L'arte bianca
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CROTONE Il Mase ha sospeso parzialmente (ma non annullato) il decreto 1° agosto 2024, numero 27, del direttore generale Luca Proietti, nella parte relativa all'autorizzazione al deposito temporaneo D15 per i veleni derivanti dalla bonifica delle discariche a mare. Lo ha annunciato il Comune di Crotone al termine della Conferenza dei servizi che si è tenuta quest'oggi a Roma.

Si tratta di una posizione garantista adottata dal ministero dell'Ambiente in attesa forse che anche il Tar si pronunci sui ricorsi presentati da Comune, Provincia, Regione, sindaci, associazioni e Pd nell'udienza fissata per il prossimo 19 febbraio.

«Si è tenuta questa mattina - riferisce una nota dell'amministrazione comunale - presso il ministero dell'Ambiente la Conferenza dei servizi sulla bonifica dell'ex area industriale di Crotone. L'oggetto della riunione era la revisione del decreto direttoriale dello scorso 1 agosto. Il nodo cruciale della discussione è stato il trasferimento dei rifiuti pericolosi delle ex discariche a mare».

Regione, Provincia e Comune - sottolinea la nota - hanno ribadito che i rifiuti pericolosi devono essere smaltiti fuori regione così come previsto dal Pob fase 2

Il sindaco Enzo Voce, a fronte delle dichiarazioni di Eni in ordine alla responsabilità dei ritardi accumulati, nel suo intervento ha evidenziato tutti i ritardi di Eni: «Chi paga per tutto questo tempo perso? Si sono rincorsi "gli alberelli magici" o proposte le "collinette dei veleni" e le discariche all'estero esistevano solo che sono state ricercate in ritardo», ha detto il sindaco. E sul ricorso di Eni verso le diffide di Regione, Provincia e Comune Voce ha ribadito: «Noi difendiamo il nostro territorio e la salute dei nostri cittadini. Voi fate ricorsi per allungare ancor di più i tempi. È una mancanza di rispetto nei confronti dei crotonesi. Assumetevi le vostre responsabilità e eseguite la bonifica così come è previsto».

Alla conclusione della conferenza il ministero – riferisce la nota del Comune - ha preannunciato l'adozione di un provvedimento di sospensione parziale del decreto del 1° agosto, nella sola parte relativa alla autorizzazione al deposito temporaneo D15

«La decisione della sospensione delle attività di deposito temporaneo in attesa di approfondimenti - dichiara il sindaco Voce -, in contestuale vigenza del divieto di conferimento nel territorio della Regione è un atto di buon senso e che va nella direzione di non lasciare alcun rifiuto sul territorio, neanche temporaneamente. Riserviamo comunque una più attenta valutazione della portata del provvedimento preannunciato, non appena ci verrà comunicato», conclude il sindaco Voce.

Da sinistra: Manica, Ferrari e Voce

Ferrari: «Eni proceda al trasferimenti dei rifiuti all'estero»

Una nota dell'ufficio di Presidenza della Provincia di Crotone informa che: «Nel corso della riunione si è discusso della revisione del decreto direttoriale del primo agosto 2024 e, a tal proposito, la Provincia di Crotone, il Comune di Crotone e la Regione Calabria hanno ribadito con determinazione la loro posizione: i rifiuti pericolosi delle ex discariche a mare devono essere smaltiti fuori regione, come previsto dal Pob fase 2».

Erano a Roma per rappresentare il territorio il presidente della Provincia di Crotone Sergio Ferrari, il vicepresidente Fabio Manica, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce e la Regione Calabria collegata da remoto.

«Abbiamo appena concluso la conferenza dei servizi al ministero a Roma - ha dichiarato il presidente Sergio Ferrari - e siamo molto soddisfatti dell’esito dell’incontro. Dopo aver espresso le nostre posizioni con chiarezza il risultato è quello auspicato, ovvero, la sospensione da parte del ministero dell’Ambiente del deposito temporaneo D15, l’avvio della bonifica per i rifiuti non pericolosi e la conseguente permanenza del vincolo Paur, in attesa di nuove considerazioni. Questo si prefigura come un importante risultato per il territorio, raggiunto insieme al Comune di Crotone e alla Regione Calabria. Un ulteriore invito è rivolto ad Eni Rewind affinché proceda, celermente, al trasferimento dei rifiuti pericolosi all’estero».


 

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