L'arte bianca
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CROTONE L'ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, l'imprenditore ed ex assessore regionale Francescantonio Stillitani, l'ex commissario della Sorical, la società che gestisce le risorse idriche calabresi, Luigi Incarnato, il dirigente della Regione Domenico Pallaria, il responsabile amministrativo del settore Protezione civile della Regione, Antonio Nisticò, sono alcuni dei 25 indagati per i quali la Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio con le accuse, a vario titolo, di corruzione, falso, peculato, truffa, concussione e accesso abusivo a sistema informatico. 

L'udienza preliminare davanti al gup di Catanzaro è fissata per il prossimo 9 dicembre. I pm Irene Crea, Silvia Peru ed Elio Romano ipotizzano un sistema di clientele e irregolarità nella gestione di appalti che ruoterebbe attorno al dirigente regionale Pallaria, attualmente a capo del settore Politiche della montagna e forestazione, dopo aver guidato per molti anni i Lavori pubblici. 

A Pallaria e Nisticò viene contestato il reato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici in quanto, secondo l'accusa, istigati dall'ex governatore Oliverio, avrebbero illecitamente prorogato di un anno il contratto a quattro persone, indagate anche loro, Giovanni Marra, Salvatore Rotundo, Alessandro Rugolo e Luigi Russo, assunte nel 2017 con un contratto co.co.co nel dipartimento di Protezione civile. 

Pallaria è, inoltre, indagato per corruzione insieme a Luigi Incarnato, in qualità', all'epoca, di commissario liquidatore della Sorical; all'imprenditore Sergio Vittadello e alla dipendente di quest'ultimo, Giada Fullini. A Pallaria, inoltre, viene contestata la corruzione in concorso con Francescantonio Stillitani. Secondo l'accusa, in qualità di dirigente generale reggente del dipartimento Infrastrutture, Lavori pubblici e mobilità, Pallaria avrebbe illecitamente agevolato Stillitani nell'ottenimento di un contributo regionale da investire nelle proprie attività turistico-alberghiere, quasi dieci milioni a fondo perduto elargiti dal ministero dello Sviluppo economico con l'intervento della Regione Calabria quale soggetto cofinanziatore per tre investimenti della Garden Villas srl riconducibile alla famiglia Stillitani. Sarebbe stato Pallaria a sbloccare l'iter e informarlo delle modifiche da apportare per i pareri favorevoli. In cambio, avrebbe ottenuto un soggiorno gratuito per tre mesi, per lui e per una donna, presso un resort di Stillitani. Tra gli indagati anche l'ex finanziere del Goa di Catanzaro Ercole D'Alessandro, gia' condannato nel processo Basso Profilo, stavolta accusato di concussione insieme all'ex assessore regionale Alfonso Dattolo, attuale sindaco di Rocca di Neto, in relazione all'appalto per la metropolitana di Catanzaro. I lavori sarebbero stati aggiudicati a Metrofc scarl grazie alle relazioni di Pallaria, allora direttore generale della Regione Calabria, che avrebbe ottenuto subappalti per alcune lavorazioni per la ditta dei fratelli Aldo e Carmine Basile. I due fratelli sarebbero stati costretti a corrispondere indebitamente a Dattolo, sotto forma di consulenza, una somma di 20mila euro con la minaccia, da parte di D'Alessandro, di diffondere una foto compromettente di cui l'ex finanziere sarebbe venuto in possesso per motivi investigativi. Su istigazione di D'Alessandro e Dattolo, altri finanzieri avrebbero compiuto accessi abusivi alla banca dati delle forze dell'ordine. (AGI)

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