Pd Crotone, Grillo: «Io, "fabbricatore" del nuovo partito. Ripartiamo da qui»
L'ex sindaco commenta i dati del congresso: «Se non si trova un candidato a sindaco, sono disposto a candidarmi ma sempre con l’obiettivo di vincere»

CROTONE «Sono il fabbricatore della maggioranza che ha vinto il congresso cittadino del Partito democratico di Crotone e dico che i criteri che mi hanno guidato sono molto semplici: la cultura istituzionale, mettendo al primo posto l’interesse della città, poi l’interesse del partito, per terzo obiettivo mi sono dato il compito di educare visto che siamo di fronte a tanti analfabeti della politica e, infine, in ultima analisi se non si trova un candidato a sindaco io sono disposto a candidarmi sempre con l’obiettivo di vincere». A parlare è Gaetano Grillo, già sindaco di Crotone, e dirigente del Partito democratico.
A qualche giorno di distanza dalla celebrazione del congresso cittadino del Pd, Grillo ha convocato una conferenza stampa per fare il punto sul risultato conseguito dalla sua “corrente”. La conferenza stampa si è tenuta sabato scorso. In quella data il giornalista non era disponibile e d’accordo con Grillo si è deciso di recuperare con una chiacchierata telefonica, che viene registrata per evitare equivoci interpretativi. In prima battuta Grillo ci tiene a chiarire che «non è come sembra».
Se la prende con la stampa che «fa le pulci al partito ritenendolo rissoso e riferendosi al decennio amministrativo del sindaco Peppino Vallone, senza tenere conto che dopo Vallone c’è stata l’amministrazione guidata da Ugo Pugliese…».
Ma in questa analisi c’è un errore storico che riguarda quello che è realmente accaduto. Dopo il secondo mandato di Vallone, il Pd ha candidato a sindaco Rosanna Barbieri. La coalizione al primo turno, celebratosi il 5 giugno 2016, ha ottenuto oltre il 30% dei consensi, mentre Ugo Pugliese si è fermato a quai il 27%. Barbieri aveva ottenuto quasi 1.200 voti in più. Il Pd, con oltre il 13% è stato il partito più votato. Al primo turno non c’è stato l’effetto negativo dell’amministrazione Vallone. Il capovolgimento è avvenuto al secondo turno dove Pugliese ha ottenuto il 60% e Barbieri il 40% con una differenza di oltre 4.000 voti. Non c’è stato, quindi, l’effetto Vallone. Secondo Grillo è la stampa, ma anche i 5 stelle ad attribuire le responsabilità al Pd del decennio Vallone.
«La stampa, a ragione o a torto, crocifigge l’amministrazione di Vallone», così Grillo stoppa la discussione sull'ultima giunta a guida Pd e va avanti nell’analisi di quello che è successo negli anni successivi. «Dopo Vallone c’è stata l’amministrazione di Pugliese e, poi, quella dell’attuale nel corso della quale l’opposizione non ha mosso un dito».
Se la prende con il capogruppo del Pd, Andrea Devona. Lo accusa di «non avere mosso un dito». Ma il Pd ha un solo rappresentante, cosa poteva fare? «L’opposizione non si fa solo in Consiglio», sottolinea Grillo che aggiunge anche come il partito non abbia svolto il suo ruolo in questo frangente.
Poi Grillo ritorna sulle vicende congressuali e dice: «Con il congresso vi sono innesti del tutto nuovi, per chi non ha avuto nessuna responsabilità amministrativa e da questo momento in poi dovrete criticare il Pd». Quando parla di «innesti del tutto nuovi», Grillo si riferisce a sé stesso a al gruppo dirigente della sua area politica.
La mission è quella di «assumersi il gravoso compito di formare un gruppo dirigente nuovo che, al momento, può essere catalogato come analfabeta di partenza». Ovviamente Grillo usa il termine «analfabeta» per indicare la formazione politica. «Voglio formare il partito nuovo per il futuro», continua Grillo.
Caro avvocato, parli di novità ma rieleggi la segretaria cittadina uscente, qual è la novità?
«Se si esamina con un canone di correttezza si coglie facilmente che la scelta fosse di Annagiulia Caiazza e non di Devona. Il motivo è semplice. Il partito era schierato sul rinvio del congresso sino alle elezioni. Erano, quindi, tutti d’accordo con Caiazza. Da parte mia ho cercato anche un sostituto e non ho trovato nessuno disponibile a fare il segretario compreso Ferraggina (il candidato alterativo a Caiazza, ndr)».
«Devona - ha continuato a raccontare l’avvocato - era con me, poi si è staccato e non lo ho ritenuto affidabile». Tra l’altro Devona ha la responsabilità di quattro anni al consiglio comunale. Voleva togliere Caiazza da segretaria che ha 70/80 tessere e gli altri nulla. Devona non è mai disponibile e quelli presi al congresso cittadino non sono solo voti suoi».
La scelta, quindi, è caduta sulla riconferma a segretaria cittadina di Caiazza, anche perché «ha fatto autocritica riconoscendo che il partito non era adeguato alle sfide. Ho ritenuto, quindi, che sotto la mia guida e il mio concorso si può instaurare una linea politica nuova».
«C’è invidia in giro e io non me la spiego», ha continuato a dire. «Quando si registra una spaccatura e non si fa nulla per risanarla vuol dire che la classe dirigente del partito è inadeguata», ha evidenziato Grillo.
Caro avvocato, ti sei spiegato bene ma c’è una contraddizione nel tuo ragionamento: la rielezione di una segretaria che per tre anni ha gestito il partito di Crotone...
«Sono d’accordo, infatti io dico che la crisi del partito si coglie nel fatto, che sia Leo Barberio, che Annagiulia Caiazza vengono confermati (il primo, a segretario provinciale e, la seconda, al cittadino di Crotone, ndr). Si confermato tutte e due – ha detto Grillo – sapendo che ci voleva un ricambio, questo è il legno per fare il Crocifisso».