anche al processo per i fatti della Diaz a Genova e ai processi di strage di Capaci, via D'Amelio e degli Uffizi. Più recentemente, ha assistito i familiari delle vittime del naufragio di Cutro, in Calabria
Li Gotti ha ricoperto anche diversi incarichi politici. Dopo una militanza a destra che lo ha portato negli anni '70 in consiglio comunale a Crotone, nel 2002 è entrato nell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, assumendo l'incarico di responsabile del Dipartimento Giustizia. Dal 18 maggio del 2006 alla caduta del secondo governo Prodi è stato sottosegretario alla Giustizia. Alle elezioni politiche del 2008 è stato eletto senatore nelle file dell'Italia dei Valori in Emilia-Romagna.


 

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