L'arte bianca
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Raccolte 13 firme di consiglieri comunali per sfiduciare il presidente della IV commissione permanente, Fabrizio Meo. Il documento che ha per oggetto la revoca è stato sottoscritto dai consiglieri comunali Vincenzo Familiari, Paolo Acri, Giada Vrenna, Ernesto Ioppoli, Paola Liguori, Antonio Mazzei, Dalila Venneri, Floriana Mungari, Ginetta Tallarico, Domenico Loguarro, Piero Vrenna, Antonella Passalacqua e Antonio Megna.

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La richiesta è stata avanzata ai sensi del comma 5 articolo 15 del Regolamento, che recita testualmente: «Il presidente ed il vicepresidente delle commissioni, esclusa la commissione regolamento, che è emanata direttamente dal Consiglio comunale, possono essere revocati separatamente dalla carica su proposta motivata di un numero di membri della Commissione corrispondente ad almeno due quinti (2/5) dei componenti del consiglio comunale e con il voto favorevole della maggioranza assoluta degli aventi diritto».
I due quinti, come si evince da quanto riportato nel documento di revoca, vengono calcolati con il voto ponderato, e ogni componente è rappresentativo in base al gruppo consiliare di appartenenza. Non è, comunque, usuale che un presidente di una commissione consiliare di Crotone venga sfiduciato dalla maggioranza dei consiglieri che la compongono. Secondo quanto scritto nel documento di sfiducia a determinare la scelta dei 13 consiglieri sarebbero stati “i reiterati comportamenti del presidente” che avrebbero “irrimediabilmente compromesso il rapporto con i componenti della commissione, provocando un clima non sereno che ostacola ed impedisce il buon andamento dei lavori”.
“Dato atto che il presidente della IV commissione – si legge nel documento - si è reso protagonista di comportamenti ritenuti dai sottoscrittori consiglieri non compatibili con il ruolo neutrale di garanzia di un presidente, nonché rappresentante della massima assise democratica della città”. Nel prosieguo del documento i 13 firmatari accusano Meo di “utilizzare toni accesi, fuori dai canoni dell'istituzione consiliare, creando un clima di tensione che molto spesso sfocia in discussioni con toni alti”. E ancora: “La gestione dei lavori non appare orientata a favorire il confronto sereno con tutti i componenti della commissione, essendo caratterizzate da lunghi interventi del presidente stesso che riducono di molto la possibilità di contribuire all'argomento in discussione, in considerazione che tutte le commissioni hanno una durata media di un'ora”.
Nel documento, datato 14 marzo 2024, vengono anche citati avvenimenti, non condivisi dai firmatari della sfiducia, che avrebbero avuto per protagonista Meo. La notifica a Meo presumibilmente è stata fatta nella stessa data 14 marzo scorso. Il documento è indirizzato al presidente Meo e per conoscenza al presidente del consiglio comunale, Mario Megna. Ancora ad oggi non è stato convocata la riunione con all'ordine del giorno “revoca del presidente Meo” ed “elezione del presidente”. E' normale che a distanza di cinque giorni dalla richiesta non sia ancora stata indicata la data della convocazione per procedere alla sfiducia? Sono in tanti, nella maggioranza che governa la città, a porsi questa domanda.