L'arte bianca
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CROTONE «Siamo realmente tutti figli di Pitagora? Il consiglio di ieri ci fa venire grossi dubbi sul punto». È il commento del Partito democratico di Crotone in merito alla bagarre scoppiata in consiglio comunale nella seduta del 20 gennaio scorso che, assieme a Iginio Pingitore e altri consiglieri di minoranza, ha visto protagonisti il sindaco Vincenzo Voce e il presidente del consiglio, Mario Megna.

«Ad Atene, quella di Pericle del V secolo - scrivono i dem - vigeva una sorta di oligopolio, il senato veniva gestito dalle famiglie che per arti, professioni o censo, potevano conoscere meglio le problematiche della città. Insomma uno non valeva uno, come il sistema che ieri ci ha reso spettatori di uno show imbarazzante».

«Quello che è successo in un’aula - commentano i dem - che da pochi mesi è stata intitolata a due martiri della magistratura italiana ha avuto dell’incredibile. Un presidente del consiglio comunale che dovrebbe rappresentare trasparenza e legalità si scaglia contro consiglieri che chiedono solo di far valere i propri diritti in assemblea. Poi si aggiunge il sindaco che oltrepassando i suoi interventi a titolo personale decide di scendere con la mano in tasca a discutere animatamente con chi la pensa diversamente da lui». 

«La verità è che il sindaco - stigmatizzano i dem -, con quella smorfia sempre più imbronciata da chi si sente attaccato da tutti e che non sapendo dare risposte tacita con censure e querele, dimostra che questa amministrazione non sia idonea. E soprattutto dimostra che non tutti sono tagliati per fare politica», conclude il Partito democratico di Crotone.


 

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