Barbuto destinata a entrare nel Consiglio regionale: tutto dipende da Tridico
Le porte di palazzo Campanella si apriranno per l'ex parlamentare 5stelle se il candidato a presidente della coalizione opterà per l'Europarlamento

CROTONE Molto probabilmente ci sarà anche Elisabetta Barbuto, del Movimento 5 stelle, a rappresentare la provincia di Crotone nel consiglio regionale della Calabria. Barbuto è destinata a prendere il posto di Pasquale Tridico, eletto perché era candidato a presidente per la coalizione del Campo largo che ha perso la competizione elettorale vinta dal centrodestra che ha candidato Roberto Occhiuto.
Tridico è entrato in consiglio regionale in quanto secondo candidato a presidente non eletto. Se Tridico avesse vinto o la sua coalizione avesse perso con uno scarto percentuale più modesto, Barbuto sarebbe stata già indicata tra gli eletti. Non entra per il meccanismo della legge elettorale calabrese che prevede di eleggere il candidato a presidente che si classifica al secondo posto, ma il suo scranno in Consiglio viene sottratto ai seggi assegnati alla minoranza.

In sostanza prende il posto dell’ultimo degli eletti, che nel caso di specie è quello che sarebbe toccato a Barbuto. Se, invece, la coalizione guidata da Tridico avesse conquistato più consensi avrebbe avuto assegnati una parte dei seggi che compongono il premio di maggioranza e il posto destinato al secondo classificato sarebbe stato sottratto da questa rappresentanza. Tridico potrebbe anche decidere di restare in consiglio regionale e in questo caso Barbuto resterebbe fuori.
C’è la convinzione diffusa che Tridico opterà per continuare a fare l’europarlamentare per cui quando gli assetti diventeranno definitivi Barbuto entrerà in consiglio regionale dal portone principale.
Il calcolo delle percentuali e la vicenda di “Noi Moderati”
Intanto in Calabria impazza la discussione su come dovevano essere calcolate le percentuali per raggiungere il 4% e fare scattare i seggi alle liste. C’è la vicenda di “Noi moderati” a cui Eligendo ha assegnato due seggi.

C’è la contestazione di chi sostiene che al calcolo per ottenere il 4% andavano aggiunti anche i voti validi conquistati dai candidati a presidente. Se così fosse stato “Noi moderati” non avrebbe avuto il quorum. Da quanto è dato sapere Eligendo ha applicato la legge così come la interpreta la commissione elettorale regionale, cioè calcolando la percentuale senza aggiungere i voti dei candidati a presidente.
Sembrerebbe che la commissione elettorale abbia maturato l’idea di mantenere questa posizione e se così fosse confermerebbe l’elezione dei due rappresentanti di “Noi moderati”. La prospettiva è che sarà chiamato in causa il Tribunale amministrativo regionale della Calabria. Di questa vicenda insomma saremmo costretti a parlare per molto tempo.