L'arte bianca
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CATANZARO «Nessuna procedura di infrazione sul nuovo Piano di gestione dei rifiuti, come auspica la grillina Vittoria Baldino, anzi la Calabria avanza rispetto altre regioni che ancora sono alle prese con il recepimento delle direttive sull'economia circolare e con il soddisfacimento delle pre-condizioni per l'utilizzo dei fondi comunitari». Così l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria Giovanni Calabrese.

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«La Calabria - prosegue - ha finalmente approvato un Piano di gestione dei rifiuti in linea con il diritto comunitario che rispetta pienamente gli obiettivi dell'economia circolare e che dice no alla realizzazione di nuove discariche. Basti pensare alle nuove stringenti limitazioni per la loro localizzazione. Nel piano è delineato un rigoroso elenco di criteri localizzativi che, a differenza di quanto accadeva nel passato, tutelano veramente la popolazione dei centri urbani, delle periferie rurali, con particolare attenzione a scuole, ospedali e insediamenti con funzioni di interesse pubblico. In passato non era così, anzi, paradossalmente i privati erano più agevolati nella realizzazione di nuovi impianti, a scapito del pubblico che, come è chiaro a tutti, non risponde a interessi economici e delle multinazionali».
«Abbiamo inserito un criterio localizzativo - afferma Calabrese - chiamato “fattore pressione discariche” che stavolta, a differenza del passato, rende difficile se non impossibile la realizzazione di nuove discariche. Nel piano del 2016 il criterio era stato inserito, ma si trattava di uno specchietto per le allodole. Apparentemente si tutelava l'ambiente e la salute umana, in sostanza il limite di volumetria di discariche che si consentiva di realizzare per ogni chilometro quadro di territorio calabrese era abnorme. Ebbene, quel limite, che limite non era, è stato dimezzato. Un esempio su tutti: a Crotone con il vecchio Piano si potevano realizzare altri 10 milioni di metri cubi di discariche, oggi invece, in pratica, nessuna discarica può essere autorizzata nel territorio crotonese. Questo perché abbiamo previsto una combinazione di criteri limitativi, compreso il fattore pressione comunale e, novità, anche quello areale, che garantirà che nessuna “Giammiglione” potrà essere riproposta né a Crotone né in un nessun altro comune calabrese». «Trovo perciò veramente strumentale e quasi patetico - conclude Calabrese - il tentativo dell'opposizione di ammantare anni di disimpegno e di false promesse fatte quando loro erano al governo della regione. Senonché poiché alla fine a pagarne le conseguenze sono i calabresi occorre ristabilire il rigore della ragione e dei fatti, quelli veri e reali. E la realtà è che l'attuale governo regionale sta finalmente mettendo mani a dossier ambientali che negli anni erano stati completamente trascurati, ignorati e addirittura volontariamente sottovalutati. La bonifica del Sin di Crotone è uno di questi. Cosa è stato fatto negli anni passati? Poco o nulla. Andremo avanti con la consapevolezza che a guidarci sarà solo il bene comune e la rinascita della nostra regione».