CROTONE «Vogliamo la Pet». È quanto chiede attraverso una nota Maddalena Autiero, presidente del Movimento per la difesa dei diritti dei cittadini (Mddc) di Crotone in riferimento alla “Tomografia a emissione di positroni” come metodica diagnostica di Medicina nucleare inattiva presso il presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” dell'Asp di Crotone.
Nel citare il secondo l'articolo 32 della Costituzione italiana ("la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, garantendo cure gratuite agli indigenti") Autiero commenta che «tuttavia, nella nostra Crotone, l'accesso a cure sanitarie adeguate sembra essere un miraggio». 
«Negli ultimi anni – ricorda Autiero –, grazie alla gestione passata dei nostri governatori, dirigenti istituzionali e commissari straordinari, la protezione della salute nel territorio crotonese è progressivamente diminuita. Le condizioni della nostra struttura ospedaliera sono inaccettabili; essa appare ormai simile a una struttura da Terzo mondo: sporcizia diffusa, pavimenti rotti, servizi fatiscenti e una grave mancanza di ascensori operativi, che ostacolano l'accesso ai piani alti per pazienti e familiari».

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

«Il responsabile dell'attività tecnica e patrimoniale – incalza Autiero – sembra non preoccuparsi della situazione. Ma ci chiediamo: dove è finito il rispetto per la nostra città? Pensate davvero che il silenzio possa durare per sempre? Ci troviamo costretti a considerare l'intervento dei Nas? Vogliamo davvero arrivare al punto di chiudere completamente il nostro ospedale?», chiede Autiero.
«In merito ai servizi sanitari disponibili – entra nel merito Autiero –, sarebbe possibile stilare un lungo elenco. Ma ci limitiamo, per ora, a sottolineare la mancanza di servizi fondamentali, come l'unità operativa di medicina nucleare. Era presente e funzionante, ma inspiegabilmente è stata chiusa. Perché queste scelte che danneggiano i cittadini crotonesi? È accettabile che per effettuare una semplice Pet o altri esami diagnostici si debba viaggiare fino a Catanzaro, prima per prenotare e poi per sottoporsi all'esame, se tutto va bene?».
«In passato, abbiamo dovuto affidarci al settore privato – denuncia Autiero – per la radioterapia. I malati, come noi, hanno dovuto affrontare viaggi faticosi da Crotone a Catanzaro per sottoporsi a terapie di pochi minuti. I vertici hanno deciso che al di sotto di un certo numero di abitanti non è giustificabile la creazione di un servizio così fondamentale come la radioterapia, malgrado l'alto numero di malati di cancro a causa dell'inquinamento ambientale. Eppure, nonostante la diminuzione della popolazione dovuta a emigrazione e calo delle nascite, si è trovato il modo di affidare questo servizio a un privato. Catanzaro dispone già di almeno due strutture».
«Ringraziamo il presidente Occhiuto per aver portato validi medici da Cuba – conclude Autiero –, ma perché non promuovere nuove assunzioni nella sanità? Non possiamo più rimanere in silenzio: questo significherebbe diventare complici di chi intende annullare la nostra realtà, trasformando Crotone in una discarica nazionale e internazionale».