Bonifica, "Fuori i veleni" boccia il confronto del Mase: «No alle passerelle»
Il comitato teme il pericolo di «mistificazioni» nell'incontro convocato dal ministero il prossimo 8 luglio a Crotone per un confronto tra Eni, cittadini e associazioni

CROTONE Il comitato "Fuori i veleni. Crotone vuole vivere” interviene sulla bonifica del Sin di Crotone chiedendo che vengano «rispettate le norme sulla sicurezza».
«Basta chiacchiere e passerelle!» si legge nella nota in merito alla vicenda della bonifica del Sin di Crotone che «merita chiarezza per impedire mistificazioni ed operazioni tese a giustificare e coprire gravi responsabilità rispetto ai ritardi accumulati in questi anni di omessa bonifica».
«Dopo oltre cinque anni – condanna il comitato - dalla Conferenza dei servizi decisoria (24 ottobre 2019) che ha approvato il Piano di bonifica (Pob fase2) ed il conseguente decreto ministeriale numero 7 del 2020, Eni Rewind avvia ora la bonifica per soli 40mila metri cubi annunciando il trasferimento dei rifiuti rinvenienti, in un apposito impianto sito in Svezia».
«Quindi la disponibilità di impianti all'estero – incalza il comitato -, fino a qualche mese fa negata, c'è così come evidentemente c'era anche in questi anni! Ciò a riprova del fatto che la nostra insistenza di avviare la bonifica con il conferimento dei veleni fuori dalla Calabria nel rispetto del Piano di bonifica approvato cinque anni fa, era fondata e non "lunare" come qualche personaggio "convertito" ai voleri di Eni affermava».
«In tutti questi anni – ricorda il comitato - si è cercato di ribaltare quella decisione raccontando bugie sull'inesistenza di discariche in Italia e in Europa attrezzate a ricevere i veleni del Sin di Crotone. Utilizzando questo argomento, in questi mesi hanno cercato di annullare o "raggirare" il vincolo del Paur (Piano autorizzatorio unico regionale) che invece si è dimostrato uno strumento utile ed invalicabile a difesa della nostra comunità e del territorio. Per questo non ci stanchiamo di ribadire con forza che il Paur deve essere rispettato ed applicato».
«Dopo l'annuncio di Eni – prosegue la nota - che una prima parte di rifiuti andranno in Svezia (è il caso di dire meglio tardi mai! Quindi le discariche fuori la Calabria esistono!), il direttore generale del Ministero sente la necessità di convocare un incontro pubblico addirittura assembleare, per consentire ad Eni di illustrare le attività di scavo (in verità lo scavo è iniziato da qualche settimana)».
«Piuttosto ci saremmo aspettati dal Ministero – commenta il comitato - atti concreti nei confronti di Eni Rewind per: garantire le dovute misure di sicurezza per i lavoratori impegnati nella bonifica e per l'intera cittadinanza; attivare allo scopo il monitoraggio ed i controlli previsti dalla legge ed in particolare dal Decreto L.gs 101/2020, impegnando e rafforzando gli Istituti pubblici competenti (Arpacal, Spisal, Sisp, ecc.); la presentazione di un programma completo e puntuale di bonifica del Sin con indicazione degli impianti di trattamento dei veleni e tempi di realizzazione dell'intera bonifica».
«Per queste semplici ragioni – spiega la nota - questo comitato ritiene di dover ricordare ad Eni Rewind e al dg del Mase Luca Proietti quanto previsto dalle leggi in materia di sicurezza e di controllo sulle operazioni di bonifica che siamo sicuri conoscono bene. Anche per questo non si comprende a quale fine è stato convocato l'incontro di martedì 8 luglio su questa problematica».
«Eni Rewind deve svolgere le operazioni – avverte il comitato - nel rispetto delle norme sulla sicurezza in materia di bonifica. Il Mase e chi lo rappresenta deve pretendere il rispetto delle leggi e far si che vengano esercitati i controlli ed il monitoraggio. Le Istituzioni locali devono svolgere vigilanza attiva a tutela della salute dei cittadini e del contesto ambientale e territoriale».
«Il resto sono solo parate e passerelle mediatiche – stigmatizza il comitato - magari utili a rappresentare un interesse dopo anni di immobilismo e di abbandono. Ai crotonesi interessa la sostanza e la concretezza. Il fumo, nel tentativo di rappresentare una finta partecipazione democratica a scelte dovute, per altro ancora disattese, lo lasciamo a chi ancora pensa di scaricare le proprie pesanti responsabilità».
«Non ci presteremo a questo gioco – annuncia il comitato - teso ad alimentare confusione ed a fornire alibi e giustificazioni. Ognuno deve assumersi le responsabilità per i ruoli che ricopre e ne deve rispondere. Coerente e instancabile continuerà ad essere il ruolo del "Comitato Fuori i Veleni. Crotone deve vivere". Così come è avvenuto in questi mesi, quando tutto sembrava già deciso e con determinazione e costanza il "Comitato" è riuscito a far emergere la verità. La battaglia per pulire Crotone dai veleni attraverso una bonifica vera e totale continua. Nessuno si illuda di poterla fermare o manipolare», conclude la nota.