L'arte bianca
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CROTONE «Si è conclusa l'ulteriore riunione, anzi l'ennesima puntata di una telenovela chiamata Bonifica di Crotone. Riassunto breve delle puntate precedenti». È quanto scrive Pino Greco del comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere” in merito all'esito della conferenza dei servizi svoltasi nella giornata del 28 gennaio scorso a Roma. 

«Per mesi ci hanno raccontato la favoletta – scrive Greco – che non esistevano discariche in Italia e in Europa che potessereo accogliere i rifiuti delle operazioni di bonifica e di conseguenza il destino cinico e baro imponeva a lor signori di lasciare i veleni a Crotone unico sito al mondo adatto a tale scopo». 

«Purtroppo per loro, l'azione decisa, forte, competente del Comitato – sostiene Greco – ha dimostrato esattamente il contrario e con il paletto forte del Paur che, a dispetto di qualcuno che lo definiva "...piccola cosa e insignificante provvedimento...", diventava vincolante e "insuperabile" così come stabilito nella Conferenza dei servizi del 2019. Ed ecco che dopo ben 5 anni ricompaiono le discariche fuori dalla Regione». 

«Ma come in tutte le sceneggiate arriva il colpo di teatro – stigmatizza Greco –, ovvero un decreto partorito nel caldo mese di agosto che cercava di imporre la rimozione del aur, anche questa spregiudicata azione veniva prontamente denunciata dal Comitato e la Regione produceva un ricorso al Tar avverso il decreto del Mase». 

«Con l'incontro di martedì 28 gennaio scorso – commenta Greco – finalmente si conferma quello che stiamo dicendo da mesi, compreso che non si può pensare di aggirare l'ostacolo facendo diventare "permanente" il "provvisorio". Noi non esprimiamo nessun giudizio sulla riunione del 28 gennaio 2025, ma il rammarico che per arrivare a queste conclusioni odierne si sono persi ben 5 anni e l'amarezza nel vedere i vari tentativi di ingannare il nostro territorio». 

«Per quanto ci riguarda – avverte Greco – continueremo ad esercitare il nostro controllo su l'intera vicenda e a denunciare tutti i tentativi a discapito del territorio e della sua gente. Chiediamo con rinnovata forza che i veleni siano conferiti in discariche autorizzate fuori dalla Calabria così come previsto nella Conferenza decisoria del 2019, in rispetto dei vincoli del Paur senza più perdere ulteriore tempo», conclude la nota.