Corte d'Appello, ricusata la candidatura di Rino Lerose per "Noi moderati"
La questione sarebbe legata all’autentica effettuata da un funzionario del Comune di Cutro che non avrebbe avuto più la delega attiva. Il candidato pronto a ricorrere

CUTRO Ricusata la candidatura di Rino Lerose dalla lista di Noi moderati. L’esclusione è stata decisa dalla Corte di appello di Catanzaro per una questione legata all’autentica effettuata da un funzionario del Comune di Cutro, dove Lerose risiede.
Da quanto è stato possibile apprendere il funzionario firmatario del documento elettorale di Lerose non aveva più la delega attiva per l’autentica. Evidentemente potrebbe non essere a conoscenza che la delega all’autentica è attiva ed è, quindi, valida quando chi l’ha autorizzata è in carica. Sembrerebbe che il funzionario era stato delegato da Tonino Ceraso che, però, non è più sindaco in quanto decaduto in seguito alle dimissioni di un numero di consiglieri che hanno fatto venire la maggioranza per continuare a governare.
La vecchia delega non era più valida e doveva essere rinnovata dal commissario prefettizio che amministra Cutro. Evidentemente questo rinnovo non c’è stato. Lerose dal canto suo ha proceduto a farsi rilasciare un documento valido e lo ha presentato alla Corte di appello di Catanzaro che valuterà domani entro le ore 15.
In ogni caso è pronto a presentare un ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Calabria e qualcuno vicino a lui dice che ci sarà anche un ricorso alla magistratura ordinaria contro i responsabili della vicenda.
A Cutro hanno vissuto la storica esclusione di due liste dalla competizione elettorale che ha visto Ceraso unico concorrente alla carica di sindaco
Le due liste escluse facevano riferimento entrambe al centrosinistra. Sempre a Cutro ieri c’è stato un altro episodio per il quale è stato chiesto l’intervento del prefetto. Il segretario del Partito democratico, Leo Barberio, candidato nella lista del suo partito si era recato al Comune per fare autenticare alcune firme di elettori che servivano per la presentazione delle liste.
Secondo il racconto di Barberio la funzionaria avrebbe risposto che in quel momento non era disponibile in quanto impegnata in altre questioni. Barberio ha rappresentato che i ritardi avrebbero potuto inficiare la presentazione della lista e anche dopo questa spiegazione la risposta sarebbe stata la stessa: «Non posso perché sono impegnata a fare altro». A questo punto Barberio avrebbe contattato il parlamentare Nico Stumpo del suo partito che avrebbe segnalato la vicenda al prefetto chiedendo il suo intervento.