L'arte bianca
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CATANZARO «Le ragioni della mobilitazione nascono dalla nostra forte contrarietà alla legge di bilancio, che riteniamo non risponda ai reali bisogni degli italiani. Oggi molte persone lavorano senza riuscire ad arrivare a fine mese, i pensionati vivono difficoltà economiche e di accesso alle cure, mentre il governo sceglie di destinare decine di miliardi al riarmo sottraendoli al welfare». Lo ha detto il segretario generale della Cgil Calabra, Gianfranco Trotta, in una conferenza stampa a Catanzaro per illustrare i motivi dello sciopero generale convocato in tutta Italia dal sindacato per il 12 dicembre; in Calabria la manifestazione regionale è in programma a Crotone.

«Abbiamo scelto Crotone - ha spiegato Trotta - perché rappresenta in modo emblematico tutto ciò che nel territorio non funziona: isolamento, assenza di collegamenti, mobilità inefficiente, deindustrializzazione, problemi occupazionali e un basso livello generale di qualità della vita. La piattaforma nazionale può essere declinata anche a livello regionale. Come calabresi abbiamo ancora più motivi per scioperare e scendere in piazza: vogliamo mostrare la Calabria che lavora, che vuole restare, che non si accontenta di slogan, spot o promesse irrealizzabili come il Ponte sullo Stretto. Per la Calabria, oltre ai temi generali, ci sono motivi specifici».

«Il nuovo Consiglio regionale - ha ricordato il segretario della Cgil Calabria - ha iniziato i lavori discutendo dell'allargamento della giunta e dei sottosegretari: se davvero servono bene, ma non sono una priorità. Le priorità sono altre: la sanità, che continua a vivere criticità gravissime; un mercato del lavoro segnato da bassi salari, precarietà e sfruttamento; pensioni tra le più basse d'Italia; infrastrutture insufficienti».

Secondo Trotta «il dialogo con la Regione c'è sempre stato, ma i risultati tardano ad arrivare. E intanto la politica continua a produrre annunci sui social e su TikTok, bonus e iniziative di facciata che non rispondono ai reali bisogni delle persone. In conclusione - ha concluso il segretario generale della Cgil Calabria - chiediamo un vero piano industriale per la Calabria, fondato sulle vocazioni del territorio, che garantisca lavoro stabile e dignità, e un deciso investimento nella sanità pubblica. è per queste ragioni che il 12 dicembre scenderemo in piazza».

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