Assemblea provinciale Pd, no alle dimissioni di Barberio: dem frastornati
Il segretario provinciale si era detto pronto a rimettere il mandato nelle mani del partito al termine della sua analisi del voto, ma non c'è un'alternativa

CROTONE Non vengono accettate le dimissioni presentate dal segretario provinciale del Partito democratico, Leo Barberio. Forse è l’unico dirigente a livello regionale che sente il peso della grave sconfitta elettorale, subìta dal suo partito. La sconfitta pesa e ai dirigenti del suo partito, riuniti nel pomeriggio di oggi presso la sede di Fenimprese, dichiara di volere mettere a disposizione il suo mandato da segretario.

L’assemblea discute per tre ore e alla fine non viene condivisa la sua disponibilità a dimettersi. Non è stato, comunque, un confronto senza critiche, perché in molti interventi è stato chiesto un cambio di passo e un allargamento di base e gruppo dirigente rispetto alla gestione che ha preceduto le elezioni regionali.
La sconfitta è stata dura da accettare da un partito dal passato illustre, anche se la campagna elettorale non ha dato il tempo di organizzarsi. Dopo avere fatto le sue considerazioni sulle ragioni della sconfitta, Barberio ha informato i presenti di “essere disponibile, sin da questa sera, a rassegnare le dimissioni”.
In altri momenti e in altre situazioni forse questa disponibilità sarebbe stata sfruttata in maniera diversa da un’assemblea preoccupata. Oggi la situazione non lo consentiva e anche quelli che sono stati sempre critici con Barberio lo hanno invitato a ripensarci.
Il problema che emerge è quello che non c’è, al momento, un’alternativa per gestire la fase che ci separa delle elezioni amministrative in alcuni centri della provincia di Crotone, compresa la città capoluogo di provincia. Si vota nella primavera del 2026 e un vuoto nella gestione del partito provinciale potrebbe essere letale. In prospettiva, ci sono anche le elezioni per eleggere il nuovo presidente della Provincia.

Questa sera, quindi, non c’era un nome da spendere e un cambio in corso d’opera, in questa situazione, avrebbe aggiunto ulteriori rischi. D’altra parte non ci sono responsabilità da addebitare alla gestione del solo segretario provinciale. Il Pd ha franato in tutta la regione Calabria. Tutti i dirigenti, ai vari livelli, avrebbero, quindi, dovuto seguire l’esempio di Barberio e, invece, si sono comportati come se avessero vinto.
Anche questo hanno valutato quelli che volentieri avrebbero voluto defenestrare il segretario provinciale e hanno deciso di non accettare le dimissioni messe sul tavolo del dibattito. Il partito provinciale, quindi, ha deciso di andare avanti con il gruppo dirigente eletto dal recente congresso. La speranza è che si possa mettere alle spalle l’esperienza di sindaci candidati dal Pd e con esperienze dirigenziali nel partito, che alle recenti elezioni regionali hanno fatto il salto della quaglia per votare il candidato locale di Forza Italia, Sergio Ferrari.
Anche questo è successo alle ultime elezioni regionali. A livello provinciale si va avanti così e domani è stata convocata l’assemblea cittadina con lo stesso ordine del giorno dell’assemblea provinciale. Il dato elettorale del Pd a Crotone è ancora più tragico perché mentre in provincia è quasi simile a quello regionale, in città il consenso è ad una sola cifra (8,2%).

Che farà la segretaria cittadina Annagiulia Caiazza? Seguirà l’esempio di Barberio dando la disponibilità a rimettere il mandato o farà una scelta diversa? In politica, anche se tutto sembra statico, le situazioni possono subire accelerazioni improvvise. Il più delle volte si va avanti sullo stesso binario, ma in certe situazioni il finale si scrive solo quando cala il sipario.