L'arte bianca
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I giochi di carte rappresentano da sempre un elemento importante della cultura popolare italiana. Non sono solo intrattenimento puro e semplice ma fungono anche da strumento di socializzazione e, in molti casi, di trasmissione delle tradizioni, con numerose mostre che dedicano ampio spazio ai mazzi più antichi, utilizzate come strumento per conoscere meglio le società in cui erano fabbricati.

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In Calabria questa funzione sociale è particolarmente radicata, grazie anche a tre giochi tipici che, nel corso del tempo, sono diventati parte integrante del patrimonio culturale della regione: Calabresella, Patruni e Sutta, e Crepacore (detto anche Scippa Core). Si tratta di giochi tramandati oralmente da generazioni, spesso praticati in contesti familiari o durante le festività locali, che riflettono lo spirito conviviale e competitivo del popolo calabrese.

Risulta difficile ritrovare questi passatempi sul web proprio per la loro marcata regionalità, ma l'interesse verso i giochi di carte in senso lato non si è certo affievolito, anzi. Con la digitalizzazione del tempo libero, molte piattaforme offrono versioni virtuali che vanno dalle tradizionali di slot fino al bingo online e alle lotterie, passando per game show e tavoli verdi per il poker e il blackjack, incluse le loro versioni live.

Calabresella

La Calabresella è forse il più noto tra i giochi di carte tipici calabresi. Si gioca solitamente in tre persone con un mazzo da 40 carte italiane, in genere quelle napoletane o piacentine. Il gioco prevede un sistema di prese che ricorda vagamente la Briscola, ma con regole più articolate. Ogni giocatore riceve otto carte e l’obiettivo è totalizzare il punteggio più alto possibile con le carte prese durante le mani di gioco. La Calabresella si distingue per l’elemento strategico dato dalla possibilità di “bussare”, ovvero chiedere carta al mazziere, e per il fatto che non si gioca in squadre, ma individualmente. L’attenzione alla memoria e alla tattica ne fa un gioco impegnativo e stimolante, adatto ad una platea di giocatori molto trasversale.

Patruni e Sutta

Patruni e Sutta (letteralmente “padrone e sotto”) è un gioco a squadre, molto popolare nelle province calabresi più meridionali. Si gioca con un mazzo da 40 carte e coinvolge quattro giocatori, divisi in due coppie. Il meccanismo si basa su una sorta di gerarchia temporanea stabilita a ogni mano: il “Patruni” comanda il gioco, mentre il “Sutta” è il suo partner subordinato. Gli altri due giocatori formano la coppia avversaria. Il ruolo del Patruni cambia a ogni turno in base all'esito della mano precedente, creando un’interessante dinamica di rotazione dei poteri e strategie di alleanze implicite.

La prima fase della partita prevede di giocare una partita a Scopa, senza nessuna variazione a livello di regolamento rispetto al gioco classico. Nella seconda fase della partita, invece, si compie la distribuzione delle carte fino a che tutti i giocatori ne ricevono il medesimo numero. A questo punto si compie la ricerca della primiera: chi possiede la carta dal valore maggiore è il padrone, il secondo punteggio più elevato è il sotto.

Crepacore (o Scippa Core)

Crepacore, noto anche con il nome di Scippa Core è un gioco molto diffuso soprattutto tra i giovani e si pratica con assiduità durante le feste. La sua denominazione si traduce in "scoppia cuore" e fa riferimento all'adrenalina che accompagna ogni mano. Si gioca in numero variabile di partecipanti, con un mazzo da 40 carte: se si è in 2, ciascuno dei due possiede 20 carte. Il gioco consiste in una serie di rapide sfide “uno contro uno” per accaparrarsi la carta più alta. Ciò che contraddistingue Crepacore è la rapidità di esecuzione e l’enfasi sull’istinto, più che sulla strategia di gioco. L’obiettivo va in controtendenza rispetto ai tradizionali giochi di carte: molto spesso infatti lo scopo del gioco è quello di chiudere senza carte in mano, in questo caso si punta a lasciare l’avversario senza carte. Per ciascun turno, i giocatori posizionano una carta sul tavolo, scoperta. Se questa è un asso, un due o un tre, il giocatore seguente deve girare un numero di carte pari al valore di quella appena girata.

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