Camere mortuarie "horror" all'ospedale "San Giovanni di Dio"
Muri scrostati e rigonfi per le evidenti infiltrazioni in atto, seggiolini spezzati, pavimenti usurati, crepati e con le vie di fuga nere di sporcizia
CROTONE Che sia uno degli ultimi luoghi in cui tutti vorrebbero trovarsi è un fatto acclarato, ma ritrarlo in queste condizioni è davvero sconfortante e inaccettabile. Muri scrostati dall'intonaco e rigonfi per le evidenti infiltrazioni in atto, seggiolini spezzati, pavimenti che risalgono forse al 1972 (anno in cui fu inaugurata la struttura) ormai usurati, crepati e con le vie di fuga nere di sporcizia.
Sono queste le condizioni in cui versano le due camere mortuarie presso l'obitorio dell'ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone. Un luogo dove vengono allestite le camere ardenti dei defunti e dove si consumano quindi momenti di forte condivisione del dolore tra i congiunti. Ma in queste condizioni, lo sconforto è surrogato anche dall'ambiente ostile in cui le salme purtroppo si trovano a transitare (fortunatamente) per poche ore.
Prosegue, con questo nuovo reportage, proveniente dalle “viscere” dell'ospedale “San Giovanni di Dio”, il viaggio che “la Provincia crotonese” sta compiendo in quella che si profila sempre più come la “sanità impossibile”.
La morte è certo un tabù per la società moderna, ma arrivare allo stato attuale delle cose e, soprattutto, non sentire nemmeno un accenno da parte delle varie gestioni manageriali susseguitesi alla guida dell'Azienda sanitaria sul ridare decoro al culto dei defunti è improponibile per una società avanzata del Terzo millennio.
In questi ultimi 15 anni, si sono avvicendati presidenti di Regione, commissari ad acta, direttori generali, commissari straordinari che hanno sbandierato progetti e risorse di recupero della struttura ospedaliera, eppure nessuno di loro ha mai pensato di mettere mano a questa ala assai trascurata del “San Giovanni di Dio”.
L'ultimo annuncio in ordine di tempo è quello fatto dal presidente Roberto Occhiuto che parla di un Accordo di programma con il ministero della Salute che prevede un finanziamento di 25 milioni di euro per l'adeguamento e il potenziamento dell'ospedale di Crotone e di altri 20 milioni per quello di Lamezia Terme.
Nei giorni scorsi, una nota di Cittadinanzattiva segnalava condizioni di degrado e fatiscenza in cui versano molte aree della struttura ospedaliera minacciando la richiesta d'intervento dei Nas.
«Le condizioni della nostra struttura ospedaliera - aveva scritto la presidente Maddalena Autiero - sono inaccettabili; essa appare ormai simile a una struttura da Terzo mondo: sporcizia diffusa, pavimenti rotti, servizi fatiscenti e una grave mancanza di ascensori operativi, che ostacolano l'accesso ai piani alti per pazienti e familiari».
Una serata da incubo è stata quella registrata lunedì 18 novembre scorso sempre all'ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone dove, al piano terra, a pochi metri dall'ingresso principale, si era materializzata un'improvvisa “invasione” di blatte nell'androne che dà l'accesso alla cappella del nosocomio. E tante altre ancora sono le segnalazioni che diversi utenti indirizzano attraverso lettere aperte alle redazioni dei giornali gran parte delle quali riguardano il nuovo pronto soccorso ancora inoperativo e il vecchio reparto ancora in funzione su cui è meglio stendere un velo pietoso per le condizioni in cui sono costretti a convivere pazienti e personale medico e paramedico.