CROTONE Hanno consegnato in Prefettura oltre 5mila firme vergate dai cittadini crotonesi. I componenti del comitato “Fuori i veleni, Crotone vuole vivere” chiedono così di scongiurare che i rifiuti derivanti dal Piano operativo di bonifica (fase 2) rimangano sul territorio. È prevista infatti per domani la Conferenza dei servizi convocata dal Mase per discutere della variante al Piano proposto da Eni.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

Questa mattina, intanto, una delegazione del comitato, è stato ricevuta dal vicario del prefetto. Al termine dell'incontro, la delegazione ha poi incontrato i giornalisti e, a nome di tutti, ha riferito dei suoi contenuti Vincenzo Garrubba.
«Sono state consegnate - ha detto l'esponente del comitato - la Petizione lanciata il 6 aprile scorso dal Comitato con riferimento alla Conferenza dei servizi del 3 maggio 2024 e le firme raccolte in modalità on line e cartacea».
«È stata inoltre consegnata la nota del Comitato al Consiglio regionale del 20 maggio scorso e una lettera al presidente della Regione Calabria, e per conoscenza alla Giunta regionale ed ai consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, in cui si chiede, la sospensione degli effetti e dell’efficacia del Piano regionale dei rifiuti in ragione delle gravi conseguenze che questo potrebbe avere per il territorio di Crotone il cui ambiente è già fortemente compromesso, e sottoposto già a forti pressioni epidemiologiche sanitarie, nonché l’avvio straordinario di una Valutazione ambientale strategica di tutto il territorio crotonese».
«È stata ribadita la richiesta - ha aggiunto Garrubba - formulata con l’inoltro del 20 giugno scorso delle osservazioni alla Cds del 26 giugno 2024, di intervento ex articolo 3 quinquies Decreto legislativo numero 152 del 2006, per cui anche le Regioni possono per esempio adottare forme di tutela più restrittive qualora lo richiedano situazioni particolari del territorio, al fine di assicurare la condizioni minime essenziali per tutelare l’ambiente e la salute umana; e la richiesta più specifica di intervento statale in caso di danno o minaccia di danno ambientale rivolta alla Prefettura ex articolo 309 sempre dello stesso Decreto legislativo».
«In fine, è stato ringraziato il prefetto e la Prefettura - ha concluso Garrubba - per il vigile e costante controllo effettuato sul territorio, anche alla luce delle preoccupanti dichiarazioni di alcuni organi istituzionali che insinuerebbero il sospetto che Crotone si già meta incontrollata di rifiuti speciali e pericolosissimi».

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