È quanto afferma, in una nota , il segretario regionale di Sinistra italiana, Fernando Pignataro. «Oggi, a distanza di 23 anni, quella bonifica che doveva essere “urgente” - aggiunge Pugnataro - appare più come l'ennesima “incompiuta alla calabrese”, anzi, in questo caso “sempre annunciata e mai iniziata”. Il caso di Crotone è un doloroso promemoria di come l'inerzia politica e la mancanza di azioni concrete possano trasformare una crisi ambientale in una catastrofe sanitaria, con conseguenze devastanti per la vita delle persone e l'integrità del territorio, lo testimonia chiaramente il VI Rapporto "Sentieri" (del 23 febbraio 2023) sullo stato di salute della popolazione residente in 46 aree contaminate del Paese, di cui 39 Sin e 7 Sir per un totale di 316 Comuni. Tra i siti oggetto dell'indagine figura il Sin di Crotone e Cerchiara di Calabria, i dati mostrano complessivamente un profilo di salute con diverse criticità e si rilevano eccessi di rischio per patologie tumorali e renali, per alcune delle quali è comprovato o sospettato un legame eziologico con i contaminanti rilevati nelle matrici ambientali epidemiologico».
«Il Comune, la Provincia di Crotone e la Regione - sottolinea il segretario regionale di Si - hanno dichiarato l'intenzione di impugnare davanti al Tar il decreto con il quale il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica ha dato il via libera ad Eni Rewind per smaltire le scorie della bonifica dell'area industriale dismessa nella discarica Sovreco di Crotone. Sinistra italiana chiede conto a tutti gli Enti coinvolti chiarezza su quanto avvenuto e fermezza sulle azioni che si intendono portare avanti e preannuncia una forte iniziativa sul territorio: a Crotone, una città segnata da anni di inquinamento industriale, la popolazione ha lottato disperatamente contro le conseguenze di una crisi ambientale e sanitaria trascurata per troppo tempo. Il risanamento ambientale del territorio crotonese non è più procrastinabile».