CROTONE «Noi non ci abitueremo mai a un certo esercizio del potere in cui le minacce sono finalizzate a intimidire e chiudere la bocca all’avversario politico». È quanto denunciano in una nota nove consiglieri di minoranza del consesso civico di Crotone. Si tratta di Salvo Riga, Anna Maria Cantafora, Fabrizio Meo, Andrea Tesoriere, Giuseppe Fiorino, Antonio Manica, Andrea Devona, Enrico Pedace e Carmen Giancotti.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

«Ieri, l’ennesimo episodio in consiglio comunale da parte del sindaco Voce - riferiscono i consiglieri - che, ormai da tempo, non perde occasione di minare l’esercizio democratico del confronto politico. Ora, anche la minaccia di querela preventiva, semmai “chiunque” dovesse argomentare in merito alla vicenda dell’accordo Eni. Di solito si querela la verità, mai la menzogna».
«Riteniamo, che le minacce - incalzano i consiglieri - siano la fine del confronto democratico in special modo quando si arriva alla promessa di querela con la precisa volontà di coartare il diritto principe della libertà di espressione, la manifestazione del pensiero. Tanto più, che tali apodittiche affermazioni del primo cittadino, non sono supportate da alcun atto amministrativo che sia stato formalizzato e reso noto a “chiunque”».
«Un tale atteggiamento - commentano i consiglieri - è un sintomo pericoloso, che descrive la deriva del potere, che crede di poter influenzare le convinzioni politiche e il diritto di critica fino a limitarne le funzioni. Vogliamo ricordare al sindaco Voce, che il diritto di critica è garantito dall’articolo 21 della Costituzione italiana che garantisce a ogni cittadino ogni espressione di dissenso rispetto a un fatto o situazione al fine di stimolarne il dibattito».
«Non intendiamo attendere oltre - avvertono i consiglieri -, o esitare o soprassedere in merito a quanto da tempo accade in Consiglio comunale. Sarà nostro dovere, rivolgerci agli organi competenti dello Stato per richiedere il ripristino dei canoni e degli inviolabili principi di democrazia», concludono i consiglieri comunali.