Petilia, pestaggio e furto ai danni di un algerino: eseguite quattro misure cautelari
PETILIA POLICASTRO Sono accusati di una violenta aggressione ai danni di un cittadino straniero, al quale avrebbero poi sottratto una somma di denaro e un telefono cellulare, i quattro giovani arrestati dai carabinieri a Petilia Policastro, nel crotonese.
Dei quattro, uno è finito in carcere, gli altri tre ai domiciliari. Nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Crotone Elisa Marchetto si contestano, a vario titolo, le accuse di rapina in concorso, lesioni personali, porto abusivo di armi e oggetti atti a offendere, minaccia aggravata.
L'episodio risale al 23 febbraio scorso, quando i quattro giovani, già noti alle forze dell'ordine, dopo aver sfondato la porta dell'abitazione della vittima, un cittadino algerino di 46 anni residente a Petilia Policastro, e averla minacciata e percossa con spranghe, coltelli, calci e pugni, gli avrebbero sottratto 600 euro.
Nel corso dell'aggressione la vittima era riuscita a scappare dai suoi aggressori, i quali però l'hanno inseguita e, una volta raggiunta, hanno continuato a picchiarlo violentemente, causandogli gravi lesioni al volto e alla schiena, prendendogli lo smartphone e lasciandolo riverso al suolo.
All'arrivo dei militari dei carabinieri di Petilia Policastro uno dei quattro aggressori, noncurante della presenza delle forze dell'ordine, avrebbe continuato a proferire chiare minacce di morte nei confronti dell'algerino.
Per essere certi che i quattro giovani fossero gli autori dell'aggressione, i militari hanno proceduto all'individuazione fotografica che ha dato esito positivo in quanto sia la vittima che i testimoni hanno riconosciuto tra le foto mostrate loro dai carabinieri gli autori dell'efferato episodio.
Uno dei quattro soggetti colpiti da misura cautelare non è stato rintracciato presso il suo indirizzo di residenza a Petilia Policastro, ma lo stesso si poi è costituito presso la locale Stazione dei carabinieri. Sono in corso le indagini per individuare un quinto complice che avrebbe preso parte al raid.