L'arte bianca
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CROTONE «Iniziamo l'anno con un botto di corbellerie, cosa non si fa per 48 ore di gloria, persino eludere gli appassionati di gossip e colpi di scena senza avere contezza di cosa sia un procedimento amministrativo e i soggetti coinvolti nello stesso, che immagino i rappresentanti del partito abbiano avallato, il che è ancora più grave». 

È quanto scrive la capogruppo in consiglio comunale di “De Magistris presidente”, Dalila Venneri, rispetto alla querelle politica innescata sulle autorizzazioni per il veglione di capodanno svoltosi al cinema teatro “Apollo” di Crotone.

«Tengo a precisare – premette la consigliera – che non vi è interesse alcuno nel difendere o attaccare le parti politiche oggetto della questione "Capodanno al teatro" che pare suscitare interesse sempre a giochi fatti e mai preventivi, costruttivi e risolutivi. Senza offese per nessuno, ma fatevelo dire cari concittadini, che assistere a uscite a braccio nell'assise comunale, senza aver il tempo o l'uso di strumenti come l'intelligenza artificiale che suggerisce post e comunicati stampa, ci sarebbe da vergognarsi seriamente!».

«Ma come è sempre successo – ricorda Venneri – la politica è lo specchio di noi stessi. Chi si sente rappresentato da gente che esordisce con frasi del tipo "sono presidente super partner" o "non capisco cosa c'entra il sindacato con il sociale", per dirne un paio, credo faccia bene a non complimentarsi con tali soggetti. Le perle potrebbero continuare all'infinito, ma tralasciamo i "refusi" continui e veniamo al dunque».

«Quello che veramente è aberrante – stigmatizza Venneri –, in un grande paese come il nostro, è la mancata visuale e prospettiva che si ha guardando le cose da normali cittadini quali siamo, che hanno avuto la fortuna e il privilegio di essere usciti dal guscio della nullafacenza e con inettitudine rivestono ruoli dimenticandosi cosa erano e facevano precedentemente, ad alcuni andrebbe chiesto per capire se la politica è uno mero strumento di compenso, o sei mesi allo sportello di ascolto della Caritas possono servire come biglietto da visita».

«Questo perché, per colpire politicamente l'avversario – contesta Venneri – ci si dimentica sempre delle persone, in questo caso ragazzi, che impegnano la loro quotidianità lavorando sodo, ininterrottamente che inventano e investono risorse in una terra ignorante e disperata, cercando di portare un po' di mondo, allegria e perché no, anche economia e cultura investendo tutto senza essere “figli di papà”. Forse la parola cultura ad alcuni fa paura, o neanche sanno che cultura non equivale solo ai libri».

«Quello su cui mi batto e inviterei a farlo – sollecita Venneri –, anche alle colleghe e colleghi più giovani di me, è di far fermentare questa voglia di fare, come giustamente è stato fatto e come farebbe un buon padre di famiglia che vede i propri figli impegnarsi e investire denaro per la sola voglia di creare e cercare di fare cose belle. Allora mi chiedo, chi oggi cerca di trovare spazio facendo sciacallaggio mediatico, a svantaggio di chi s’impegna, quale know how possiede?», chiede Venneri.

«Perché nella mia vita – sottolinea Venneri –, e vi garantisco che di luoghi e situazioni culturali di svariato genere ne ho frequentati e non mi pare di averli mai visti, da 25 anni a questa parte, ad un concerto, ad una mostra ad un qualsivoglia evento parteciparvi, ma soprattutto quale sia la preoccupazione? La sicurezza? Di chi? Per "dici caaa" o ha constatato con propri occhi recandosi sul posto, parlando con l'organizzazione rendendosi conto che per fare un evento del genere, non sponsorizzato, ci vuole coraggio e ambizione, quello che forse farebbe bene a trovare chi oggi si ritiene insoddisfatto e leso da qualche diritto».

«La realtà è che l’invidia in questa terra la fa da padrona – accusa Venneri –, non riusciamo a gioire dei successi altrui, perché gli stessi organizzatori che hanno creato l’evento a teatro sono in parte coloro che portano avanti l’evento Wineland insieme ad altri ragazzi che la stessa sera hanno organizzato un veglione da 1.200 persone all’interno di un altro locale privato. Ben vengano tutti gli eventi e le iniziative portate avanti da giovani che si riuniscono in associazioni e hanno la voglia e l’energia di sprigionare motivazione per restare nella terra di nessuno».

«Per essere puntuale e onesta intellettualmente, come sempre – annota Venneri –, credo che per quanto facciano questi ragazzi e parlo non solo degli eventi sopra citati, ma anche eventi come Calabria movie, E io ci sto ecc.. venga dato ben poco di quanto un’amministrazione dovrebbe dare e fare per premiare le persone propositive e capire che a guadagnarci è la città nel complesso e non il singolo. Se l’assessore regionale Gallo ha inteso portare la conferenza stampa di Wineland in cittadella, o il presidente della Film commission Calabria Anton Giulio Grande ha fortemente sposato e finanziato gli eventi che sono stati proposti dai giovani crotonesi e continuerà a farlo, un motivo ci sarà e non è di certo fatto da dietrologie e misteri che qualcuno vorrebbe far emergere».

«Non ricordo tanto interesse culturale da parte della Regione Calabria – sostiene Venneri – ad eventi che hanno l’obiettivo e la lungimiranza di promozione del territorio, lavorando nel lungo periodo alla rinascita e al riscatto sociale che la città deve avere, anche quando gli illustri rappresentanti del nostro passato sedevano nelle prestigiose poltrone degli assessorati o ricoprivano ruoli istituzionali regionali abbiano prodotto lontanamente nulla di tutto ciò».

«Oggi, dopo lunghe e tormentate lotte da parte della sottoscritta – rivendica Venneri –, per dare spazio a questo genere di cose, nel silenzio e senza propaganda, per favorire la collaborazione tra cittadini capaci e l’amministrazione, finalmente posso dire di non aver perduto del tempo e sono sicura che ne trarremo i frutti, tanto altro c’è da fare e da migliorare, ma solo iniziando potremmo arrivare agli obiettivi. Concludo dicendo a tutti e a tutte coloro che abbiano progetti, idee e voglia di creare di crederci fino in fondo e nel mio piccolo troveranno sempre un’alleata!», conclude Venneri.


 


 

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