Dopo il ballo, Crotone e' tornata Cenerentola... riusciremo a farla principessa?
Una favola antica racconta che Cenerentola partecipò ad una grande festa e divenne principessa. Crotone, città cenerentola d'Italia e d'Europa, dopo la grande festa de “L'anno che verrà”, può sperare e sognare di diventare principessa?
A questa domanda occorre dare una risposta, anche perché la partecipazione alla manifestazione presentata da Amadeus non è stata gratuita o frutto di una magia, come è stato per la protagonista della favola che è stata scritta, per alcuni da Charles Perrault e per altri dai Fratelli Grimm.
I vestiti e le scarpe di cristallo, così come la carrozza e i cavalli che ha trasportato la bellissima Cenerentola al ballo, sono stati frutti di una magia che, nelle favole e nelle fiabe, aiuta sempre i più sfortunati e poveri.
La festa di Crotone è costata alla Regione Calabria due milioni di euro a cui vanno aggiunte le somme spese dal Comune. Solo per l'intervento futuro di riqualificazione di piazza Pitagora occorreranno un milione e mezzo di euro. Soldi benedetti se la “Cenerentola Crotone” diventerà principessa e potrà guardare al futuro con occhi diversi rispetto al passato.
I problemi di Crotone non sono dovuti alla bellezza dei luoghi. La nostra città è tra le più belle del mondo. Una bellezza che c'era ancor prima della manifestazione di Rai1. Il nostro problema principale è la mancanza di futuro per i giovani.
Non ci sono prospettive di lavoro e i nostri giovani plurilaureati e professionalizzati lasciano la città per andare a vivere, da uomini liberi (il lavoro rende liberi), nelle città del Nord del paese, in Europa e persino negli Usa.
Sono giovani che riescono ad affermarsi professionalmente e con il loro lavoro riescono a garantire il futuro ai luoghi di arrivo. In città rischiamo di restare solo i vecchi. Basta guardare il numero degli abitanti che decresce con il passare del tempo.
La popolazione diminuisce, perché il vecchio che muore non viene sostituito con le nuove nascite. Si perde così un patrimonio enorme di cultura e professionalità che, per millenni, hanno garantito a Crotone di non essere una Cenerentola.
A questa città è mancato un progetto per sostituire il sogno dell'industrializzazione, morto con lo smantellamento delle fabbriche. Dopo la fine delle industrie storiche sono state fatte solo chiacchiere.
La grande manifestazione di fine anno potrebbe rappresentare l'occasione per riaprire il ragionamento sul futuro della nostra città, considerato che qualche attenzione l'abbiamo avuta e la stiamo avendo anche per avere dimostrato di essere un popolo civile e di possedere capacità organizzative al passo con i tempi.
Sfruttiamola questa occasione e non limitiamoci a dire che è stato tutto bello e ci siamo divertiti un sacco. E' arrivato il momento che la classe dirigente della città, soprattutto quelli della politica, faccia un salto di qualità e pensi al futuro dei giovani.
Occorre creare le condizioni perché si parli di lavoro e non di chiusura delle attività lavorative, come avviene da anni. Se pensiamo che da piazza Pitagora si può ripartire, archiviando la festa in sé, qualcosa di buono potrebbe arrivare.
Se, invece, prevale lo spirito festaiolo, anche il 2024 si chiuderà con un calo demografico e questo significa che per contrastare la malattia della città non è stata individuata la cura giusta.